IL FUTURO DI POMPEI | Il Parco Archeologico

Concluso il Grande Progetto, Massimo Osanna ora vuole fare di Pompei il perno di un più ampio sistema: l’area vesuviana diventerà un modello «turistico culturale» per l’intero Sud

Massimo Osanna
Edek Osser |  | Pompei (Na)

Da mesi Massimo Osanna e la sua direzione hanno abbandonato i container dove lavoravano dal terremoto del 1980 e si sono trasferiti in via Plinio, la strada che costeggia gli scavi meridionali di Pompei, in attesa che sia pronto l’edificio che ospiterà tutta la sua struttura amministrativa. Intanto Osanna, confermato per tre anni al vertice della direzione del Parco Archeologico Autonomo, continua il suo lavoro e lancia nuovi grandi progetti. In 5 anni, nei 44 ettari di scavi della città antica tutto è cambiato, e si vede. La lunga fase dell’emergenza iniziata nel 2014 con il lancio dal Grande Progetto da 105 milioni di euro, finanziato per il 75% dall’Unione Europea e dallo Stato italiano, si è concluso ufficialmente alla fine del 2019. A Pompei, e non solo, comincia adesso un futuro diverso. «Siamo alla svolta, dice Osanna. Tutto quello che era stato previsto dal Progetto è stato fatto. È
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