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L’esterno del Vladem Contemporary, il nuovo spazio d’arte contemporanea del New Mexico Museum of Art. Foto: Beau Sniderman

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L’esterno del Vladem Contemporary, il nuovo spazio d’arte contemporanea del New Mexico Museum of Art. Foto: Beau Sniderman

A Santa Fe apre il Vladem Contemporary

Il nuovo avamposto di arte contemporanea da 20,2 milioni di dollari del New Mexico Museum of Art contiene spazi espositivi, didattici, di deposito e uno studio per residenze artistiche

Scarlet Cheng

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Per il New Mexico Museum of Art, situato a Santa Fe, il 23 settembre inizia un nuovo corso. Inaugurato nel 1917 in un edificio in stile «Pueblo Revival», il museo nel corso del tempo ha trovato una ragione di orgoglio nel fatto di presentare la ricca storia della regione attraverso l’arte, dalle sue radici indigene attraverso l’era coloniale spagnola, fino all’ingresso negli Stati dell’Unione nel 1912.

Nel XX secolo vennero in visita numerosi artisti e scrittori provenienti da altre parti degli Stati Uniti, attratti dalla luce dorata, dal paesaggio suggestivo e dalle comunità di artisti. Alcuni di loro finirono per stabilirvisi, inclusa la personalità più celebre, Georgia O’Keeffe. Ora il museo apre il Vladem Contemporary, situato in un magazzino ristrutturato nel quartiere Railyards della città, come spazio dedicato all’arte dagli anni ’80 ad oggi.

Anni fa l’edificio fu identificato come un luogo adeguato per l’espansione: era già di proprietà dello Stato e ben posizionato. «Si tratta di un museo con due fianchi», afferma Mark White, direttore esecutivo del museo, durante una visita del nuovo spazio. L’altra sede del museo si trova a meno di un miglio di distanza, appena fuori dalla piazza centrale della città, il centro storico di Santa Fe. Vladem Contemporary si trova a un’estremità dell’area Railyards, vicino al deposito dei treni; l’altra estremità del complesso ospita Site Santa Fe, un’importante kunsthalle d’arte contemporanea. Nel mezzo ci sono gallerie d'arte, ristoranti e due sale cinematografiche.

Nella ristrutturazione, 1.670 metri quadrati di spazio sono stati aggiunti a un edificio industriale di 1.860 metri quadrati in mattoni e acciaio degli anni Trenta. Di questi, 930 metri quadrati saranno dedicati all’attività espositiva, con una grande galleria al piano inferiore e una più piccola al secondo piano. Il resto dell’edificio sarà utilizzato per l’attività di deposito (molto necessaria), con uno spazio educativo e uno studio per residenze artistiche, a partire da Oswaldo Maciá, che installerà un’opera sonora all’esterno.

La mostra inaugurale al Vladem è «Shadow and Light» (23 settembre 2023-28 aprile 2024), con opere di oltre 20 artisti, di cui il 60% in prestito e il 40% dalla collezione del museo. White definisce la mostra di esordio come «un’esplorazione dell’idea classica della luce del Nuovo Messico come ispirazione per artisti per generazioni. Quando gli artisti iniziarono a venire a Santa Fe e nel Nuovo Messico, furono sempre attratti dalla chiarezza e dalla qualità della luce. Ciò continua nell’era contemporanea, con gli artisti di Light and Space e il loro legame con questo Stato».

Merry Scully, che è stata a capo delle pratiche curatoriali del museo fino allo scorso anno e ha supervisionato la curatela di «Shadow and Light», dice che hanno pensato a «come fare una dichiarazione sull’arte contemporanea nel Nuovo Messico, perché le persone associano sempre il nostro Stato al paesaggio storico del Sud-ovest». Voleva presentare una visione più ampia, «come la pratica basata sul territorio, il movimento artistico Light and Space, partendo dal Transcendental Paiting Group e dagli artisti che cercavano di rappresentare cose oltre la rappresentazione». Scully è ora la direttrice del museo d’arte della California State University a San Bernardino.

«Shadow and Light» includerà opere di Emil Bisttram e Florence Miller Pierce, membri originali del Transcendental Painting Group, fondato nel 1938 a Taos e Santa Fe. Per loro, l’arte astratta era un portale verso lo spirituale, o almeno verso un mondo oltre l’immanente. La mostra presenterà opere di artisti che hanno vissuto nella regione, come Agnes Martin e Virgil Ortiz, ma anche di artisti che non vi hanno vissuto, come Nancy Holt, rappresentata dall’installazione «Mirrors of Light» (1974). Diversi artisti presenti hanno risieduto in California, ma hanno trascorso molto tempo nel Nuovo Messico, tra cui Larry Bell, Helen Pashgian e Ron Cooper.

Judy Chicago, figura chiave del movimento artistico femminista, vive ora a Belen, nel Nuovo Messico. Nella mostra sarà presente con due disegni e un progetto in realtà aumentata. Questo progetto si basa su versioni animate dei suoi gatti domestici, immortalati nella serie «Kitty City», e apparirà in tutto il museo tramite auricolari che saranno disponibili a noleggio.

Il museo ha due ingressi alle due estremità della struttura principale. Uno si affaccia sul centro e l’altro si affaccia a sud, verso il Railyard e il deposito dei treni. L’ingresso sud si trova in un passaggio pedonale con un’installazione luminosa dall’alto, «Astral Array» (2023) di Leo Villareal, un artista nato ad Albuquerque e ora conosciuto internazionalmente.

I costi per la costruzione del Vladem ammontano a 20,2 milioni di dollari, corrisposti attraverso lo stato del Nuovo Messico e donazioni private, inclusi 4 milioni di dollari da parte dei mecenati Robert ed Ellen Vladem, da cui l’edificio prende il nome. Il New Mexico Museum of Art è uno degli otto musei sotto l’egida del Dipartimento degli Affari Culturali del Nuovo Messico.
 

L’esterno del Vladem Contemporary, il nuovo spazio d’arte contemporanea del New Mexico Museum of Art. Foto: Beau Sniderman

Scarlet Cheng, 30 agosto 2023 | © Riproduzione riservata

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