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Maike Cruse

Foto Debora Mittelstaedt. Cortesia di Art Basel

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Maike Cruse

Foto Debora Mittelstaedt. Cortesia di Art Basel

Cruse vuole il meglio della comunità artistica ad Art Basel

La fiera d’arte moderna e contemporanea torna a Basilea, in Svizzera, dal 13 al 16 giugno, con 286 gallerie internazionali. Abbiamo parlato con la sua nuova direttrice delle prossime sfide

Alexandre Crochet

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La fiera svizzera, che vanta la presenza di 286 gallerie da tutto il mondo e che aprirà al pubblico dal 13 al 16 giugno, vanta anche diverse presenze italiane: Artiaco, Cardi, Massimo Minini, Lia Rumma, Lorcan O’Neill, Magazzino, Continua, Raffaella Cortese, Galleria dello Scudo, A arte Invernizzi, Massimo De Carlo, Kaufmann Repetto, Gió Marconi, Galleria Christian Stein, ZERO, Mazzoleni, Tornabuoni e Tucci Russo. Maike Cruse, già responsabile delle comunicazioni della kermesse svizzera dal 2008 al 2011 e, attualmente, direttrice del Gallery Weekend di Berlino, da quest’anno è la nuova direttrice di Art Basel a Basilea, un ruolo creato dopo l'uscita dell’ex direttore globale di Art Basel, Marc Spiegler, lo scorso ottobre. Le abbiamo rivolto qualche domanda a pochi giorni dall'apertura della kermesse.

Negli ultimi anni, Art Basel sembra accogliere un maggior numero di nuovi espositori e aprirsi maggiormente... 
Abbiamo sempre scelto le gallerie in base alla qualità della loro programmazione e dei loro progetti. La nostra strategia non è cambiata. Detto questo, il nostro obiettivo è che Art Basel rimanga il nostro evento di punta, una fiera forte sia in termini di qualità che di rappresentatività. Per il 2024 abbiamo selezionato ventidue nuove gallerie, non solo nel settore principale, ma anche in Feature e Statements. La concorrenza è alta come al solito: abbiamo ricevuto lo stesso numero di candidature degli anni precedenti.

Quali sono le nuove gallerie?
Tra i nuovi partecipanti, l’Asia è meglio rappresentata, con l'arrivo di sei gallerie, tra cui una dall'Indonesia, una dalla Cina e, per la prima volta nel settore Galleries, una da Taiwan, Tina Keng Gallery, e una da Shanghai, Madeln Gallery. Feature, dedicata ai progetti storici, accoglie Bank, anch'essa di Shanghai. Statements, dedicata alle mostre personali di artisti emergenti, è affiancata per questa edizione da ROH Projects (Jakarta) e Wooson (Daegu, Seoul). Secondo l'Art Market Report di Ubs e Art Basel (https://theartmarket.artbasel.com), entro il 2023 la Cina sarà al secondo posto dopo gli Stati Uniti...

Più in generale, attraverso i nuovi partecipanti, la Fiera non sta cercando di adattarsi al cambiamento dei gusti?
No, non cerchiamo di rispondere a un eventuale cambiamento dei gusti dei visitatori, perché non li conosciamo. Il nostro comitato seleziona le gallerie innanzitutto in base alla loro qualità. Seleziona le voci più rilevanti del mercato attuale. Il mercato segue i migliori artisti.

Non c'è un graduale cambiamento nel profilo dei visitatori?
C'è stato un cambiamento generazionale sia al Berlin Gallery Weekend che ad Art Basel. Nel 2023 abbiamo assistito all’arrivo di giovani collezionisti asiatici molto impegnati. Nel 2024, l’affluenza dovrebbe essere complessivamente maggiore grazie alla Biennale di Venezia, perché molti visitatori arriveranno da oltreoceano per vedere sia questo evento che Art Basel. Gli anni della Biennale sono sempre positivi per la Fiera.

Lei è stata responsabile del Gallery Weekend di Berlino. Si deve a lei l'attrazione di un maggior numero di collezionisti tedeschi alla Fiera?
Non particolarmente. Art Basel attira ogni anno un pubblico internazionale. C’è un forte contingente dalla Svizzera e dalla Germania, ma anche dagli Stati Uniti. Stiamo anche assistendo a un aumento del numero di visitatori francesi! Questo è probabilmente dovuto alla rete creata dalla fiera Paris+ attraverso Art Basel. La Germania rappresenta la maggior parte dei nostri visitatori, ma stiamo lavorando duramente per attirare persone da tutto il mondo attraverso i nostri rappresentanti Vip. Ad oggi, abbiamo confermato la partecipazione di settantotto Paesi che hanno promesso di venire quest'anno, tra cui Taiwan, Giappone, Vietnam e Shanghai. È una fiera estremamente internazionale.

Che cosa rappresenta il mercato tedesco?
La Germania è seconda solo a Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Francia e Svizzera...La quota del mercato tedesco è relativamente piccola, ma molti mecenati e musei tedeschi, che sono i principali sostenitori delle gallerie e della fiera, non si perdono Art Basel. In generale, il mercato tedesco rimane forte, come dimostra la partecipazione alla fiera di importanti gallerie di alta qualità con sede in Germania.

Direbbe che Art Basel e Paris+, ora Art Basel Paris, si rivolgono a un pubblico diverso?
Penso che entrambe le fiere siano frequentate da visitatori americani e asiatici. I grandi mecenati vengono a entrambe. Tuttavia, alcuni collezionisti differiscono tra i due eventi. Questo è dovuto alle specificità locali: come per le nostre fiere di Miami e Hong Kong, stiamo lavorando su un'identità regionale molto forte, legata all'ecosistema di istituzioni presenti. Ciò che distingue Art Basel è la presenza di un 60% di gallerie europee, una solida rappresentanza di arte moderna e Unlimited, una sezione ambizioso e complessa unica al mondo. Art Basel Paris conta circa il 40% di gallerie francesi, o con sede in Francia, ed è una fiera situata in una metropoli artistica di primo piano. Insomma, il Dna rimane simile (fiere molto solide, di alto livello e globali), ma le loro identità sono distinte.

Quest’anno, la sezione Parcours è stata riorganizzata, con una nuova collocazione...
Pensiamo in continuazione al modo migliore per presentare gli artisti. Abbiamo deciso di spostare Parcours nella Clarastrasse, la principale via commerciale di Basilea, più vicina alla Fiera, per offrire ai visitatori un accesso migliore, in modo che la mostra possa concentrarsi maggiormente su temi urbani come la trasformazione e il traffico... Stefanie Hessler, direttrice dello Swiss Institute di New York, che cura Parcours per la prima volta, ha riunito ventidue opere, dai dipinti di Mandy El Sayegh alle installazioni di Rirkrit Tiravanija, esposte davanti a ristoranti, alberghi, per strada, in una grande varietà di luoghi...

Quali altri cambiamenti apporterete quest'anno?
Abbiamo la nuova partecipazione dell'Hotel Merian, sulle rive del Reno, dove presenteremo un'opera di Petrit Halilaj sulla facciata. È un programma molto ricco!

Come si sta muovendo il mercato in questi tempi complicati?
Stiamo assistendo a un mercato più rigido, sia per le grandi che per le piccole strutture, che devono far fronte all’aumento dei costi operativi e commerciali, come ad esempio i trasporti. Stiamo rispondendo con la determinazione di portare in Fiera il meglio della comunità artistica, in modo che le gallerie possano avere successo. I giovani artisti beneficiano del settore dedicato agli artisti emergenti (Statements), dove il prezzo dell’affitto dello stand è inferiore a quello delle Gallerie; nei primi anni, inoltre, viene loro offerta una tariffa preferenziale nel settore delle Gallerie. Infine, da qualche anno abbiamo introdotto un prezzo al metro quadrato proporzionale alle dimensioni dello stand, per aiutare gli espositori più piccoli.

Alexandre Crochet, 11 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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