Il primo semestre delle case d’asta italiane | Il Ponte

Un incremento dell’8,5% rispetto al primo semestre 2018: 17,3 milioni

L'anello di Bulgari in oro bianco con rubino venduto da Il Ponte a 375mila euro
Michela Moro |  | Milano

Si amplia la mappatura italiana delle case d’asta che «Il Giornale dell’Arte» progressivamente compone. Per questa stagione sono stati richiesti i dati semestrali a cinquanta «testate» cui han fatto seguito 27 risposte, cinque in più del 2018. Nella costante diversità di modus operandi e generi, la somma dei risultati, per quanto imperfetta, supera i 160 milioni di euro, con l’ovvia soddisfazione di chi ha incrementato i propri fatturati. Come sempre il dipartimento più attivo in quasi tutte le case d’aste è quello dell’arte moderna e contemporanea, ma a seguire si evincono le peculiarità di ognuno, considerando anche le diverse aree geografiche di provenienza. Bene gioielli, design, automotive. Il contributo esponenziale delle vendite online è ormai un fatto assodato. Ecco le voci dei protagonisti.

IL PONTE
Fatturato primo semestre 2019: 17.287.703 euro

Top lot
1. Lucio Fontana,
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