Gli oggetti-anno di Cesare Pietroiusti al MAMbo

Prima antologica dell'artista in un museo italiano

Cesare Pietroiusti con Rosa, la balia, nel settembre 1955
Valeria Tassinari |  | Bologna

Si inizia dalla fotografia di un bambino in braccio alla sua balia: è il 1955, anno di nascita del protagonista di una storia e punto di partenza della sequenza di immagini che, anno per anno, sintetizzano visivamente il percorso di una vita, messo in scena dal 4 ottobre al 6 gennaio nella Sala delle Ciminiere del MAMbo.

La storia di «Un certo numero di cose / A Certain Number of Things» è l’autobiografia di Cesare Pietroiusti che, per la sua prima antologica in un museo italiano, ha scelto di guidarci in una riflessione sul senso della parola retrospettiva, attraverso un’autonarrazione costruita utilizzando oggetti, suggestioni, episodi, opere, in uno stretto intreccio tra vissuto personale (fino al 1976) e produzione creativa (documentata dal 1977, quando inizia a prevalere l’attività artistica).

In questa lunga successione di «oggetti-anno», come li definisce l’autore, sfera privata e sfera
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