Maria Grazia Bernardini
Leggi i suoi articoliLauretta Colonnelli, firma storica delle pagine culturali del «Corriere della Sera», ha pubblicato un volume che analizza cinquanta dipinti tra i più noti, dal «Doppio ritratto dei duchi di Urbino» di Piero della Francesca alla «Gioconda» di Leonardo, dalla «Tempesta di Giorgione» alla «Creazione di Adamo» di Michelangelo, dalla «Canestra di frutta» di Caravaggio alla «Danza» di Matisse, per citarne alcuni.
Sono opere famosissime, e proprio per questo le loro immagini sono diventate così popolari e familiari da far dimenticare in alcuni casi di quali dipinti si tratti o quale significato celino. Lauretta Colonnelli li descrive, ne illustra il contenuto, ne delinea la storia, e lo fa con leggerezza ma anche con precisione e accuratezza. Ogni scheda è suddivisa in tre parti: nella prima ricostruisce la storia dell’opera e si sofferma sulla committenza, nella seconda illustra i particolari del dipinto e ne spiega il significato, nella terza parte offre qualche accenno sull’artista. Seppur in modo sintetico, l’autrice offre una disamina del dipinto approfondita e fornisce tutte le notizie principali relative all’opera.
Non è un libro da leggere tutto d’un fiato, al contrario, va letto un po’ per volta, assaporando ogni scheda, soffermandosi su ogni dipinto in modo da scoprirne i segreti e i significati a volte così nascosti.
Un’opera esemplificativa è il dipinto di Jan Van Eyck che raffigura «I coniugi Arnolfini», conservato alla National Gallery di Londra.
Popolarissimo e riprodotto non solo in ogni manuale di storia dell’arte ma anche in tante copertine di libri dedicati all’abbigliamento, alla lettura dei simboli, a testi di ottica, il dipinto rivela la genialità e il virtuosismo dell’artista: ha caratteri così fiamminghi da far dimenticare che i personaggi raffigurati sono italiani, e precisamente Giovanni Arnolfini, facoltoso mercante di tessuti, e la moglie Giovanna Cenami, entrambi di Lucca e stabilitisi a Bruges nel 1420; i due personaggi sono raffigurati in una camera da letto a suggerire che si stanno scambiando una promessa di matrimonio, e ci sono anche i testimoni, che vediamo riflessi nello specchio convesso appeso alla parete. Il volume dunque risponde alla necessità di offrire al grande pubblico uno strumento agile per addentrarsi nei meandri complessi della storia dell’arte. Un’esigenza sempre più sentita, come dimostra l’attenzione di tante persone alle iniziative che si realizzano in questo campo.
Lauretta Colonnelli aveva già sperimentato questa formula in due libri dedicati a Roma (Conosci Roma?) e in uno al cibo (La tavola di Dio), partendo da una idea sperimentata da Raymond Queneau negli anni Trenta.
Volumi che hanno avuto grande successo a testimoniare che si può, con formule vincenti, attirare il pubblico verso l’arte in modo colto e suggestivo, compito difficile ma di grande soddisfazione per tutti.
Cinquanta quadri. I dipinti che tutti conoscono. Davvero?
di Lauretta Colonnelli
336 pp., ill. col.
Clichy, Firenze 2016
€ 35,00
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