Luca Scarlini
Leggi i suoi articoliI territori tra Germania e Russia esposti ai venti e alle nebbie del Mare del Nord hanno dato i natali a numerosi filosofi, scrittori, artisti. Nel suo Anime baltiche, libro nato da anni di itinerari tra acque e foreste, l’autore e viaggiatore olandese Jan Brokken disegna efficacemente una geografia dell’arte e della cultura, in un intreccio vertiginoso di destini. I nomi, importanti, spesso sono portatori di storie personali complesse, tra avventure estetiche e politiche. In Lituania brilla la stella del pittore e compositore simbolista Mikalojus Ciurlionis, fortemente ispirato dal folklore della sua terra. A fianco della fatata casa (oggi museo) nelle foreste visse lo scultore Chaïm Jacob Lipchitz (poi Jacques), ritratto insieme alla moglie Berthe in un celebre dipinto di Modigliani. A Vilnius il suo destino, all’accademia d’arte, si incontrò con quello di Chaïm Soetin, poi Soutine, che voleva a ogni costo staccarsi dal mondo ebraico ortodosso da cui proveniva. Nelle zone del baltico il potere russo aveva collocato la Zona di Residenza, tra Ucraina e Polonia, a cui gli ebrei giungevano non potendo abitare in altri territori. Nel vorticoso passaggio tra impero zarista, rivoluzione d’ottobre e i conflitti mondiali, mutarono più volte le lingue e l’autorità. Qui nacquero molti movimenti politici di sinistra e si dettero gravissimi pogrom. Dalla medievale Daugavpils in Lettonia prese l’avvio lo straordinario mondo espressivo di Mark Rothko (il nome vero era Rothkowitz): nella sua astrazione, in America, rievocava il rosso abbagliante dei tramonti e gli infiniti verdi della sua terra.
Anime baltiche, di Jan Brokken, traduzione di Claudia Cozzi e Claudia Di Palermo, 236 pp., Iperborea, Milano 2014, € 19,50
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