Dopo il rinvio primaverile dal 24 settembre il Camden Art Centre presenta un’ambiziosa collettiva che esplora il rapporto tra spiritualità e mondo vegetale. «The Botanical Mind: Art, Mysticism and the Cosmic Tree», a cura di Gina Buenfeld e Martin Clark, ruota attorno all’immagine dell’«albero cosmico», il cui tronco sacro, in diverse culture del mondo, collega il cielo alla terra e la terra agli inferi.
Attraverso manufatti etnografici, tessuti, manoscritti e opere d’arte moderna e contemporanea, l’esposizione riflette sull’interrelazione tra piante e spirito, argomento che ha da sempre affascinato non solo studiosi di cultura esoterica, ma anche generazioni di artisti, mistici e non.
Fra i temi affrontati in mostra, il rapporto tra musica e astrazione geometrica, nello specifico i motivi frattali e spiraliformi di cui fiori e piante rappresentano gli archetipi, come rivelano i lavori di Eileen Agar, Channa Horwitz e Yves Laloy. Tra le altre opere esposte, quelle di artisti modernisti o outsider ispirate a idee e pratiche animiste e spiritualiste: per citarne alcune, le produzioni tessili di Annie Albers, i disegni di Henri Michaux e le composizioni «spiritiche» di Hilma af Klint.
La mostra si interroga anche sul ruolo della natura e del mondo vegetale nelle comunità indigene e native. Un gruppo di artisti e di anziani Yawanawá, popolazione sudamericana che colloca le piante al centro della propria cosmologia, produrrà appositamente per lo spazio londinese un affresco di grandi dimensioni, composto di motivi geometrici rituali.
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