Rientra in una lunga storia di valorizzazione territoriale il Gibellina PhotoRoad, l’unico festival di fotografia «open air» in Italia, che mette più di 30 artisti in dialogo con lo spazio urbano della città. Questa seconda edizione, dal 26 luglio al 31 agosto, segue il tema «Finzioni». «La fotografia contemporanea, ormai molto lontana dall’essere considerata mera rappresentazione del reale, in questo è assoluta protagonista perché scompone la realtà: rielabora il passato immaginando il futuro e crea tracce di un’antirealtà, o meglio di mille realtà altre possibili», spiega Arianna Catania, direttrice artistica della manifestazione.
Fra gli autori invitati: Taiyo Onorato & Nico Krebs, Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Moira Ricci, Tobias Zielony, assieme ad autori più giovani come Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler. Torna nella città trapanese anche Joan Fontcuberta, qui presente già nel 2018 con un’anteprima del lavoro esposto per intero in quest’occasione: un murale composto da più di 6mila immagini che i gibellinesi hanno inviato all’artista per creare questa gigantesca opera collettiva e permanente.
Articoli precedenti
Da Mark Neville sull’Ucraina all’iraniana Mashid Mohadjerin, le urgenze socio-politiche al centro delle pubblicazioni più recenti
Al MAST un ricco percorso tra fotografie, album e video realizzati da 200 fotografi italiani e internazionali
Fotografiska presenta la serie «Café Lehmitz» comprendendo anche scatti mai pubblicati e manipolati con interventi manuali
Due mostre a lungo termine anticipano la realizzazione del centro di fotografia del Victoria & Albert, prevista per l’inizio del 2023