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L’opera «Untitled» (2023) di Anna Boghiguian ha vinto il Prix artmonte-carlo F.P.Journe

Cortesia della Galleria Franco Noero. Foto di Sebastiano Pellion di Persano

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L’opera «Untitled» (2023) di Anna Boghiguian ha vinto il Prix artmonte-carlo F.P.Journe

Cortesia della Galleria Franco Noero. Foto di Sebastiano Pellion di Persano

artmonte-carlo nel segno dell’oro

La piccola fiera del Principato, nonostante l’eclettismo dominante tra gli espositori, si è rivelata una piazza interessante quanto a proposte e acquisizioni

Veronica Siciliani Fendi

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Una veduta dell’edizione 2024 di artmonte-carlo. Cortesia di artmonte-carlo, 2024. Foto di Annik Wetter

Artmonte-carlo, è andata in scena lo scorso weekend (dal 6 al 7 luglio) in una sorta di derby artistico-mondano con Nomad Capri. Monaco è famosa per ospitare alcune delle gallerie più brutte del globo, in cui quadri kitsch dai prezzi esorbitanti spopolano, soprattutto tra i possessori di improbabili Rolls Royce dai colori pastello. Ma si sa il buongusto non è in vendita. Andando oltre queste considerazioni un po’ faziose (io possiedo una Smart nera e ammaccata) la scena artistica nel Principato sta decisamente migliorando e negli ultimi anni ha registrato l’apertura di succursali di gallerie globali come Hauser & Wirth e recentissimamente anche di Almine Rech; il target rimane anche per loro il Billionaire locale ma decisamente con più gusto e formazione. Alla crescita della scena artistica coincide anche la crescita della fiera artmonte-carlo giunta quest’anno all’ottava edizione, nemesi marittima della più consolidata artgenève. Tra le 27 gallerie presenti negli spazi del Grimaldi Forum, alcune sono importantissime: da Lisson Gallery a Kamel Mennour, i già citati Hauser & Wirth e Almine Rech, Air de Paris, Nathalie Obadia, molte le presenze italiane, tra cui la galleria Franco Noero che fa parte anche del comitato di selezione nella persona di Pierpaolo Falone. La proposta è di alto livello. Piccole, mediamente, le dimensioni delle opere, un po’ come gli appartamenti a Monte Carlo i cui prezzi arrivano ai 120mila euro al metro quadro (un parallelismo ci doveva per forza essere).

Una veduta dell’edizione 2024 di artmonte-carlo. Cortesia di artmonte-carlo, 2024. Foto di Annik Wetter

Difficile trovare un fil rouge nella fiera, in cui regna un certo eclettismo, presente infatti anche una galleria di arte antica come Moretti. Quindi niente fil rouge ma annotiamo piuttosto un riflesso incondizionato allo spirito del luogo che ha colpito parecchie gallerie. Come acchiappare il target autoctono senza snaturare la propria proposta? L’oro, l’oro! Ecco allora che molti espositori, forse guidati all’inconscio, proponevano opere… dorate. Ecco alcune delle proposte: un taglio di Fontana tondo, color oro, in vendita per un milione di euro da Robilant + Voena accostato nello stand, ovviamente, a un fondo oro antico. «Eroded Painting» di Stefan Brüggemann da Hauser & Wirth nella cui composizione visiva regna la foglia d’oro (165mila euro il prezzo richiesto). Mennour risponde con un dipinto-specchio, ovviamente dorato, di Christodoulos Panayiotou e quotato 85mila euro. Nella galleria svizzera Wilde c’è invece un’opera con una scritta inequivocabile: «Touch of Gold», del talentuosissimo artista francese Adel Abdessemed. E così via. Proprio la galleria Wilde con il solo show di Abdessemed aveva uno degli stand più originali e d’impatto: due mastodontiche sculture di piccioni viaggiatori equipaggiati con armi a ricordarci che esiste un mondo in fiamme al di fuori di fuori di questa bolla (dorata!). Un’edizione di questi piccioni, quotata un milione e mezzo di euro ha trovato casa nel parco di una villa sulla riviera. L’Italia è ben rappresentata: nello stand di Poggiali spiccano le opere di Claudio Parmeggiani. Quelle di Antonio Calderara, riscoperta recentissima che ha anche goduto di un solo show ad Art Basel, sono proposte a Monte Carlo, come in Svizzera, dalla galleria in forte ascesa Larkin Erdmann. Infine il premio più prestigioso della fiera il Prix artmonte-carlo F.P.Journe è stato assegnato molto meritatamente alla scultura di Anna Boghiguian in vendita da Franco Noero: una figura umanoide a carponi, molto evocativa e ovviamente dai colori aurei… scusate la ripetizione. I collezionisti hanno apprezzato la proposta realizzando vari acquisti, ricordiamoci che qui hanno la residenza, quanto meno quella fiscale alcuni tra i più noti collezionisti del globo. Presenti in fiera la celebre famiglia di gioiellieri Boghossian, così come la sempre più iconica Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Qualche nome nuovo? La monegasca d’adozione Chiara Casolo Ginelli. Tra il casinò, il gran premio, principi e principesse, gli oligarchi e i mega yatch, l’arte cerca di trovare il suo spazio a Monte Carlo, almeno un weekend all’anno.

 

 

 

Una veduta dell’edizione 2024 di artmonte-carlo. Cortesia di artmonte-carlo, 2024. Foto di Annik Wetter

Veronica Siciliani Fendi, 09 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

artmonte-carlo nel segno dell’oro | Veronica Siciliani Fendi

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