Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliL’ispirazione per l’ambizioso progetto artistico è nata da un disegno, ora di proprietà di un collezionista americano, che l’artista tirolese Max Peintner realizzò nel 1970-71, «Die ungebrochene Anziehungskraft». Quell’immagine di un bosco dentro uno stadio, l’artista svizzero Klaus Littmann, allievo di Joseph Beuys, l’ha voluta far diventare realtà e ha trovato il necessario consenso a Klagenfurt, dove dal 9 settembre al 27 ottobre 200 alberi alti fino a 14 metri possono essere ammirati dalle tribune dello stadio del capoluogo carinziano: un’opera d’arte «della natura», che può indurre a una semplice contemplazione o riflessioni, anche grazie a mostre ed eventi collaterali.
Realizzata con la collaborazione dell’architetto Enzo Enea, la scultura boschiva «For Forest» è ancorata in un letto di terra alto fino alla prima fila delle tribune. Benché il progetto sia finanziato da sponsor austro-elvetici, in Austria un drappello di contestatori (soprattutto, ma non solo, dalle file dell’estrema destra) ha subito gridato allo scandalo: «Dovremmo innaffiare per due mesi quel bosco con i soldi dei contribuenti?».
Articoli precedenti
Affamato di spazi, soprattutto per le opere di grandi dimensioni, il museo viennese inaugura la sua terza sede alle porte della capitale. Prima mostra dal 9 aprile con il «best of», da Baselitz a Richter, al Pop austriaco
Le peripezie di un’opera appartenuta originariamente a una delle più colte famiglie ebraiche di Vienna, ora in vendita da Im Kinsky
Tre mostre per la Capitale Europea della Cultura 2024: a Linz e Bad Aussee si analizza il controverso mercante berlinese; a Lauffen 15 autori contemporanei illustrano la loro visione sull’argomento
Su due piani e in sette capitoli, il museo possiede fra l’altro 800 dipinti dei «quattro cavalieri» Günter Brus (scomparso lo scorso febbraio), Otto Muehl, Hermann Nitsch e Rudolf Schwarzkogler. All'orizzonte una mostra con il Museo del Novecento di Firenze