«Cristo crocifisso» di Francisco de Zurbarán (particolare). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

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«Cristo crocifisso» di Francisco de Zurbarán (particolare). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

Le aste di dipinti antichi a Londra

Uno Zurbarán «caravaggesco» e un Giandomenico Tiepolo tra le vette del 3 e 4 dicembre

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Elena Correggia

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Un dipinto eseguito da Francisco de Zurbarán intorno al 1635, nel pieno clima della Controriforma, è uno dei lotti di punta offerti da Sotheby’s nella vendita del 4 dicembre a Londra con una stima di 3-4 milioni di euro. L’opera, intitolata «Cristo crocifisso», è un olio su tela di grandi dimensioni, proveniente da una collezione privata, che colpisce per la sua forza espressiva accentuata dall’estrema semplicità della scena. La grandezza pressoché reale di Cristo, il corpo che emerge dalle tenebre, avvolto da una lucentezza che contrasta con l’oscurità dello sfondo e l’assenza di dettagli narrativi contribuiscono alla resa fortemente drammatica dell’insieme.

Un simile tema religioso, pur in altro stile e in altra epoca, è interpretato da Giovanni Bellini nell’olio su tavola «Cristo che porta la croce», riconosciuto come una delle tre versioni autografe di tale soggetto realizzate dall’artista (175-230mila). Anche in questo caso l’assenza di elementi narrativi permette allo spettatore di concentrarsi sulla sofferenza di Cristo, ritratto con cura in dettagli quali le labbra incolori e gli occhi rossi, secondo lo stile di un nuovo genere di pittura devozionale che stava emergendo in Italia sul finire del ’400.

L’asta propone inoltre un significativo esempio di un maestro spagnolo delle nature morte come Luis Meléndez, «Natura morta con albicocche e un secchiello per il vino» (700-930mila), e «Diana e le ninfe a caccia», una grande tela, parte di una serie di lavori commissionati dal re Filippo IV di Spagna all’atelier di Rubens per decorare la palazzina di caccia reale, Torre de la Parada, nei pressi di Madrid (350-585mila).

Da Christie’s il 3 dicembre, invece, sono andati all’incanto una coppia di opere del maestro senese Giovanni di Paolo, attivo nella metà del Quattrocento, tavole in origine nella collezione di Harry Fuld (1872-1932), imprenditore tedesco e raffinato collezionista. Si tratta di due tempere e oro su pannello che illustravano due scene della vita di santa Chiara, tratte dalla narrazione di Tommaso da Celano: l’investitura della santa che riceve gli abiti del suo ordine da san Francesco (da una stima di 700-900mila il dipinto ha realizzato 4,2 milioni diritti compresi) e il miracolo della santa che salva i naufraghi (1,8-2,5 milioni le stime; 6,2 milioni di euro l'aggiudicazione diritti compresi).

Molto probabilmente parti di una predella per una pala d’altare di cui la composizione principale è conservata nella Pinacoteca Nazionale di Siena, i due pannelli esprimono la felice vena narrativa e la sensibilità visionaria di Giovanni di Paolo.

Dalla proprietà di un membro della famiglia Savoia proveniva poi un raro ritratto di profilo del duca di Savoia Filippo II (1496-97 ca), realizzato da Macrino d’Alba, lavoro che testimonia quindi una finora non documentata attività dell’artista piemontese presso la corte sabauda (120-230mila; 657.300 il prezzo finale compresi i diritti).

Fra le opere su carta si faceva infine notare «La nascita del padre di Pulcinella» di Giandomenico Tiepolo, primo di una serie di disegni che hanno per protagonista il celebre personaggio della commedia dell’arte (470-700mila; 1,16 milioni l'aggiudicazione).

Il 4 dicembre, sempre a Londra, ma questa volta da Bonhams, viene proposta una veduta di Roma con il Tevere, Castel Sant’Angelo e la Basilica di San Pietro sullo sfondo, del 1750, firmata da Charles François Grenier de Lacroix (400-525mila). L’autore francese, più noto per i suoi capricci architettonici e per paesaggi di fantasia, si cimenta qui in una assai accurata descrizione pittorica su grande formato dei luoghi che furono senza dubbio una delle prime mete visitate durante il suo soggiorno nella capitale.

Cromie vivide e un tratto delicato caratterizzano infine l’olio su pannello di Andrea del Brescianino, «La Madonna con il Bambino, san Giovanni Battista, san Geremia e santa Caterina da Siena» (60-80mila), che richiama stilisticamente due altre composizioni dell’artista, raffiguranti la «Vergine con il Bambino e i santi», una conservata alla National Gallery di Londra e l’altra al Philadelphia Museum of Art.

«Cristo crocifisso» di Francisco de Zurbarán (particolare). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

Elena Correggia, 04 dicembre 2019 | © Riproduzione riservata

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