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Carel Fabritius, «Il cardellino», 1654, L’Aia, Mauritshuis

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Carel Fabritius, «Il cardellino», 1654, L’Aia, Mauritshuis

Gli animali nella storia dell’arte: custodi di memoria e testimoni di emozioni profonde

Il volume di Stefano Zuffi restituisce il dialogo continuo tra l’immaginario umano e la rappresentazione del mondo animale, che mostra come l’arte abbia saputo trasformare la natura in simbolo, storia e poesia

Beatrice Cumino

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«E Argo, la Moira di nera morte afferrò appena rivisto Odisseo, dopo vent’anni». La fedeltà di Argo, che attende il ritorno del padrone per vent’anni e lo riconosce nonostante la maschera, rimane uno dei momenti più struggenti e potenti dell’Odissea e della letteratura antica. Questa pagina mostra quanto gli animali, fin dall’antichità, siano stati più che semplici compagni: custodi di memoria, simboli e testimoni di emozioni profonde.

L’arte ha da sempre dialogato con la vita animale. Nell’antico Egitto le divinità incarnavano spesso forme animali o combinazioni tra uomo e animale, mentre nei miti e nelle favole, da Esopo a Fedro, gli animali diventavano protagonisti di racconti moralizzanti, presenti anche nei bronzi e negli affreschi delle tombe etrusche e nelle decorazioni romane.

Con l’avvento dell’iconografia cristiana, gli animali acquisiscono un ruolo fortemente simbolico: il pesce come segno di Cristo, l’agnello come emblema di innocenza e sacrificio, la colomba come immagine dello Spirito Santo. Anche figure semplici, come il bue e l’asino nella capanna di Betlemme o l’asino che accompagna Gesù bambino durante la fuga in Egitto, diventano metafore di umiltà, pazienza e fedeltà. La Bibbia, scritta in un contesto rurale e pastorale, trasmette così una ricchezza di immagini che la pittura ha saputo tradurre in simboli comprensibili ai fedeli.

Con il Rinascimento e l’Umanesimo, l’attenzione degli artisti torna sull’uomo, ma non senza uno sguardo attento alla natura. Leonardo da Vinci, in particolare, mostra un’ammirazione profonda per gli animali, studiandone forme e comportamenti con rigore scientifico e poetico. Gli animali assumono così un valore estetico e simbolico insieme, e i grandi maestri continuano a interrogarsi sulla loro presenza nelle storie, nei miti e nei contesti religiosi.

Richard Müller, «Gatto con un gomitolo di lana», 1922, Francoforte sul Meno, Städel Museum

Francisco de Zurbarán, «Agnus Dei», 1635-40, Madrid, Museo del Prado

Il simbolismo animale può anche essere complesso e contraddittorio. Il cinghiale, per esempio, è spesso associato alla forza devastatrice, tanto da comparire nella bolla papale di Leone X contro Lutero come simbolo della frattura tra Chiesa e Riforma. Il cammello, al contrario, rappresenta la temperanza, per la sua capacità di gestire risorse limitate, ma può diventare metafora di avarizia. In questo modo, attraverso i secoli, gli animali si caricano di significati spesso opposti e ambivalenti.

Erwin Panofsky osservava come l’immagine del cavallo sia la più importante dopo quella umana nella storia dell’arte. Monumenti equestri antichi, dipinti e sculture rinascimentali e barocche continuano a celebrare l’eroe insieme al suo destriero, simbolo di potenza, nobiltà e valore. Perfino le processioni sacre, sono quasi sempre rappresentate con i protagonisti a cavallo, in un dialogo tra funzione narrativa e resa estetica.

Animali dipinti di Stefano Zuffi accompagna il lettore in un viaggio attraverso secoli di rappresentazioni, dai primi affreschi romani (50-79 d.C.) fino al primo Novecento. Il volume combina rigore storico e gusto visivo, con oltre ottanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Ogni immagine è accompagnata da una breve scheda che ne descrive l’animale, il contesto e i riferimenti culturali, religiosi o letterari. Il percorso del libro tocca figure fondamentali della storia dell’arte, da Giotto e Leonardo a Dürer, Tiepolo, Rubens, Goya, fino a Picasso e Ligabue. La narrazione intreccia immagini e miti, letteratura e pittura, evocando autori come Ovidio, Dante, Esopo e Shakespeare. Il risultato è un dialogo continuo tra l’immaginario umano e la rappresentazione del mondo animale, che mostra come l’arte abbia saputo trasformare la natura in simbolo, storia e poesia. Il volume si distingue non solo per la qualità delle immagini, straordinariamente nitide e suggestive, ma anche per la capacità di rendere accessibile a tutti l’analisi dei dipinti, invitando a osservare con attenzione il ruolo e il significato dei nostri gentili amici animali nelle opere d’arte.

Animali dipinti
di Stefano Zuffi, pp. 208, ill. col., 24 Ore Cultura, 2025, € 49,50

La copertina del volume

Beatrice Cumino, 10 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

Gli animali nella storia dell’arte: custodi di memoria e testimoni di emozioni profonde | Beatrice Cumino

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