L’inviata speciale è una storica dell’arte

Ricordi ed esperienze personali negli articoli di Anna Ottani Cavina

Anna Ottani Cavina con Federico Zeri
Arabella Cifani |

La panchina di Manhattan che dà il titolo al libro era collocata fra il campus della New York University e Washington Square e su di essa si sedeva a meditare Robert Rosemblum, il mitico curatore del Guggenheim Museum. L’autrice Anna Ottani Cavina l’ha conosciuto e a lungo frequentato, come ha frequentato Federico Zeri e Giuliano Briganti: di tutti e tre ricorda «tenere e minimali scaglie di vita quotidiana», viaggi, discussioni, risate, conversazioni, studi,  preparazioni di  grandi mostre in un’epoca meno convulsa della nostra.

Anna Ottani, alla quale l’Italia deve, fra le tante cose, la creazione e la prima direzione della Fondazione Zeri di Bologna, ci ha precisato che i testi che lo compongono riflettono alcune scelte che hanno orientato i suoi studi, ma sono anche il frutto una critica d’arte più immediatamente reattiva. Nel libro sono radunati scritti usciti sulle pagine de «La
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