L'Unesco è l'unica istituzione in grado di salvare Venezia

Un intervento sulla situazione in Laguna di Francesco Bandarin, già direttore del Centro del Patrimonio Mondiale dell'Unesco e vicedirettore generale Unesco per la Cultura

Un'immagine dell'acqua alta di questi giorni a Venezia
Francesco Bandarin |

Venezia. C'è voluta la disastrosa marea che ha colpito Venezia nella notte del 12-13 novembre per ricordare al mondo che la città si trova ancora esposta allo stesso grave pericolo del 1966, l’anno della grande alluvione. Oltre mezzo secolo dopo, tutti gli sforzi compiuti per limitare l'effetto delle alte maree e per ripristinare l’equilibrio dell'ambiente naturale non hanno portato al risultato previsto.

Che cosa si può fare oggi per salvare uno dei siti culturali più importanti del mondo? È evidente che al progetto di salvaguardia di Venezia deve essere dato un nuovo impulso. L'Unesco è l'unica istituzione internazionale in grado, con la sua autorità e il suo potere, se vuole usarli, di accelerare le decisioni pubbliche e di monitorarne i risultati.

Nello scorso luglio, il Comitato del Patrimonio Mondiale ha scelto di non discutere la situazione di Venezia e di non iscrivere il sito nella lista
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