È alla Halle Saint Pierre, il museo parigino dedicato all’Art brut, che Roger Ballen presenta la sua prima retrospettiva in Francia. Dal 7 settembre al 31 luglio la mostra «Il mondo secondo Roger Ballen» presenta i lavori di 50 anni di carriera del fotografo americano di nascita (New York, 1950) e sudafricano d’adozione, ma anche alcuni inediti realizzati appositamente per il museo di Montmartre.
Per Ballen è arrivato il momento di «stabilire il legame» tra la sua estetica personale, così particolare e «straordinaria», che lui stesso definisce «ballenesque», e la cosiddetta outsider che, dice, «ha giocato un ruolo cruciale nel mio processo creativo». Un legame che Martine Lusardy, direttrice della Halle Saint Pierre e curatrice della mostra, spiega così: «Dal 1995 le sperimentazioni visive di Ballen rendono continuamente incerte le frontiere tra realtà e finzione. Passando da un’estetizzazione del reale a una estetizzazione dell’incoscio, la sua fotografia scava un paesaggio mentale che ricorda i paesaggi mentali di Dubuffet». Tra i lavori più recenti esposti a Parigi: «Superman», «Roger Drawing» e «Discussion», tutti del 2018.
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