La mostra «I tesori della legalità», da questo mese sino alla primavera 2025, costituisce il momento conclusivo di un progetto che ha origine con il protocollo d’intesa, siglato nel 2022 tra Mann-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Procura della Repubblica di Napoli e Carabinieri del Comando provinciale e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) di Napoli. Il progetto ha condotto al dissequestro e alla restituzione di oltre 15mila oggetti, tra opere d’arte e antichi manufatti, frutto del commercio e della detenzione illecita. Per la prima volta saranno esposti circa 600 reperti conservati nei depositi del Mann, ripercorrendo i principali casi giudiziari al fine di contribuire alla riflessione sul concetto di legalità applicato al patrimonio.
Dopo la collezione delle Gemme Farnese (settembre 2024), in cui è conservata la celebre Tazza Farnese, il Museo sta predisponendo nuove aperture per i prossimi mesi. All’inizio del 2025, la sezione Numismatica restituirà alla fruizione una delle raccolte più importanti d’Italia per estensione cronologica (dall’età greca all’età moderna), nonché ampiezza e varietà dei materiali che conserva: dalle prime monete battute in Magna Grecia sino a esemplari del Regno delle Due Sicilie, provenienti da collezioni private (Farnese, Borgia, Santangelo) e dagli scavi in area vesuviana e nell’Italia meridionale. Rispetto all’allestimento del 2001, curato da Renata Cantilena e Teresa Giove, si è provveduto ad adeguare gli impianti di illuminazione e di videosorveglianza, integrare le didascalie e inserire alcuni nuovi materiali, creando nell’ultima sala una sottosezione sull’oreficeria dell’Italia antica, con circa 150 gioielli.
Nella primavera del 2025 verrà riaperta la sezione Villa dei Papiri, che rispetto all’allestimento degli anni Settanta prevederà approfondimenti sulla storia degli scavi e sulla funzione della villa e dei significati politici e ideologici sottesi. Attraverso supporti multimediali sarà possibile accedere a ricostruzioni della villa con riferimento ai luoghi in cui sono state ritrovate le sculture ora in collezione. Il nuovo allestimento è frutto anche della collaborazione con il Parco Archeologico di Ercolano, che darà in prestito alcuni reperti emersi durante le campagne di scavo effettuate tra gli anni Novanta e gli inizi del 2000. Realizzato con risorse Pnrr accessibilità, il nuovo allestimento prevederà anche supporti per pubblico diversamente abile.
Nel frattempo 15 capolavori del Mann, tra cui il Mosaico nilotico, sono in trasferta per la prima volta in Arabia Saudita, ad AlUla, esposti nella mostra «Masterpieces of the National Archaeological Museum of Naples» (al Maraya) grazie alla partnership tra la Royal Commission for AlUla (Rcu) e il Mann stipulata a maggio 2023.