«Annunciazione del Martirio di santa Caterina d’Alessandria» del Tintoretto (particolare), pala d’altare della chiesa distrutta di San Geminiano (oggi Ala Napoleonica del Museo Correr), appartenuta a David Bowie

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«Annunciazione del Martirio di santa Caterina d’Alessandria» del Tintoretto (particolare), pala d’altare della chiesa distrutta di San Geminiano (oggi Ala Napoleonica del Museo Correr), appartenuta a David Bowie

Tiziano torna a casa con il Tintoretto di Bowie

Capolavori fiamminghi a Palazzo Ducale

«Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa ed altre collezioni fiamminghe» è il nuovo titolo della mostra in un primo tempo annunciata come «I fiamminghi e Venezia», evento clou della stagione autunnale veneziana, in calendario dal 5 settembre al primo marzo negli appartamenti del Doge di Palazzo Ducale, allestiti come «camere delle meraviglie» per accogliere circa 80 dipinti, disegni, stampe, statue e vetri.

L'organizzazione è a cura della Fondazione Musei Civici di Venezia, diretta da Gabriella Belli, in collaborazione con la Flemish Community, la città di Anversa e VisitFlanders. I prestiti, in taluni casi mostrati al pubblico per la prima volta, provengono da collezioni private e pubbliche fiamminghe, in primo luogo dal Museo di Belle Arti e Rubenshuis, la casa del pittore ad Anversa, di cui è direttore Ben van Beneden, curatore della mostra, ma anche dalla National Gallery di Londra, dal Rijksmuseum di Amsterdam e dal Musée National d’Histoire de l’Art del Lussemburgo.

Il cambio di titolo sottolinea l’eccezionalità del rientro di due capolavori del maestro cadorino: la grande pala votiva di Jacopo Pesaro presentato a san Pietro da papa Alessandro VII e, il ritratto di gentildonna con la figlia, ovvero dell’amante di Tiziano, Milia, e della loro figlia Emilia. Già in collezione Barbarigo torna a Venezia dopo 500 anni; il restauro del 2003 rimuovendo le ridipinture ha riportato alla luce il soggetto originario.

A queste restituzioni si aggiunge quella della «Annunciazione del Martirio di santa Caterina d’Alessandria» del Tintoretto, pala d’altare della chiesa distrutta di San Geminiano (oggi Ala Napoleonica del Museo Correr), appartenuta a David Bowie. Messa all’asta da Sotheby’s nel 2016, è ora in una collezione privata. Il vertice emotivo è tutto nel pathos del «Compianto sul Cristo morto» di Antoon van Dyck dal livido corpo esemplare dello stile barocco. Van Dyck è anche autore di un quaderno di schizzi in cui annotava i luoghi visitati nei suo viaggio a Venezia del 1621.

Altro punto focale è Pieter Paul Rubens presente con ben sei dipinti. Tra le nature morte, quella di Jan Davidszoon dal Museo Nazionale di Lussemburgo mostra un calice di vetro veneziano, fornendo l’occasione per mettere a confronto la produzione lagunare, all'epoca molto apprezzata al nord, con quella realizzata ad Anversa «à la façon de Venise». A conclusione delle dieci sezioni una menzione speciale per il grande musicista Adriaen Willaert divenuto nel 1527 maestro di cappella della Basilica di San Marco. Fondatore della Scuola di Musica veneziana, a lui si deve una svolta che fa da preludio ai grandi compositori Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi.

«Annunciazione del Martirio di santa Caterina d’Alessandria» del Tintoretto (particolare), pala d’altare della chiesa distrutta di San Geminiano (oggi Ala Napoleonica del Museo Correr), appartenuta a David Bowie

Lidia Panzeri, 04 settembre 2019 | © Riproduzione riservata

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