NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 22 MARZO 2024

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VENERDÌ 22 MARZO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: Paolo Mariani, Cristina Acidini e Maria Grazia Seroni alla presentazione della donazione delle diapositive del restauro del «Crocifisso» di Cimabue; il nuovo allestimento del carro del principe di Eretum nel Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina; il «Ritratto di Velia» realizzato da Attilio Selva nel 1914 e conservato alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza, ora restaurato; un’opera di Yan Pei-Ming in mostra da Massimo De Carlo a Hong Kong

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Nella chiesa di San Lorenzo a Sansepolcro è tornata dopo il restauro la «Deposizione» del Rosso Fiorentino

È a casa. Dopo otto anni la Deposizione del Rosso Fiorentino è tornata nella dimora storica, la chiesa di San Lorenzo, a Sansepolcro (Arezzo). Era il 20 gennaio 2016 quando il dipinto venne trasferito a Firenze all’Opificio delle Pietre Dure per il restauro. La complessità dell’intervento e la pandemia hanno fatto slittare i tempi. Intanto è stata rifatta la pavimentazione e ripensata l’illuminazione (con l’intervento del Comune e le donazioni dei cittadini) che ora garantiscono un arredo consono al luogo nel quale la vecchia Compagnia dei Battuti di Santa Croce aveva destinato il quadro del «Compianto sul Cristo deposto», commissionandolo nel 1528 a Raffaellino del Colle, pittore locale che preferì girare l’incarico al Rosso Fiorentino, per fare in modo che la città conservasse una testimonianza del grande artista. [La Nazione]
 

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Donate all’Opera di Santa Croce 589 diapositive d’epoca (che verranno digitalizzate) sul restauro del «Crocifisso» di Cimabue degli anni ’60-70

Un racconto per immagini che documenta lo stupefacente restauro del «Crocifisso» di Cimabue, dai più ritenuto impossibile dopo l’alluvione di Firenze che nel 1966 ne aveva danneggiato il 70% della superficie. È il dono che il fotografo Paolo Mariani e Maria Grazia Seroni (moglie ed erede del fotografo Francesco Chimenti) hanno fatto all’Opera di Santa Croce, consegnando alla presidentessa Cristina Acidini 589 diapositive che documentano lo straordinario intervento di recupero condotto dall’Opificio delle Pietre Dure sulla celebre opera. «Questa generosa donazione nasce dall’appassionata consapevolezza dell’eccezionalità del restauro e dalla necessità di condividerne il valore, sottolinea Cristina Acidini. Si tratta di una documentazione, per certi versi emozionante, che ricostruisce egregiamente la complessità dell’intervento di recupero». Le diapositive, che vennero realizzate tra il 1966 e il 1976 mentre il dipinto veniva curato e riportato in vita nel laboratorio della Fortezza da Basso, adesso saranno digitalizzate, con un progetto a cura di Eleonora Mazzocchi, conservatrice dell’Opera, e saranno messe a disposizione della comunità scientifica. Lo scopo della donazione, come spiega Paolo Mariani che ha condotto la campagna documentaria sul restauro insieme al collega Francesco Chimenti (scomparso alcuni anni fa), è stato proprio quello «di conservarle e renderle fruibili anche per il futuro».

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Tre opere di Hirst degli anni Novanta sarebbero state realizzate in realtà sette anni fa

Tre opere di Damien Hirst non sarebbero state realizzate negli anni Novanta, come si era sempre ritenuto, ma nel 2017. Si tratta di «Cain and Abel», «Dove» e «Myth Explored, Explained, Exploded», rispettivamente i corpi di due vitelli, una colomba e uno squalo conservati in formaldeide ed esposti come sculture. Tutte e tre le opere sono state realizzate nello studio di Hirst a Dudbridge, nel Gloucestershire, in Inghilterra, ed esposte per la prima prima volta nello stesso anno a Hong Kong, nella galleria Gagosian. [The Guardian]
 

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Il carro di Eretum è tornato a casa

È stato inaugurato il 16 marzo nel Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina (Ri), alla presenza della soprintendente Lisa Lambusier, dei funzionari Francesca Licordari, Paola Santoro, Enrico Benelli e Adriana Emiliozzi e della direttrice del museo Alessandra Petra, il nuovo allestimento del carro del principe di Eretum. Il corredo funerario della Tomba XI di Colle del Forno (meglio conosciuta come Tomba del Carro) è ora ospitato in una nuova ala museale. I lavori all’interno del museo per accogliere in via definitiva i manufatti erano partiti a marzo dello scorso anno. La necropoli di Colle del Forno fu individuata all’inizio degli anni Settanta presso una collina in località Casacotta nel territorio di Montelibretti (Rm), in una zona destinata per lungo tempo all’allevamento dei cavalli del Regio Esercito e poi ad area di ricerche del Cnr. Fu proprio durante l’impianto dei laboratori dell’Area della Ricerca che i reperti della Tomba XI furono trovati dai clandestini e presero la via del commercio antiquario. Riemersero poi nel 2016 in una mostra alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, dove vennero notati e segnalati alle autorità italiane, che li hanno recuperati. Una volta riconosciuti come pertinenti alla civiltà dei Sabini è stato possibile il loro ritorno in «patria»: prima nell’ambito della mostra che ha avuto luogo a Rieti (dall’8 maggio al 10 ottobre del 2021) presso Palazzo Dosi-Delfini e ora nel contesto del museo dove da tempo sono esposti i corredi delle altre tombe della necropoli di Eretum.

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La direttrice del Colosseo Alfonsina Russo denuncia degrado e vandalismi alla maratona di Roma

«Degrado e vandalismi, sicurezza a rischio a causa della maratona a Roma il 17 scorso»: lo dichiara Alfonsina Russo, direttrice del Parco del Colosseo che, nella pec inviata al ministro Sangiuliano e al sindaco della capitale Gualtieri, aggiunge: «Gli organizzatori hanno disatteso le prescrizioni stabilite nei tavoli tecnici e l’impossibilità di accesso al personale di servizio al Colosseo ha portato a una flessione di 2-3mila visitatori nell’anfiteatro rispetto ai 20mila giornalieri». Spedite dalla Russo anche foto con alcuni runner che urinano nei pressi del Colosseo. Alessandro Onorato, assessore a Sport e Grandi eventi del Campidoglio, afferma che alcuni comportamenti vergognosi «non rovinano l’immagine festosa e sana di 40mila atleti con famiglie e appassionati che hanno segnato una pagina storica nel podismo stabilendo un record: mai Roma e nessuna altra città italiana ha avuto così tanti partecipanti, molti dei quali hanno anche soggiornato nella Capitale». 

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Un progetto sul patrimonio dei Portici di Bologna

Oggi 22 marzo, presso il Salone d’onore del Circolo Unificato Esercito a Palazzo Grassi a Bologna, si è svolta l’iniziativa «Porticando il Dna della città», presentazione alla stampa e al pubblico della quarta edizione (2022-23) del programma regionale «Tre Istituzioni e un Patrimonio», programma operativo della Regione Emilia-Romagna che promuove ampie partnership nel territorio per la riscoperta e il recupero di patrimoni culturali. «Porticando il Dna della città» è il progetto dedicato al patrimonio «portici» della città felsinea, che ha messo in campo l’operatività di oltre 50 studentesse e studenti dell’Accademia e ha riunito le istituzioni locali in una collaborazione sinergica e fruttuosa: Regione Emilia-Romagna, Accademia delle Belle Arti di Bologna e Comune di Bologna, cui si aggiungono l’Esercito per il Circolo Unificato di Palazzo Grassi e la Biblioteca dell’Archiginnasio. Hanno partecipato alla presentazione il tenente colonnello Mario Federico, direttore Circolo Unificato Esercito, il colonnello Francesco Randacio, comandante Esercito Emilia-Romagna, Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Maria Rita Bentini, vicedirettrice Accademia di Belle Arti di Bologna, Anna Lisa Boni, assessora Missione clima, Relazioni internazionali e Portici Unesco del Comune di Bologna, Giuseppe Antonio Panzardi, Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e Giorgio Bonsanti, già soprintendente all’Opificio delle Pietre Dure e professore ordinario di Restauro alle Università di Torino e Firenze. Nella circostanza sono stati presentati anche tre cantieri: il restauro e la rimozione dei graffiti dal tabernacolo «Madonna con Bambino» nel portico di via Belle Arti 30; l’intervento sui materiali cartacei, librari e fotografici con temi legati ai «portici» provenienti dai depositi del Comune di Bologna, compresa la manutenzione dei celeberrimi disegni di Pio Panfili conservati all’Archiginnasio; e il progetto esecutivo di restauro del portico ligneo di Palazzo Grassi.

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La Roma barocca protagonista di una web serie

Lo splendore di Roma tra il tardo Rinascimento e il tardo Barocco (1550-1690) diventa una docuweb serie, realizzata dall'Università La Sapienza in collaborazione con il regista Lorenzo Zeppa dell’associazione Renovatio di Genova. Dal 25 marzo, per una settimana, sul sito di Renovatiogroup, sul suo canale YouTube e su Facebook e Instagram sei episodi, gratuiti e della durata di circa 10 minuti, guideranno lo spettatore alla scoperta, anche grazie all’utilizzo dei droni, di luoghi (palazzi, chiese, biblioteche, giardini) talvolta poco noti o non accessibili al pubblico, della Capitale e della campagna circostante. Nell’ordine, i sei episodi saranno dedicati a: 1. Borgo di Poli nel Lazio (Palazzo Conti); 2. Casino dell’Aurora Pallavicini (Palazzo Rospigliosi-Pallavicini); 3. Biblioteca Lancisiana (Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia); 4. Pensiero medico e filosofico nella Sapienza del ’600 (Complesso Monumentale di Sant’Ivo alla Sapienza); 5. Galleria Spada (Palazzo Spada); 6. Pensiero scientifico nella Roma del ’600 e Galleria della Meridiana di Palazzo Spada (piano nobile dell’edificio-sede del Consiglio di Stato Italiano). Nel racconto figureranno anche l’affresco dell’Aurora di Guido Reni sulla volta del Casino Pallavicini all’interno del palazzo sul Quirinale, la Galleria Prospettica del Borromini, il cui complesso gioco architettonico si svela grazie a un drone, la quadreria di Galleria Spada, con opere, tra gli altri di Giovan Battista Gaulli il Baciccio, Artemisia Gentileschi, Orazio Gentileschi, Guido Reni, Tiziano, Domenichino e Bernini. 

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A Roma sta per nascere un’oasi naturalistica sulla sponda del Tevere a Ponte Milvio

Sono iniziati a Roma i lavori del cantiere per il «Parco d’affaccio Foro Italico», un’oasi naturalistica volta a riqualificare la degradata sponda del Tevere a Ponte Milvio, costruito in legno nel 207 a.C., trasformato in muratura un secolo dopo dal censore Marco Emilio Scauro e luogo della battaglia tra Costantino e Massenzio nel 312 d.C. Con un primo stanziamento di 2 milioni verranno sistemate in 9 mesi piazze e panchine con vista sul fiume, sistemati i percorsi pedonali e riqualificato il verde. La seconda opera costerà 1 milione e bonificherà 6,5 ettari tra i ponti Flaminio e Milvio: lo spazio degradato verrà riforestato e nascerà un giardino acquatico con specie fluviali, corredato da alcuni tra i reperti archeologici emersi nell’area durante i secoli. Il cantiere fa parte degli interventi a tema per il Giubileo «Ambiente e Territorio-Tevere e le vie d’acqua», per la creazione di cinque parchi affacciati sul fiume, con uno stanziamento di 7,3 milioni. Sotto la torretta che sovrasta il ponte, realizzata da Giuseppe Valadier nel 1805, nascerà un altro parco nell’area (1,5 ettari) ex oasi Wwf dichiarata monumento naturale. Costo del progetto: 1 milione di euro.

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Due sculture novecentesche in cera della Galleria Ricci Oddi restaurate dall’Opificio delle Pietre Dure

Il 20 marzo è stato presentato il restauro di due sculture in cera della Galleria Ricci Oddi di Piacenza ad opera dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, diretto da Emanuela Daffra. Si tratta del «Ritratto di Velia» realizzato da Attilio Selva nel 1914 e di una «Testa di Cristo» di Ermenegildo Luppi del 1921. Laura Speranza, storica dell’arte che dirige il Settore di restauro Materiali ceramici, plastici e vitrei dell’Opd e la restauratrice Chiara Fornari sono intervenute a illustrare l’intervento eseguito sulle due sculture, che ha consentito di sanare fessurazioni e distacchi e che ha restituito piena leggibilità alle opere già colpite da pesanti depositi di polvere. Un lavoro, il loro, particolarmente attento e sensibile anche in ragione del delicatissimo materiale di cui sono costituite le due opere. I restauri sono stati resi possibili dal sostegno di Nordmeccanica Piacenza, che si è fatto carico anche di un altro intervento recentemente ultimato, quello condotto da Giuseppe De Paolis sullo studio de «Il guado», un dipinto di Antonio Fontanesi databile intorno al 1861.

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Gilberto Cavagna di Gualdana è avvocato dell’anno per il settore Arte ai Legalcommunity Ip & Tmt Awards

Alla dodicesima edizione dei Legalcommunity Ip & Tmt Awards, l’avvocato Gilberto Cavagna di Gualdana, fondatore dello studio legale  milanese Bipart, specializzato in diritto della proprietà intellettuale e diritto dell’arte, si è aggiudicato il riconoscimento di avvocato dell’anno nella categoria arte. Il premio ha l’obiettivo di far emergere le eccellenze del mercato legale nel settore della protezione della proprietà intellettuale, delle telecomunicazioni e dei media e, nel corso di una serata di gala tenutasi alle Officine del Volo di via Mecenate a Milano, ha assegnato riconoscimenti ai più prestigiosi studi legali e professionisti del settore.

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Mostre che aprono: Yan Pei-Ming da Massimo De Carlo a Hong Kong

Si apre il 25 marzo a Hong Kong presso la galleria di Massimo De Carlo, in parallelo alla fiera Art Basel Hong Kong, una mostra dell’artista cinese Yan Pei-Ming intitolata «Auspicio di prosperità». Si tratta della seconda mostra in Cina con la galleria italiana e marca un certo distacco dalle precedenti tematiche di Pei-Ming. I quadri appaiono meno drammatici e in un certo senso più spirituali. Ritraggono gruppi di statue e ceramiche raffiguranti Buddha come l’artista le ha trovate in luoghi dove tali oggetti vengono ammassati (in un giardino pubblico o su una porzione di spiaggia) da persone che cambiano casa o città. Buttare via tali ornamenti sarebbe di cattivo auspicio, li si adagia pertanto accanto ad altre raffigurazioni simili. La nuova serie di dipinti è tutta incentrata su varie tonalità di blu che, come riteneva Yves Klein, è il colore della spiritualità. La mostra rimarrà aperta fino all’11 maggio per lasciare poi spazio sempre a Hong Kong a una personale del nostro Mimmo Paladino dal 17 maggio al 29 giugno. 

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Mostre che aprono: Tre generazioni di Twombly

Si è inaugurata il 21 marzo a Roma presso l’affollato studio Geddes Franchetti una collettiva, curata da Arianna Purgatorio, di giovani artiste della Capitale, molte delle quali dai cognomi noti. Una parte del ricavato della vendita delle opere sarà devoluta a EvaLab, un laboratorio sartoriale che offre corsi di formazione a donne vittime di violenza e prive di autosufficienza economica. Tra le artiste presenti nell’esposizione spiccava il nome di Maia Twombly che ha presentato alcune immagini fotografiche. Si tratta della giovane nipote di Cy Twombly, figlia di Alessandro Twombly a sua volta artista. Tre generazioni a confronto. Il confronto non lo facciamo, però il numerosissimo pubblico ha apprezzato. 

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Mostre aperte: Collari sacri a confronto

«Tre collari. I gioielli della devozione» è il titolo della mostra a cura di Laura Giusti aperta fino al 14 maggio al Museo del Tesoro di San Gennaro a Napoli. L’esposizione propone un confronto fra tre simboli della devozione partenopea, mettendo per la prima volta «in dialogo» il collare di San Vincenzo Ferrer, storico protettore del quartiere Sanità, conservato nel Museo Diocesano di Napoli e di proprietà del Fondo edifici di culto, con il collare «solenne» di San Gennaro, che conserva le offerte di sovrani e regnanti, e il collare Spera, testimonianza della devozione di una famiglia napoletana per il Santo Patrono. Allestiti nella Sala della Mitra, i tre collari sono accompagnati dalle immagini (foto di Simone Florena) che ritraggono la statua lignea di San Vincenzo e il busto reliquario di San Gennaro mentre indossano i preziosi pettorali.

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Mostre aperte: Bologna crocevia d’Italia: quasi 500 opere in 14 musei e spazi espositivi

I «numeri» del progetto espositivo «La pittura a Bologna nel lungo Ottocento, 1796-1915», aperto fino al 30 giugno a Bologna e nei centri limitrofi, di per sé costituiscono un record: poco meno di 500 opere esposte, 14 musei e spazi espositivi coinvolti, un lunghissimo periodo storico esaminato che va dagli anni di Napoleone a fine ’700 fino alla Prima guerra mondiale. Ma è naturalmente sui contenuti che il progetto, a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari sotto l’egida del settore Musei Civici Bologna diretto da Eva Degl’innocenti, palesa la sua importanza: dopo anni di mostre dell’associazione «Bologna per le Arti», volta a riportare d’attualità artisti di metà-fine ’800 in parte dimenticati e la recentissima apertura del Museo dell’Ottocento di Confcommercio Ascom Bologna, ora la città accelera e amplia l’offerta espositiva permettendo così di analizzare i lunghi passaggi artistici che portarono ad accrescere il ruolo che Bologna ebbe nel periodo risorgimentale e nell’immediato post unificazione. [Il Giornale dell’Arte]
 

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Addii: Frédéric Mitterrand

È morto ieri a Parigi all’età di 76 anni Frédéric Mitterrand (1947-2024), nipote dell’ex Presidente della Repubblica francese François Mitterrand, cineasta, produttore e animatore di programmi televisivi, letterato, accademico, direttore dell’Accademia di Francia a Roma dal 2008 e 2009 e ministro della Cultura e della Comunicazione francese dal giugno 2009, sotto Nicolas Sarkozy. Da tempo era malato di cancro. Nel 2005 aveva fatto scalpore la pubblicazione del suo libro La mauvaise vie: i giudizi su alcune pagine del romanzo, avevano costretto Mitterrand a difendersi dall’accusa di apologia del turismo sessuale in Oriente e di pedofilia.

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NOTIZIE DAL MIC: La Rocca Costanza di Pesaro e l’Anfiteatro romano di Ancona diventano musei statali

Modificando il Decreto Ministeriale datato 23 dicembre 2014, intitolato «Organizzazione e funzionamento dei musei statali», di recente è stato reso noto l’aggiornato «Elenco ricognitivo dei musei, dei parchi archeologici e degli altri istituti e luoghi della cultura dotati di autonomia speciale». Tra gli «Uffici di livello dirigenziale non generale» (i cosiddetti «musei di seconda fascia») figura anche «Palazzo Ducale di Urbino - Direzione regionale Musei Marche», il quale comprendeva già 10 istituti: la Galleria nazionale delle Marche di Urbino, la Rocca di Gradara (Pu), il Museo archeologico nazionale delle Marche di Ancona, il Museo tattile «Omero» di Ancona, il Museo archeologico nazionale di Arcevia (An), l’Antiquarium statale di Numana (An), la Rocca Roveresca di Senigallia (An), il Museo archeologico nazionale di Ascoli Piceno, il Museo archeologico nazionale e parco archeologico Urbs Salvia di Urbisaglia (Mc) e il Museo archeologico nazionale di Cingoli Moscosi-Cingoli (Mc). A questi istituti se ne sono aggiunti altri due: la Rocca Costanza di Pesaro e l’Anfiteatro romano di Ancona. 

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NOTIZIE DAL MIC: MiC, al via dal 3 aprile le domande per il Fondo per la promozione della lettura

La Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della Cultura ha pubblicato il bando per l’assegnazione delle risorse del Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario per l’anno 2024. Potranno presentare domanda di accesso al Fondo, a partire dal 3 aprile e fino al 3 maggio, i Sistemi bibliotecari e le Biblioteche scolastiche. [Agenziacult]
 


 

Redazione, 22 marzo 2024 | © Riproduzione riservata