Ludwig Forum | Gli alternativi

Opere scelte di artisti pop e iperrealisti dalla raccolta dei coniugi tedeschi

John Salt, «Untitled (Cars, blue Wreck and Truck)», 1971. Ludwig Forum für Internationale Kunst Aachen. Prestito della Peter und Irene Ludwig Stiftung. © John Salt. Foto: Carl Brunn / Ludwig Forum Aachen
Francesca Petretto |

Oltre tremila esemplari della Collezione Peter e Irene Ludwig costituiscono il cuore di quella stabile del Ludwig Forum ad Aachen (Aquisgrana): i coniugi tedeschi iniziarono a metterla insieme negli anni Sessanta quando compirono il loro primo viaggio negli Stati Uniti.

A New York, nel 1967, esplose la loro passione per forme di espressione artistica assai più libere e prive di vincoli comunicativo-sociali rispetto a quelle allora in voga in Europa.

Come espressione di un atteggiamento nei confronti della vita del loro tempo, i Ludwig erano alla ricerca di un concetto di arte trasversale, ovvero capace di attraversare e rappresentare il mondo tutto, un mondo molto diverso dalla politica e dagli schemi sociali prevalenti nell’America stessa in subbuglio per i moti studenteschi, di pacifisti, hippies e figli dei fiori.

Iniziarono ad acquistare capolavori di artisti ancora poco noti che oggi invece campeggiano
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