Una veduta all’interno dell’edificio La Nuvola, progettato all’Eur, Roma

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Una veduta all’interno dell’edificio La Nuvola, progettato all’Eur, Roma

Roma Arte in Nuvola, estremo affaccio sul Meridione

140 gallerie italiane e internazionali nella quarta edizione della fiera romana che omaggia due siciliani: Pietro Consagra e Piero Guccione

Dal 22 al 24 novembre torna Roma Arte in Nuvola, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea negli ambienti dell’edificio La Nuvola, progettato all’Eur da Massimiliano Fuksas. La quarta edizione della kermesse d’arte e mercato, ideata e diretta da Alessandro Nicosia, vede anche quest’anno la direzione artistica di Adriana Polveroni, impegnata, assieme al gruppo organizzatore, nella selezione delle 140 gallerie italiane e internazionali presenti in fiera. 

Roma Arte in Nuvola costituisce, nel panorama fieristico nazionale, l’estremo affaccio sul Meridione: ecco perché, accanto a importanti gallerie con sede al nord e in Europa, è data ampia visibilità a espositori del centro e sud Italia, con presenze da Napoli, Catania, Pescara, Sorrento, Scicli, Avellino, Nuoro, Modica e San Pantaleo. Il Paese ospite è il Portogallo, che promuove con il Ministero della Cultura e l’Ambasciata del Portogallo in Italia la Collezione statale d’arte contemporanea, grazie a una selezione di opere curata da Sandra Vieira Jürgens. Cuore storico della mostra sono tuttavia i due affondi su due protagonisti dell’arte italiana tra la seconda metà del XX secolo e i primi decenni del XXI: Pietro Consagra (1920-2005) e Piero Guccione (1935-2018). I due artisti siciliani hanno in comune la nodale frequentazione giovanile, a Roma, del conterraneo più importante del dibattito artistico del secondo dopoguerra, Renato Guttuso. È nel suo studio che Consagra incontra infatti i futuri sodali del gruppo Forma, costituito nel 1947, ovvero i siciliani (ancora una volta) Accardi, Sanfilippo, Attardi, e poi Dorazio, Perilli, Turcato, Guerrini. Un gruppo che rappresenterà, per la sua promozione dell’arte astratta, la polarità opposta del realismo guttusiano, in un caso di creativa dialettica della storia. Piero Guccione fu inizialmente discepolo di Guttuso, anche se con una vena di sospensione metatemporale delle immagini, come viene evidenziato dalla mostra tematica «La città sognata. Opere 1962-1972». Sono per lo più opere dei cicli della «Città riflessa», ovvero frammenti di una Roma marginale e interiorizzata, che si riflette sulla carrozzeria della Volkswagen dell’autore. Di Guttuso, inoltre, Guccione fu anche assistente all’Accademia di Belle Arti di Roma. Un focus è inoltre dedicato, tra i tanti progetti in programma, al duo Vedovamazzei. Di rilievo anche le collaborazioni con le istituzioni pubbliche, dal Ministero della Cultura, con la speciale partecipazione di alcune delle sue istituzioni museali e culturali come la Direzione generale creatività contemporanea e il MaXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo, l’Istituto centrale per la grafica, la Direzione generale Archivi e il Museo delle Civiltà, fino alla Regione Lazio e Roma Capitale. 

«La Città riflessa-Sul far della luna» (1968-69) di Piero Guccione. Cortesia di Archivio Piero Guccione, Roma

Guglielmo Gigliotti, 20 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

Roma Arte in Nuvola, estremo affaccio sul Meridione | Guglielmo Gigliotti

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