Per un mese, dal 3 marzo al 3 aprile, ventidue direttrici di grandi musei italiani sono le ospiti d’onore delle Sale degli Arazzi di Palazzo Reale a Milano, nelle fotografie scattate loro da Gerald Bruneau e ora riunite nella mostra «Ritratte. Direttrici di musei italiani», voluta e promossa dalla Fondazione Bracco.
Per realizzare il progetto, spiega il fotografo, «ho intrapreso il mio piccolo “Grand Tour”, durato circa due mesi, nel periodo difficile della pandemia, scandito dai continui lockdown»: mesi in cui i musei erano chiusi, ma durante i quali le «ritratte» hanno continuato a lavorare, approfittando delle chiusure per mettere a punto nuovi progetti e nuove modalità di fruizione dei tesori che custodiscono.
Nei 22 scatti scorrono i loro volti e, alle loro spalle, quei grandiosi frammenti del nostro patrimonio d’arte e di cultura che sono affidati alla loro sapienza. Perché è proprio la loro «expertise» il messaggio che Diana Bracco intende veicolare con la mostra (a ingresso gratuito): la seconda, dopo «Una vita da scienziata», itinerante nel mondo, che nel 2019 presentava i ritratti, sempre di Bruneau, di alcune grandi scienziate italiane.
Entrambe le rassegne sono parte, insieme a una banca dati che raccoglie i profili delle eccellenze femminili del mondo della cultura italiana (dalle discipline Stem all’Economia e Finanza, dalla Politica internazionale alla Storia e Filosofia), del progetto «100 donne contro gli stereotipi», ideato dall’Osservatorio di Pavia e dall’Associazione Gi.U.Li.A., e sviluppato con la Fondazione Bracco, grazie alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Obiettivo, spiega Diana Bracco, valorizzare «la leadership di queste donne, riconoscere le loro competenze, renderle visibili: il primo passo per alimentare percorsi analoghi, da parte di bambine e ragazze, tanto nell’arte quanto nella scienza. Con il progetto #100esperte e con molte altre iniziative di taglio formativo facciamo proprio questo, valorizziamo il merito e incoraggiamo nuove vocazioni».
Le protagoniste sono figure di primissimo piano del mondo dei musei, come Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese di Roma, e Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia (cioè di ben 11 musei, da Palazzo Ducale al Museo Correr, da Ca’ Pesaro a Ca’ Rezzonico); Emanuela Daffra, direttrice regionale dei Musei della Lombardia, e Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, di Casa Buonarroti e della Fondazione Longhi di Firenze; Annalisa Zanni, direttrice di quel gioiello che è il Poldi Pezzoli di Milano, Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena ed Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali di Torino; Evelina De Castro, direttrice di Palazzo Abatellis di Palermo, Anna Maria Montaldo, già direttrice del Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano, e Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo. fE molte altre non meno autorevoli: storiche dell’arte, ma anche capi di grandi «imprese» quali sono i musei.