Memoria colorata: Pierre Bonnard al Kunstforum

Il focus della mostra è la peculiare padronanza dell'artista nel catturare sulla tela la fugacità intensa di ricordi, attimi, emozioni

A sinistra, di Pierre Bonnard, «Nu dans un intérieur» (1935 ca), Washington, National Gallery of Art. © National Gallery of Art, Washington, The Mr and Mrs Paul Mellon Collection. A destra, «Nu accroupi au tub», 1918
, Musée d’Orsay, Parigi. Donazione Zeïneb et Jean-Pierre Marcie-Rivière, 2010 © Musée d’Orsay/RMN
Giovanni Pellinghelli del Monticello |  | Vienna

Si conclude al Kunstforum dal 10 ottobre al 12 gennaio il percorso della mostra «Pierre Bonnard: Il colore della memoria», organizzata da Tate Modern, Ny Carlsberg Glyptotek e Kunstforum Wien.

Dopo Londra e Copenaghen, la mostra riunisce a Vienna circa 100 delle migliori opere di Bonnard, da musei e collezioni private internazionali, così da porre in piena luce quanto le sue intense coloriture e l’innovatività delle sue composizioni abbiano influenzato la pittura del primo e del secondo Novecento.

Come Henri Matisse, suo contemporaneo e amico, Bonnard fu riferimento per artisti dei decenni successivi, da Mark Rothko a Jackson Pollock o Patrick Heron. La peculiare padronanza di Bonnard nel catturare sulla tela la fugacità intensa di ricordi, attimi, emozioni è il focus della mostra nel suo ripercorrere dal 1912 alla sua morte nel 1947 la carriera del pittore e l’evoluzione creativa della sua poetica,
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