Image

La dalmatica di Benedetto XI conservata a Perugia

Image

La dalmatica di Benedetto XI conservata a Perugia

Antichi tessuti d’Oriente in Occidente: una rivoluzione • Il parato di Benedetto XI

In Italia conserviamo uno straordinario patrimonio tessile, testimonianza della circolazione di oggetti preziosi, tecniche e forme d’arte che alla fine del Medioevo ebbe luogo in tutto il continente eurasiatico. Un convegno su questo raro manufatto avrà luogo a Venezia il 9 e 10 dicembre, per proseguire a inizio 2025 tra Milano (Sant’Ambrogio, Castello Sforzesco), Napoli (L’Orientale, Capodimonte) e Firenze (Uffizi, Accademia)

Maria Ludovica Rosati

Leggi i suoi articoli

La pubblicazione di una monografia nella quale si rendano noti i risultati di una ricerca quasi decennale è spesso vissuta come momento conclusivo di un percorso che implica una presa di distanza dell’argomento oggetto di studio. Non è stato questo il caso del volume Il parato di Benedetto XI. Storia di un tesoro, a cura di Maria Ludovica Rosati con testi di Stellina Cherubini, Michele Bernardini, Veronica Prestini, Regula Schorta, Alexandra Wetzel, Zvedzana Dode, Márta Járó, Annalisa Biselli ed Ester Giovacchini, pubblicato a fine 2023 dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica di Genova, alla quale si devono anche il restauro del parato, effettuato da R.T. (Albinea, Re) sotto la tutela della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Perugia, e il sostegno alla creazione del Museo Beato Benedetto XI

Il libro è dedicato alle vicende dei paramenti associati al pontefice Benedetto XI (1240-1304), da sempre custoditi nella Basilica di San Domenico a Perugia e in gran parte realizzati con gli sfarzosi panni tartarici, le stoffe intessute con impressionanti quantità di filato aureo provenienti dai territori dell’impero dei Mongoli in Asia. La promozione del volume si è trasformata in un’occasione per evidenziare tangenze inedite e dar vita a pratiche di mutua valorizzazione muovendosi «Sulle orme di Benedetto XI. Il parato di Perugia in dialogo con...»: il parato ha iniziato un «viaggio» in Italia per dialogare con altre opere e far conoscere anche tesori poco noti conservati in piccole istituzioni museali. A Genova ha dialogato con una pagina del Codice Cocharelli (1330 ca), un unicum della miniatura italiana, raccontata da Antonio Musarra evidenziando il ruolo di Genova in quei commerci internazionali mediterranei ed eurasiatici attraverso i quali giunsero in Italia i preziosi tessuti mongoli

A San Domenico di Perugia Mirko Santanicchia ha presentato calice e patena in oro di Benedetto XI, oggi alla Galleria Nazionale dell’Umbria, testimonianza delle pratiche di donativi suntuari operate dai pontefici del Basso Medioevo. Il confronto tra le forme di impiego di simili stoffe mongole in due contesti cronologicamente e geograficamente vicini, ma caratterizzati da distinte condizioni politiche e posizioni ideologiche, la Perugia papale e la Verona scaligera, ha animato il dialogo tra Benedetto XI e Cangrande della Scala (Verona, Museo di Castelvecchio, con Antonella Arzone ed EttoreNapione). La tappa seguente si è svolta al Museo Civico del Medioevo di Bologna, dove si custodisce un’altra veste associata a Benedetto XI, il piviale in opus anglicanum, raccontato da Massimo Medica, che ci parla delle forme di lusso tessile utilizzate all’epoca per esprimere la gloria del pontefice. La collezione di manufatti islamici del museo bolognese ha permesso ad Anna Contadini di confrontare il caso di Perugia con altri esempi di opere d’arte islamiche associate ai pontefici o rifunzionalizzate nel contesto d’uso italiano dell’epoca. 

In occasione della mostra del Mao di Torino «Trad u/i zioni d’Eurasia», la scrivente ha contestualizzato la vicenda dei panni tartarici di Perugia nel più vasto scenario della circolazione eurasiatica di manufatti tessili suntuari su un lungo arco cronologico dal mondo antico fino alle soglie dell’Età Moderna. Il ruolo dei Mongoli come agenti degli scambi artistici e culturali nell’epoca di Benedetto è stato al centro del dialogo condotto con Michele Bernardini e Veronica Prestini nella tappa romana del simposio presso l’Istituto per l’Oriente C.A. Nallino. Si è tornato a parlare di tesori tessili medievali custoditi nelle chiese italiane e provenienti dal mondo islamico al Museo Diocesano di Fermo, dove il parato di Benedetto ha dialogato, attraverso la voce di Avinoam Shalem, con la casula di Thomas Becket, produzione islamica andalusa (1200 ca) e con il reliquiario di san Cesonio, una brocca in cristallo di rocca dall’Egitto fatimide presentata da Jeremy Johns. All’Università degli Studi di Chieti, con Gaetano Curzi, Claudia d’Alberto e Valentina Laviola l’incontro ha offerto l’occasione di presentare i parati di Benedetto in vista del convegno sulla casula di Lanciano. 

Il 9 e 10 dicembre a Venezia (presso Warwick Centre e Ca’ Foscari) i parati di Benedetto saranno presentati al convegno «I tessuti eurasiatici nel tardo Medioevo: un approccio multidisciplinare», organizzato da Luca Molà ed Eugenio Burgio nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Marco Polo. A inizio 2025 previste ulteriori tappe a Milano (Sant’Ambrogio, Castello Sforzesco), Napoli (L’Orientale, Capodimonte), Firenze (Uffizi, Accademia). 

Maria Ludovica Rosati, 06 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

Antichi tessuti d’Oriente in Occidente: una rivoluzione • Il parato di Benedetto XI | Maria Ludovica Rosati

Antichi tessuti d’Oriente in Occidente: una rivoluzione • Il parato di Benedetto XI | Maria Ludovica Rosati