Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliSi è svolta stamattina alle Gallerie d’Italia di Torino la conferenza stampa di presentazione della 31ma Artissima, lanciando di fatto una delle fiere di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea internazionale nel suo quarto decennio di vita. Nonostante un mercato ormai dominato a livello globale da colossi fieristici e galleristici, Artissima si conferma «un’istituzione culturale in sinergia con il territorio, un brand internazionale riconosciuto come tale, un protagonista del sistema fieristico dell’arte contemporanea e un incubatore per artisti e gallerie grazie a una cultura e a un’attività di scouting portata avanti con una progettualità culturale capace di riconoscere e diffondere il valore sociale dell’arte contemporanea», spiega il direttore Luigi Fassi, al terzo anno del suo mandato. L’appuntamento è all’Oval Lingotto dall’1 al 3 novembre (con anteprima a inviti giovedì 31 ottobre). Nei luminosissimi 20mila metri quadrati troveranno spazio 189 gallerie (straniere al 54%) da 34 Paesi e 4 continenti, tra i cluster geografici il Sudamerica, da Cuba al Messico, all’Argentina, e l’est Europa, dalla Slovenia alla Lituania, alla Romania. Tema della 31ma edizione il sogno a occhi aperti, «una matrice culturale, un tema importante che innerva tutta la fiera, discusso e condiviso con le gallerie, i brand e le istituzioni che ci accompagnano», spiega Fassi. Tratto da una serie di ricerche molto recenti condotte da neuroscienziati, filosofi e psicologi dell’Università di Oxford, il sogno a occhi aperti, day dreaming, è un pensiero creativo e ottimista, non controllato dalla ragione, un pensiero visivo incentrato sulle persone, una costante rielaborazione della nostra comunità.
Nelle canoniche sette sezioni, di cui tre curate, saranno distribuiti ben 66 progetti monografici «cioè delle vere mostre che analizzano in profondità la pratica dell’artista, senza offrire semplicemente una rapida introduzione al loro lavoro, dimostrando come il sapere costruire uno sguardo approfondito sia una caratteristica crescente della fiera», ha precisato il direttore. La capacità di coniugare mercato e cultura è da sempre una delle caratteristiche vincenti di Artissima, che quest’anno ha coinvolto nell’organizzazione dei tanti progetti dentro e fuori la fiera cinquanta curatori di importanti istituzioni europee e non solo. «Artissima è una fiera di qualità che offre al collezionismo pubblico e privato un terreno di esplorazione e scoperta, di ricerca e confronto», ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che in veste di presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT conferma il sostegno ormai ventennale alla fiera annunciando un aumento del budget destinato alle acquisizioni del Castello di Rivoli e della Gam, alzato quest’anno a 280mila euro. A rinnovare il sostegno ad Artissima è anche il «padrone di casa», Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici e direttore delle Gallerie d’Italia che sono per il «quarto anno insieme ad Artissima, per noi un luogo ideale dove raccontare quello che è il progetto culturale Intesa Sanpaolo. Quest’anno all’Oval anticiperemo la mostra che avremo a febbraio nel museo di Piazza San Carlo, dedicata a Olivo Barbieri nell’ambito della rassegna La Grande Fotografia Italiana», spiega. Intesa Sanpaolo con le Gallerie d’Italia, main partner della fiera, realizza per Artissima anche il progetto «The Underground Cinema», curato da Irene Calderoni e visibile nei giorni della fiera nella sala immersiva del museo di Piazza San Carlo.
Tra le sezioni curate, Back to the Future, a cura di Heike Munder e Jacopo Crivelli Visconti, propone dieci artisti di dieci gallerie straniere, analizzando l’impatto di eventi traumatici come la seconda guerra mondiale e la Primavera di Praga nell’arte di metà Novecento. Disegni, a cura di Irina Zucca Alessandrelli, resta l’unica sezione del genere in una fiera italiana e presenta opera su carta utilizzata come matrice primigenia nel lavoro di undici artisti di undici gallerie di cui tre italiane. Present Future, a cura di Léon Kruijswijk e Joel Valabrega, è dedicata ai talenti emergenti (quasi tutti nati negli anni Novanta come i due curatori): dieci artisti di dieci gallerie di cui cinque italiane, con progetti nella maggior parte dei casi inediti e site specific. Alle tre sezioni curate sono dedicati inoltre gli approfondimenti della piattaforma digitale Artissima Voice Over, curata dal collettivo Tetrie Galaxy e sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo cui si deve tutta la parte digitale della fiera: il catalogo virtuale, le audioguide fruibili dal proprio smartphone e l’agenda online con tutti gli appuntamenti da seguire all’Oval e in città. Alla Fondazione Compagnia di San Paolo si deve anche il progetto Identity, quest’anno dedicato all’editoria dell’arte, intitolato WOW (World of Word), comprensivo di uno spazio talk e di un’edicola.
Tra i tanti progetti da ricordare vi è inoltre lo Spazio all’Oval della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, che ha scelto Artissima come fiera dove racconta tutte le attività degli ultimi anni realizzate a sostegno dell’arte e degli artisti italiani nel mondo. Made in, il progetto di residenza promosso dalla Camera di Commercio di Torino, che nei giorni della fiera annuncerà i 4 giovani artisti di 4 gallerie (tra cui Franco Noero e Mazzoleni) chiamati a collaborare con 4 aziende del territorio (al momento Azimuth Yacths, Manifattura Tessile DINOLE e Sablet). Artissima Junior, in collaborazione con Juventus, prevede in fiera uno spazio laboratorio dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni guidato dall’artista Sara Enrico (Vistamare), e la produzione del cortometraggio «Il Tappeto verde» di Yuri Ancarani (Isabella Bortolozzi e Zero), che sarà visibile in fiera. Tra gli appuntamenti in città, invece, la nuova installazione luminosa promossa dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e dall’Unione Industriale, intitolata Euridome e firmata da Erik Saglia (Thomas Brambilla); «Afasia 1» di Arcangelo Sassolino (Galleria Continua) nel Salone delle feste dello storico hotel torinese Principi di Piemonte, che rinnova la collaborazione tra Artissima e UNA Esperienze. E un’installazione immersiva permanente nel riaperto Museo Regionale di Scienze Naturali: «Might Be Closer Than They Appear» di Julian Charrière e Julius von Bismark (Sies+Höke).
Da ricordare infine i premi e fondi, tredici in tutto. Al suo debutto il Premio Orlean per l’Arte: 10mila euro per sostenere il percorso imprenditoriale di una galleria selezionata in fiera. E poi la 20ma edizione del Premio Illy Present Future; il Premio VANNI Occhiali #artistroom, 2.500 euro più la possibilità di disegnare una capsule collection; il Premio Tosetti Value per la Fotografia, 2.500 euro alla fotografia che meglio rappresenta il frangente storico, economico e sociale che stiamo vivendo, più un progetto futuro su commissione; il Matteo Viglietta Award; il Carol Rama Award; il Premio Diana Bracco, con 10mila euro a una gallerista individuata per la capacità imprenditoriale, la ricerca e la qualità artistica; il Premio Pista 500, che commissiona a un artista un billiboard permanente per l’iconico spazio della Pinacoteca Agnelli; e poi ancora, il Premio ad occhi chiusi promosso dalla Fondazione Merz, il Premio Oelle-Mediterraneo Antico, il Premio Ettore e Ines Fico, il Fondo Acquisizioni CRT per Gam e Castello di Rivoli e l’Artissima New Entries Fund, sostenuto dalla fiera per supportare la partecipazione di tre gallerie nella Sezione New Entries.
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