Studio Trisorio, 45 anni a Napoli

La storia di una delle gallerie che hanno fatto della loro città una capitale del contemporaneo

Laura sotto «A casa di» (2001) di Ettore Spalletti. Foto di Peppe Avallone
Olga Scotto di Vettimo |

«Il 1970, passando un giorno per via dei Mille, Pasquale (Trisorio, Ndr) e io fummo attratti da una piccola opera di Mario Ceroli (...). Ci piacque e decidemmo di acquistarla. Ci fu detto che si trattava del ritratto di Lucio Amelio, che allora aveva appena rilevato gli spazi in Piazza dei Martiri e stava dando vita alla nuova galleria.

Fu così che facemmo la sua conoscenza diretta (...). Lucio chiese a Pasquale se voleva aprire e gestire una sezione di grafica della Modern Art Agency, come allora si chiamava la sua galleria. Pasquale accettò con un entusiasmo che subito mi contagiò. (...) Il desiderio più grande di Pasquale divenne allora quello di aprire uno spazio tutto suo, così, grazie all’entusiasmo e alla grande forza di volontà che lo hanno sempre contraddistinto, il 16 ottobre 1974, con una mostra di Dan Flavin organizzata in collaborazione con la galleria Sonnabend di New York, inaugurammo
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata «Souvenirs d’Italie. Piazza del Plebiscito, Napoli» (2011) di Raffaela Mariniello Fabio Mauri, Lucio Amelio, Graziella Lonardi, Joseph Beuys e Pasquale Trisorio a Roma nel 1972. Foto Elisabetta Catalano
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