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Il cameo persiano in onice del III secolo che raffigura la lotta tra l’imperatore romano Valeriano e il re sasanide Sapur

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Il cameo persiano in onice del III secolo che raffigura la lotta tra l’imperatore romano Valeriano e il re sasanide Sapur

Cavalieri arabi nel Medioevo

Al Louvre Abu Dhabi 130 opere tra armi, armature, accessori per cavalli e manoscritti miniati

Giuseppe Mancini

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Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). La farusiyya è l’arte della cavalleria medievale dei Paesi islamici, nata nell’VIII-XI secolo e fiorita soprattutto nell’Egitto mamelucco del XIV secolo. La mostra «Farusiyya. L’arte della cavalleria tra Oriente e Occidente», in programma al Louvre di Abu Dhabi dal 19 febbraio al 30 maggio, la mette per l’appunto a confronto, per suggerire similarità, ma anche divergenze, con il mondo dei cavalieri e delle corti nell’Europa cristiana.

Organizzata in collaborazione col Musée National du Moyen Age (Musée de Cluny) di Parigi, ospita oggetti da musei e biblioteche francesi: 130 opere, originarie sia del Medio Oriente sia di Francia e Germania, tra armi, armature, accessori per cavalli, manoscritti miniati. L’esposizione si articola in sezioni che illustrano le origini antiche della cavalleria, la tecnica del combattimento, la cultura della cavalleria.

Nella prima, spicca il cameo persiano in onice del III secolo che raffigura la lotta tra l’imperatore romano Valeriano e il re sasanide Sapur: lo scontro cruento e infinito tra Occidente e Oriente. Nella seconda, possono essere ammirati fianco a fianco manoscritti illustrati arabi e francesi, e nell’ultima, manoscritti e oggetti raffinati raccontano la falconeria, l’equitazione, gli scacchi, i valori comuni dei cavalieri (occidentali e orientali, cristiani e islamici) come il coraggio, la fede, la lealtà, l’onore.

Giuseppe Mancini, 18 febbraio 2020 | © Riproduzione riservata

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Cavalieri arabi nel Medioevo | Giuseppe Mancini

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