NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 20 MARZO 2024

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MERCOLEDÌ 20 MARZO 2024

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Da sinistra in senso orario: il Louvre capeggia ancora una volta la classifica dei musei mondiali più visitati del 2023 (foto © Musée du Louvre dist. RMN-Grand Palais / Olivier Ouadah); la fotografia di Prince scattata da Lynn Goldsmith nel 1981 e, a destra, una delle 15 opere create da Andy Warhol nel 1984 (documenti processuali); la Macchina d’altare esposta da oggi nella Pinacoteca vaticana; il restaurato «Sileno con Bacco fanciullo» degli Uffizi

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Nel 2023 i visitatori dei principali musei del mondo sono tornati ai livelli pre pandemia: il Louvre in testa (8,9 milioni), in Italia salgono gli Uffizi (2,7)

Il numero di visitatori dei 100 musei più frequentati al mondo è sceso da 230 milioni nel 2019, l’ultimo anno completo prima della pandemia, a soli 54 milioni nel 2020. Da allora abbiamo assistito a una lenta ripresa, con 71 milioni di visitatori nel 2021 e 141 milioni nel 2022. Anche se il numero totale di visitatori dei 100 musei più grandi nel 2023 sarà di 176 milioni, l’indagine svolta da «Il Giornale dell’Arte» con la testata partner internazionale «The Art Newspaper» mostra che molti dei principali musei al mondo hanno recuperato rispetto ai livelli di affluenza del 2019. Il Louvre di Parigi risulta ancora una volta il più visitato nella nostra indagine, con 8,9 milioni di visitatori, solo l’8% in meno rispetto al 2019. Il British Museum di Londra ha accolto 5,5 milioni di visitatori (7% in meno rispetto al 2019), il Prado di Madrid 3,3 milioni (5% in meno) e i Musei Vaticani di Roma 6,8 milioni (2% in meno). Il Rijksmuseum di Amsterdam ha attirato 2,7 milioni di visitatori, come nel 2019, 654mila dei quali accorsi per la mostra su Johannes Vermeer. Altri grandi musei internazionali hanno ricevuto più visitatori nel 2023 rispetto a prima della pandemia. I visitatori del d’Orsay di Parigi sono aumentati del 6% rispetto al 2019, raggiungendo i 3,9 milioni, e quelli della Galleria degli Uffizi di Firenze sono aumentati del 15%, attestandosi su 2,7 milioni, cifre record per per entrambi i musei. L’indagine,  completa dei dati sulla frequentazione dei musei italiani, sarà pubblicata nel numero di aprile.

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Per chiudere la controversia sui ritratti di Prince la Fondazione Warhol pagherà alla fotografa 21mila dollari

La lunga controversia giudiziaria sull’uso da parte della Andy Warhol Foundation for the Visual Arts (Awf) di un ritratto protetto da copyright si è conclusa, con l’accordo della fondazione di pagare la fotografa Lynn Goldsmith per l’uso senza licenza nel 2016 del suo ritratto del musicista rock Prince. Lunedì 18 marzo la corte distrettuale federale di New York a Manhattan ha emesso una sentenza a favore di Goldsmith in merito alla sua domanda di violazione del copyright contro la fondazione, riconoscendole 10.250 dollari di danni e mancati guadagni e quasi 11.273 dollari di spese processuali. L’azione fa seguito a una mozione congiunta presentata dalle parti il 15 marzo, con la quale si chiedeva alla corte di inserire la sentenza proposta e chiudere il caso. Le parti hanno così risolto la richiesta di denaro di Goldsmith, che era stata lasciata in sospeso da una storica decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti del maggio 2023, che aveva respinto la tesi della Warhol Foundation secondo cui non doveva nulla a Goldsmith. L’Awf aveva sostenuto che quando Warhol creò un ritratto di Prince nel 1984, basandosi sulla licenza concessa da Goldsmith alla rivista «Vanity Fair» di usare il suo ritratto come riferimento per l’artista, ne aveva talmente modificato il «significato o il messaggio» che la sua versione era protetta dalla dottrina del fair use. Il caso ha creato scalpore nel mondo dell'arte rivguardo alla questione se una presunta modifica del «significato o del messaggio» di un’opera originale possa proteggere un’opera secondaria da una denuncia per violazione. La Corte Suprema ha affermato di no. 

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Biennale di Venezia: si è insediato il nuovo CdA, con Pietrangelo Buttafuoco alla presidenza

Oggi 20 marzo si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Pietrangelo Buttafuoco e composto da Luigi Brugnaro (vicepresidente, Sindaco di Venezia e Presidente della Città metropolitana), Luca Zaia (presidente della Regione Veneto), Tamara Gregoretti (designata dal Ministro della Cultura). Il Consiglio sarà in carica per il quadriennio 2024-2028. «Ringrazio il ministro Gennaro Sangiuliano per la fiducia nell’assegnarmi questo prestigioso incarico, ha dichiarato Buttafuoco, e mi impegno a dare ulteriore impulso a questa istituzione, punto di riferimento delle arti contemporanee nel mondo e testimonianza della grande vitalità della cultura che onora l’Italia. Particolare attenzione sarà data allo sviluppo del progetto del Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee. Saluto e ringrazio vivamente il presidente Roberto Cicutto per la collaborazione in occasione del passaggio di consegne e mi complimento per i risultati ottenuti durante il suo mandato. Un saluto e un ringraziamento vanno anche a Paolo Baratta, già a lungo Presidente di questa Fondazione. Ringrazio le Commissioni parlamentari e i loro Presidenti, Roberto Marti per il Senato, Federico Mollicone per la Camera. Formulo i migliori auguri di buon lavoro ai direttori Lucia Ronchetti, Alberto Barbera, Wayne McGregor, Adriano Pedrosa, Carlo Ratti, Stefano Ricci e Gianni Forte. Saluto, non da ultima, la città che da sempre ospita la Biennale, Venezia, che conta su una vocazione universale alla cultura e su un pubblico straordinario». Confermato per il quadriennio anche l’incarico di direttore generale ad Andrea Del Mercato.

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Uffizi, restauro concluso per il «Sileno con Bacco fanciullo». E dal 26 marzo il museo aperto anche la sera

Dopo un restauro durato sei mesi, a cura di Flavia Puoti (Gallerie degli Uffizi) e Veronica Collina, il «Sileno con Bacco fanciullo» alla Galleria degli Uffizi, attribuito nel 1993 da Paola Barocchi e Giovanna Gaeta Bertelà a Jacopo del Duca, ritrova la sua pelle bronzea offuscata da numerosi ritocchi e correzioni apportate nei secoli; consolidata anche la base dove erano presenti microlesioni in più punti. Dopo la campagna diagnostica preliminare, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, la minuziosa spolveratura di tutte le superfici è stata calibrata per ogni singola area del bronzo; la pulitura chimica con miscele di solventi organici è stata alternata ad una pulitura meccanica mediante spazzole montate su microtrapano dentistico. Dopo la riempitura di alcune lacune con cera microcristallina pigmentata, il ritocco pittorico ha interessato i punti con le maggiori disomogeneità cromatiche; infine è stato applicato un prodotto protettivo. Il nuovo direttore degli Uffizi Simone Verde ha comunicato ieri il calendario di aperture serali della Galleria delle Statue e delle Pitture (Galleria degli Uffizi), che ogni martedì dal 26 marzo al 17 dicembre, sarà visitabile fino alle 21,30: un orario rivolto ai cittadini più che ai turisti. Ci saranno inoltre aperture straordinarie di Uffizi e di Boboli nei lunedì 1 e 29 aprile, 24 giugno (Festa di san Giovanni, Santo Patrono di Firenze) e 30 dicembre. Dal 6 maggio partirà la smaterializzazione dei biglietti di ingresso, prenotabili attraverso il call center 055/294883) o il sito del museo (www.uffizi.it), sgombrando quindi in gran parte il piazzale degli Uffizi dalle code ora presenti. 

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Salvaguardia dei beni culturali a rischio: una delegazione croata ospite a Roma

Fino al 21 marzo il Dipartimento della protezione civile  a Roma ospita una delegazione composta da esperti del Ministero degli interni-Direzione della protezione civile e del Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica croata per uno scambio formativo sul tema della protezione del patrimonio culturale a rischio. Obiettivo della visita è mostrare il funzionamento e l’operatività del Servizio Nazionale della Protezione Civile, la cui conoscenza è stata avviata in particolare in occasione del supporto offerto dal Ministero della Cultura a seguito del terremoto che ha colpito il Paese balcanico nel 2020 e attraverso le attività di Proculther (2019-21) e Proculther-Net (2022-23), gli ultimi due progetti cofinanziati dalla Direzione generale per la protezione civile europea e le operazioni di aiuto umanitario (DG - ECHO) nell’ambito del Meccanismo Unionale di Protezione Civile. Oggi gli esperti, ospitati presso la Biblioteca delle Arti a Roma, avranno occasione di approfondire le linee guida del MiC sulla messa in sicurezza dei beni culturali danneggiati o a rischio di disastri, la gestione dei depositi temporanei e le tecniche di selezione e movimentazione delle macerie di interesse culturale. La riunione si concluderà con una panoramica sulle prospettive internazionali in questo campo. Lo scambio si sposterà poi in Umbria dove, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, la Protezione civile regionale e l'Arcidiocesi Spoleto-Norcia, la delegazione visiterà tra il 20 e il 21 marzo alcuni simboli della gestione dell’emergenza e della ricostruzione post sisma del Centro Italia del 2016, come il deposito di Santo Chiodo a Spoleto e i cantieri per la ricostruzione della Basilica di S. Benedetto e dell’abbazia di Sant’Eutizio a Preci (Perugia).

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Dopo tre anni di lavori riapre a Savona Villa Zanelli, gioiello del Liberty

Lunedì 25 marzo, con una tre giorni di «porte aperte» riapre dopo il restauro Villa Zanelli a Savona, luogo  molto caro ai savonesi e da lungo tempo inaccessibile. Il progetto, del costo complessivo di 6,5 milioni di euro,  ha previsto la riqualificazione e il restauro di 220 mq circa di spazio espositivo anche a uso pubblico al piano terra, 180 mq di sale ristorante per 80 coperti e reception hotel al primo piano, 11 camere e suite per un totale di 24 posti letto al piano secondo e successivi, 60 mq di bar con area attrezzata esterna, terrazza panoramica, dépendance e parco storico di 7.800 mq. «Abbiamo fortemente creduto in questo intervento, dopo anni di abbandono, ha detto l'assessore regionale all'Urbanistica e all'Edilizia Marco Scajola. Restituiamo alla città di Savona e ai savonesi una delle più rilevanti costruzioni in stile liberty d’Italia. Insieme ad Arte Genova abbiamo portato avanti un lavoro straordinario per recuperare Villa Zanelli e renderla un luogo vivo e attrattivo».

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Napoli, il passato archeologico di Villa Floridiana

I recenti lavori di  ripulitura delle «Grotte a finte rovine» dell’ottocentesca Villa Floridiana del XIX secolo, nel quartiere del Vomero a Napoli, hanno portato ad alcune scoperte archeologiche.  Nelle grotte è in atto il progetto di ricerca NesIS (Neapolis Information System) che mira alla realizzazione di una carta archeologica dei quartieri dell’area occidentale di Napoli per verificare la presenza di preesistenze di epoca romana nell’area, sta facendo riemergere manufatti del periodo augusteo. Durante i lavori di pulizia nelel Grotte per la messa in opera del laser scanner per le ricerche sono già emerse due distinte fasi edilizie: la prima risale al I secolo d.C., con il rinvenimento di una serie di pilastri in opera vittata con blocchetti tufacei. Alla base di uno di questi pilastri è stato rinvenuto un lacerto di rivestimento in cocciopesto. Il progetto  è a cura dei professori Marco Giglio e Gianluca Soricelli in collaborazione con la Direzione regionale Musei della Campania e  la partecipazione di studenti dell’Università di Napoli, l’Orientale. 

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Mostre che aprono: L’unico Van Eyck del Louvre

Dal 20 marzo al 17 maggio il Louvre di Parigi dedica una mostra all'unico dipinto di Jan van Eyck presente nelle sue collezioni.  A cura di Sophie Caron «Rivedere Van Eyck: la Madonna del cancelliere Rolin»  prende le mosse dal restauro, il primo dall’ingresso dell'opera nel museo nel 1800,  della tavola dipinta dal pittore fiammingo nel 1435. I lavori, eseguiti presso  Centre de recherche et de restauration des musées de France, hanno alleggerito gli strati di vernice ossidati che oscuravano il dipinto. Allestita nella Salle de la Chapelle du Louvre, la mostra affianca alla tavola di Van Eyck  una sessantina di elementi tra pannelli dipinti, manoscritti, disegni e oggetti di oreficeria.

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Mostre che aprono: Alla Pinacoteca vaticana una sontuosa Macchina d’altare

Inaugura oggi, presso la Sala XVII della Pinacoteca dei Musei Vaticani, la mostra «Un’infinità di lumi. Intagli dorati di una Macchina d’altare». Curata da Alessandra Rodolfo, responsabile del reparto per l’Arte dei secoli XVII e XVII, è la prima delle iniziative espositive pensate per il tempo quaresimale dalla direzione dei Musei del papa. La Macchina d’altare protagonista dell’esposizione, un sontuoso apparato in legno intagliato e dorato, che una tradizione orale identifica nella cosiddetta Macchina delle Quarantore, è stata oggetto di accurate indagini diagnostiche, a cura del Gabinetto di ricerche scientifiche applicate ai Beni culturali, e di un complesso intervento di restauro. Nata probabilmente come edicola sacra processionale, la Macchina giunge in Vaticano in epoca imprecisata per essere poi trasformata, in tempi più recenti e con l'aggiunta dell'Agnello mistico al centro e di una raggiera sullo sfondo, in una Macchina delle Quarantore per l'esposizione del Santissimo Sacramento. Probabilmente fu utilizzata nella Cappella Paolina, ma più certamente nella Chiesa di Sant'Apollinare a Roma, dove rimase dal 1984 al 1991, anno in cui fu musealizzata e esposta nel Museo Storico del Palazzo Lateranense.
Da sabato 23 marzo, in occasione delle solennità pasquali, apriranno al pubblico due mostre presso il Palazzo Papale di Castel Gandolfo: «Correggio. Il Redentore dei Musei Vaticani», a cura di Alessandra Rodolfo, e «Raffaello. L’arazzo della Pesca miracolosa per la Cappella Sistina», curata da Fabrizio Biferali.

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Mostre che aprono: Volgere gli occhi al cielo - il Cristo di spalle di Omar Galliani

Poco lontano dal centro di Piacenza, all’interno di un vasto complesso religioso, si nasconde un tesoro: la tavola su cui Antonello da Messina, tra il 1473 e il 1476, dipinse uno dei suoi intensi «Ecce Homo». Il piccolo quadro giunse a Piacenza insieme al lascito del cardinale Giulio Alberoni, artefice del collegio omonimo che oggi ospita un seminario, una pinacoteca, la galleria Alberoni, uno studio di teologia e un osservatorio astronomico. Grazie a Massimo Silviotti, direttore del Piccolo Museo della Poesia e curatore della mostra (insieme a Umberto Fornasari e padre Erminio Antonello), il Cristo di Antonello ora dialoga con un’opera di Omar Galliani che lo rivisita in chiave contemporanea. «Conoscevo l’“Ecce Homo’ fin dai tempi della mia formazione scolastica, racconta Galliani. Tuttavia di recente sono tornato a Piacenza e ho rivisto quel dipinto, che nel frattempo era stato separato da una cornice non originale, seppur bellissima, che è stata esposta nella stessa sala. L’impatto è stato molto forte e quel vuoto all’interno della cornice mi ha ispirato l’idea di un altro Cristo che potesse riempirla”. Recuperata una tavola lignea di inizio Quattrocento e studiata la tecnica della tempera grassa, Galliani ha quindi creato un enigmatico busto del figlio di Dio che tuttavia non si rivolge verso l’osservatore, bensì verso il cielo stellato. «Si tratta di un soggetto assolutamente rivoluzionario, che non ha precedenti: un Cristo di spalle che dialoga con l’“Ecce Homo” e con lo spazio, spiega Silviotti.  È un dipinto che ci interroga, come del resto ci interroga Antonello. Galliani però non dà risposte: Cristo ci sta invitando a seguirlo? Oppure si sta distaccando dal mondo?». L’opera si intitola «Sui tuoi passi» e l’intento del suo autore è invitare chi la osserva a riflettere sull’abisso che stiamo tutti vivendo.
La mostra «Silenzio, l’enigma del verso. Il Cristo di spalle di Omar Galliani in dialogo con l’Ecce Homo di Antonello da Messina» prosegue dal 23 marzo al 26 maggio in due sale della Galleria Alberoni, dove hanno trovato posto altre opere di Omar Galliani sul tema della Passione di Cristo; a queste si affiancano i disegni preparatori per «Sui tuoi passi», compreso quello usato per lo spolvero, altro passaggio tipico della tecnica quattrocentesca. 

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Alla Fondazione La Rocca di Pescara l’Autotomia» di Ludovica Anversa

Attenta all’opera degli artisti emergenti, la Fondazione La Rocca di Pescara, guidata nella direzione artistica da Francesca Guerisoli, presenta la personale della milanese Ludovica Anversa, classe 1996 che, dal 24 marzo al 15 giugno 2024, con 22 opere inedite abiterà gli spazi della galleria. Con il titolo «Autotomia», da una poesia del 1972 scritta dal premio Nobel Wisława Szymborska, la più importante poetessa polacca scomparsa nel 2012, l’artista focalizza l’attenzione sulla capacità di molti animali di perdere una parte del proprio corpo per difendersi dagli attacchi dei predatori. Nelle sue tele e disegni emergono in superficie frammenti o evanescenti tracce di corpo, a significare come anche le persone, in verità, pratichino idealmente l’autotomia, liberandosi di parti di sé per superare traumi e dolori, non soltanto quelli fisici ma anche e soprattutto quelli dell‘animo. Un processo di automutilazione necessario per vivere in una società che sempre di più ci desidera performanti; perciò le sue immagini sono visioni quasi surreali, spettrali, allucinate, dove quelle porzioni di corpi diventano lo specchio entro cui ricollegare e riconnettere il proprio perimetro identitario. «Cosa siamo pronti a riconoscere e cosa invece rigettiamo per mantenerci integri?» si chiede e ci chiede l’artista in questa mostra accompagnata da un intervento critico della pittrice e scrittrice Sofia Silva (Padova, 1990). 

Redazione, 20 marzo 2024 | © Riproduzione riservata