Gallé, Lalique, Daum e Tiffany a porte chiuse

Da Cambi il 10 giugno vetri francesi provenienti da collezioni private

Schneider, Le Verre Français, Francia, 1925 ca. Grande coppa conica in vetro soffiato con decoro floreale a cammeo e piede applicato, 26x30,5 cm. Stime 2mila–2.500 euro
Michela Moro |

Nomi celeberrimi quali Émile Gallé, René Lalique, Louis Comfort Tiffany, Antonin Daum e molti altri per l'asta a porte chiuse, con la possibilità di partecipare al telefono, online e con offerte scritte, di «Vetri francesi. Art Nouveau e Déco» che Cambi presenta a Milano il 10 giugno.

Il catalogo sfogliabile online contiene una novità: sui lotti più significativi appaiono i video con le mani di Marco Arosio, direttore di dipartimento delle Arti decorative del XX secolo, mentre solleva gli oggetti e li mostra sui vari lati illustrando brevemente i pezzi: «Le mani danno chiaramente le proporzioni dei vetri, cosa non sempre facile da immaginare senza una visita dal vivo, e abbiamo realizzato questo sistema per far percepire meglio l’oggetto, aiutando il cliente con qualche informazione in più».

I lotti proposti sono 191, tutti provenienti da collezioni private: «Già negli anni Ottanta questo genere di vetri ha attratto grandi collezionisti, una su tutte la stilista Krizia, osserva Arosio. Adesso sono bellissimi oggetti per amatori, un po’ fuori dal gusto corrente fatto di trasparenze, bright and shine. Abbiamo un’asta con lotti unici e preziosi».

Ogni pezzo racchiude una storia: sono paesaggi e personaggi, colori morbidi e manifatture preziose, dettagli che ricordano grandi pergole provenzali, baciamani e amori sotto ombrellini parasole. Arosio segnala, tra gli altri, i monumentali vasi di Gallé (lotti 88, 93 e 100), valutati tra i 2.500 e 6mila euro, una rara lampada (lotto 87) sempre di Gallé del 1900 ca, in vetro a cammeo con piede con decoro di paesaggio e cappello con decoro di aquile, stimata 9-10mila euro.

Altra lampada rara (lotto 47) è quella della manifattura Sabino, in forma di scalinata in cristallo soffiato a stampo e scultura in metallo raffigurante Pierrot (1925 ca) con una valutazione di 2.500-3mila euro. Curiosa la piccola caraffa in terraglia a stampo con presa in forma di donna con decoro a smalti policromi della storica manifattura ungherese Zsolnay di Pécs, dall’interessante valutazione di 800-1.000 euro.

Il lotto 121 di Daum è un grande vaso con decoro di barche al tramonto (1900 ca) valutato 3.500-4mila euro. Passando ai decori geometrici è offerto un gruppo di 15 vasi di Schneider, Le Verre Français, 1925 ca, con varie valutazioni fino a 3mila euro.

«Al tempo erano venduti al Bon Marché, rinomato grande magazzino di Parigi, ma oggi il disegno geometrico li rende molto accattivanti, così come il gruppo di vasi con la montatura in ferro di Daum, che tutti insieme generano un bellissimo colpo d’occhio, conclude Arosio. Non solo: hanno valutazioni basse, tra i 500 e i 2mila euro per invogliare i collezionisti all’acquisto perché il ricavato andrà in beneficenza a sostegno dello Ieo, l’Istituto Europeo di Oncologia».

© Riproduzione riservata Sabino, Francia, 1925 ca. Rara lampada da tavolo a foggia di scalinata in cristallo soffiato a stampo e scultura in metallo raffigurante Pierrot (particolare). Stime 2.500-3.000 euro Zsolnay, Ungheria, 1900 ca. Piccola caraffa in terraglia a stampo con presa a foggia di donna con decoro a smalti policromi. H 12 cm. Stima 800-1.000 euro
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