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La croce di Gisulfo

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La croce di Gisulfo

A Grado il tanto atteso «Museo del mare» riaprirà entro l’anno

Novità dal fronte dei musei archeologici nazionali del Friuli-Venezia Giulia

Melania Lunazzi

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I quattro musei statali del Friuli-Venezia Giulia, Museo Storico e Parco del Castello di Miramare di Trieste, Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, Museo Archeologico Nazionale di Cividale e Museo di Archeologia subacquea dell’Alto Adriatico di Grado, si sono presentati per la prima volta nella loro veste di «rete museale» unificata, come stabilito dal decreto ministeriale dell’ottobre 2023, attraverso la fusione del bilancio amministrativo del 2024 (25 milioni di euro gestiti dal nuovo assetto museale unico, con 11 milioni del solo Miramare) e l’annuncio della realizzazione di un nuovo sito web che li riguarda come immagine di insieme (www.museinazionalifvg.cultura.gov.it). Del quartetto fanno parte tre musei archeologici, i quali da gennaio 2024 sono un’unica entità a livello regionale sotto la Direzione regionale musei con sede a Trieste, anche se di fatto il Museo di Grado, realizzato già da un anno, attende l’apertura operativa ufficiale entro la fine del 2025.

Nel «Museo del mare» di Grado, ubicato sulla più bella passeggiata della località balneare, sono stati completati gli interventi edili di manutenzione ordinaria e straordinaria e sono attesi lavori di allestimento e miglioramento degli spazi interni; si è conclusa invece, la realizzazione del complesso sistema di supporto dell’imbarcazione di età romana Julia Felix che è ancora in corso di restauro.

Anche per il Museo Archeologico di Cividale il 2024 è stato un anno di «passione» a causa dei complessi e plurimi interventi con più cantieri, tra i quali le verifiche sismiche sulla struttura, il riallestimento del pianoterra (risalente agli anni ’90 del ’900 e ritenuto superato) e l’allestimento di un nuovo percorso multimediale nei sotterranei. A questi vanno aggiunti l’imminente avvio del cantiere per la riqualificazione delle aree esterne, cortile e giardino, con restauro del Lapidario esterno, la creazione di un deposito accessibile e l’avvio della progettazione per la nuova sezione dei Longobardi, grazie ai fondi Pnrr del Ministero. Nonostante questa intensa attività, ha spiegato la direttrice Angela Borzacconi, è stata comunque garantita l’apertura del museo che prosegue il suo legame con il territorio, la partecipazione a eventi (in primis il Mittelfest) e la continua attenzione alla didattica, insieme all’attività di digitalizzazione di 65mila risorse (incluso l’importante patrimonio di codici miniati, tra i quali i Libri dei patriarchi di Aquileia). Nel contempo, sono stati portati avanti l’attività di restauro e schedatura con la movimentazione di 228 reperti lapidei, la manutenzione e pulitura di 58 sculture, il restauro di 41 manufatti e sei tappeti musivi per un totale di 45 tonnellate movimentate. Parallelamente proseguono l’attività scientifica del Museo all’interno del comitato internazionale di Archeologia Barbarica e la partecipazione ai convegni internazionali oltre agli accordi di collaborazione con svariate università. Prevista per il 13 giugno 2025 l’inaugurazione del nuovo allestimento, mentre alla fine dello stesso mese invece, partirà l’allestimento dei cantieri esterni.

Al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia il numero dei visitatori è tornato al trend del pre-Covid con 42.043 presenze e le 2.857 al Museo Paleocristiano. Più volte abbiamo dato conto dell’attività scientifica del Man diretto da Marta Novello, dei prestiti effettuati, dei restauri e della manutenzione e pulitura di 5mila reperti tra lapidei, metalli, vetri e ceramiche confluiti nei nuovi depositi che hanno aperto al pubblico il nuovo allestimento, diventato un caso studio a livello nazionale. Novità anche sul fronte dei servizi educativi con la nascita del dipartimento EducA e della prima aula didattica del museo. In tema di allestimenti sono in fase di conclusione i lavori della nuova sezione navale, l’avvio del cantiere di ristrutturazione del primo lotto delle Gallerie Lapidarie e del cantiere di restauro del Museo Paleocristiano, che rientra tra i progetti di riqualificazione. Inoltre, quest’anno sono in programma i restauri della nave romana di Monfalcone, di un pavimento in opus sectile, dei reperti lapidei delle Gallerie Lapidarie e del monumento funerario a Quinto Etuvio Capreolo.

A ottobre (fino a Pasqua 2026) aprirà la grande mostra, a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, «Gli dèi ritornano. I bronzi di San Casciano», sugli ormai celebri bronzetti etruschi e romani ritrovati nella omonima località del senese. Infine, tre importanti reperti hanno raggiunto il Padiglione Italia all’Expo di Osaka (13 aprile-13 ottobre 2025): una lastra marmorea con scena di fondazione della città (I secolo a.C.), una stele funeraria del mirmillone Quintus Sossius Albus (II secolo d.C.) e un rilievo decorativo con i santi Pietro e Paolo (IV secolo a.C.).

Melania Lunazzi, 30 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

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