La moda in strada
La foto di moda, nata in studio alla fine del XIX secolo, si è via via «liberata» per conquistare gli spazi esterni
Nel dicembre 1964 Diana Vreeland, caporedattrice dell’edizione americana di «Vogue», ebbe l’idea di inviare Henry Clarke, due modelle e un parrucchiere in India per un nuovo genere di servizio fotografico di moda. Quei 27 scatti a colori ebbero un tale successo che il fotografo americano fu inviato anche in Giordania, Brasile, Turchia, Messico e Iran. Grazie a quel servizio e destinazioni «esotiche» divennero in voga, rivoluzionando la fotografia di moda en plein air.
Tutto l’archivio fotografico di Clarke è conservato nei fondi del parigino Palais Galliera. Il museo della moda di Parigi, ancora chiuso per lavori (riaprirà nel 2020), li ha prestati all’Huis Marseille Museum of Photography che li presenta ora, dal 7 dicembre all’8 marzo, nella mostra «Outside Fashion», curata da Sylvie Lécallier, responsabile delle collezioni fotografiche del Galliera.
La mostra racconta come la foto di
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