Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliL’idea nasce col contributo dell’architetto Santiago Calatrava, amico dell’Istituto centrale per la grafica per il quale ha tenuto diversi laboratori
È stato lui a fare da tramite con un’altra celebre archistar, Sergei Tchoban: dal Museo di disegno architettonico della Tchoban Foundation di Berlino arriva parte della mostra («Venezia. Campo dei Gesuiti con la chiesa di Santa Maria della Salute» di Canaletto, secondo quarto del XVIII secolo), mentre una seconda parte proviene dalla Galleria Tretjakov di Mosca. Ed è stato sempre Calatrava ad averla segnalata, nella sua prima versione moscovita (2014) dedicata ai disegni architettonici italiani del XVIII secolo.
Oggi «Solo Italia», al Museo didattico dell’Istituto, si amplia in una rassegna di disegni di «architettura e paesaggio culturale» dal Settecento a oggi, aggiungendo ai fogli delle due raccolte opere delle collezioni del Gabinetto nazionale delle Stampe dell’Istituto. Nel complesso sono in mostra oltre 70 fogli di maestri tra cui Canaletto, Piranesi, Panini e altri artisti italiani e francesi che hanno lavorato in Russia e russi che hanno viaggiato e amato l’Italia, in particolare Roma, Firenze, Venezia e Napoli. Fino ad arrivare a vedute e disegni di un gruppo di architetti russi contemporanei, Tchoban compreso. È la nascita e l’evoluzione di un genere, slegato dalla presenza umana, dai temi mitologici, storici o religiosi, che assume a partire dal XX secolo significati anche di studio e riflessione sui fenomeni attuali di industrializzazione, inurbamento e rapporto con la natura.
La mostra, aperta fino al 25 settembre, fa parte delle iniziative legate alla XXIV Assemblea generale dell’Icom (International Council of Museums) che si terrà a Milano dal 3 al 9 luglio proprio sul tema «musei e paesaggi culturali».
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