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La facciata dell’Hermitage Amsterdam. Foto tratta da Wikipedia. Foto: Fentener van Vlissingen | CC BY SA 3.0

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La facciata dell’Hermitage Amsterdam. Foto tratta da Wikipedia. Foto: Fentener van Vlissingen | CC BY SA 3.0

Non chiamatelo più Ermitage: ora è H’art

L’Hermitage Amsterdam ha cambiato nome e opera in collaborazione con British, Pompidou e Smithsonian

Senay Boztas

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Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, l’Hermitage Amsterdam (inaugurato nel 2009 come principale «antenna» europea del museo di San Pietroburgo) ha interrotto i legami con il Museo Statale Ermitage e non ha quindi più accesso ai tre milioni di manufatti lì conservati. Ora ha un nuovo nome e nuovi progetti. Da settembre, il museo sul fiume Amstel si chiama H’art e lavora in collaborazione con il British Museum di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e lo Smithsonian American Art Museum di Washington, con accesso a collezioni di oltre 160 milioni di oggetti.

«Il nostro programma sarà attraente e tematico, dalle grandi mostre d’arte ai focus su opere di artisti contemporanei», ha dichiarato Annabelle Birnie, direttrice dell’Hermitage Amsterdam. Il museo ha in programma una grande mostra su Kandinskij con il Centre Pompidou a metà del 2024, una mostra del British Museum intitolata «Feminine Power» nel 2026 e propone, in una sala dedicata, l’installazione del video «Clubbing» di Martine Gutierrez dello Smithsonian.

Un altro evento di rilievo sarà una mostra di Rembrandt dalla collezione privata The Leiden Collection, durante il 750mo anniversario della nascita della città di Amsterdam, che si celebrerà nel 2025. Il filantropo e collezionista Thomas S. Kaplan ha già prestato opere di questa collezione per la mostra «Rembrandt & His Contemporaries», conclusasi il 27 agosto.
 

La facciata dell’Hermitage Amsterdam. Foto tratta da Wikipedia. Foto: Fentener van Vlissingen | CC BY SA 3.0

Senay Boztas, 20 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

Non chiamatelo più Ermitage: ora è H’art | Senay Boztas

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