Eike Schmidt: «Agli Uffizi c’è ancora molto da fare»

I prossimi obiettivi per il colosso da più di 4 milioni di visitatori all'anno

Eike Schmidt. Foto: Ulisse Albiat per Wikipedia
Carlo Accorsi |  | Firenze

Eike Schmidt aspettava il ritorno di Franceschini e il nuovo impegno in favore dei musei per confermare la rinuncia a Vienna: dirigerà per altri 4 anni gli Uffizi, quasi completamente riallestiti con grande efficacia. Prossimi obiettivi: il Corridoio Vasariano e grandi lavori a Palazzo Pitti e Boboli

Eike Schmidt è tedesco, ha studiato a Firenze, è esperto di arte toscana, parla un italiano perfetto. È entusiasta e loquace. Soprattutto adesso, dopo aver confermato il suo desiderio di rimanere a dirigere, per altri quattro anni, le Gallerie degli Uffizi: un mega polo composto non soltanto dagli Uffizi, ma anche da Palazzo Pitti e Giardino di Boboli. Un colosso da più di 4 milioni di visitatori all’anno. Ma prima di accettare il reincarico, e di comunicare quindi il suo rifiuto al Kunsthistorisches Museum di Vienna che pure lo voleva alla sua guida, ha aspettato non soltanto la nomina di Franceschini,
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