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Camilla Sordi
Leggi i suoi articoliC’è, in quel volto di giovane assorto, una calma luminosa capace di attraversare i secoli. Il tratto delicato della matita, le velature di bianco che sfiorano la fronte, la luce che cade dall’alto come un pensiero improvviso: tutto suggerisce una presenza viva, un soffio rinascimentale rimasto intrappolato nella carta. Così questo studio di testa, a lungo dormiente in una collezione privata della regione di Nantes, è riemerso da un silenzio quasi monastico per raccontare una storia più ampia. Quella di Daniele da Volterra, l’allievo più fedele e più enigmatico di Michelangelo.
Il 19 novembre la casa d’aste Millon ha trasformato quel silenzio in clamore: stimato tra i 400 e i 500 mila euro, il foglio è stato conteso con ardore e infine aggiudicato per 3,1 milioni di euro, uno dei risultati più sorprendenti dell’anno per il mercato del disegno antico, nonché record in asta per l'artista. Il precedente apparteneva a Dido reclining, asleep, venduto per 918 mila euro da Christie's, a Londra, nel 2016. La rarità dei fogli dell'autore, perlopiù custoditi in musei, e la qualità straordinaria dell’esecuzione hanno acceso un entusiasmo immediato nei collezionisti. Ma il valore non era solo materiale. Era la conferma di un’attribuzione cruciale, frutto della fine competenza del Cabinet de Bayser, che ha riconosciuto nel foglio non un’opera di Andrea del Sarto, come si era creduto, bensì uno studio preparatorio per l’Assunzione della Vergine affrescata a Trinità dei Monti intorno al 1553.
Daniele da Volterra (Volterra 1509 – Roma 1566), Testa di giovane pensieroso, appoggiata sulla mano e rivolta verso destra, cartonetto per l'apostolo al centro dell'"Assunzione della Vergine" nella chiesa di Trinità dei Monti a Roma
Le tracce di traslazione, rarissime per un’opera del XVI secolo, rivelano la funzione del foglio come cartonetto, uno stadio intermedio prima del cartone destinato al trasferimento sull’intonaco. Era questo il disegno destinato a sopravvivere, quello che preservava l’idea originaria dell’artista, mentre il cartone finale, logorato dall’uso, andava spesso perduto. La sua ricomparsa permette oggi di leggere ciò che l’affresco, danneggiato dal tempo, non mostra più: l’intensità dello sguardo del giovane apostolo, probabilmente San Giovanni, sospeso tra meditazione e stupore.
In questa figura si riconosce non solo la mano di Daniele da Volterra, ma anche l’ombra lunga di Michelangelo, suo maestro e confidente. La scultoreità michelangiolesca delle forme si tempera nella quiete delle pose; la perizia tecnica — punta metallica, matita nera, lumeggiature bianche, perforazioni per il trasferimento — testimonia quella meticolosità che Vasari descriveva con un misto di ammirazione e ironia. Guardando il giovane assorto, si avverte quella stessa tensione interiore che percorre molte figure dell’Assunzione: un dialogo silenzioso tra Daniele e il mondo spirituale di Michelangelo. Non è un caso che nell’affresco il maestro compaia tra gli apostoli. Più che un tributo, è il riflesso di un rapporto creativo e umano così stretto da far sì che l'allievo cercasse di rimanere sempre un passo indietro, lasciando che fosse la presenza del suo mentore a orientare la scena e lo spirito dell’intera composizione.
Il successo ottenuto in asta non è dunque un semplice record, ma il segno della vitalità del mercato dei disegni antichi e, soprattutto, della capacità della conoscenza di riportare alla luce opere dimenticate. Ricorda che un foglio, fragile e marginale solo in apparenza, può racchiudere un intero capitolo della storia dell’arte.
L'Assunzione della Vergine nella chiesa di Trinità dei Monti a Roma
Il giovane pensieroso nell'Assunzione della Vergine nella chiesa di Trinità dei Monti a Roma
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