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Konstantin Akinsha e Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliNei mesi di marzo e aprile, la Russia ha continuato a bombardare le città ucraine. Kharkiv subisce attacchi quotidiani da parte delle forze russe. Se nei primi tempi Mosca sosteneva di condurre attacchi di precisione contro le installazioni militari ucraine, nel terzo anno di aggressione non nasconde più che l’obiettivo è distruggere l’infrastruttura energetica civile. Il 15 marzo Putin, durante l’incontro con i membri permanenti del Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (Fsb), ha annunciato nuovi attacchi all’Ucraina. Alla vigilia del suo discorso, l’Fsb ha avviato ricerche su vasta scala, arrestando artisti contemporanei e facendo irruzione in studi e appartamenti a Mosca, San Pietroburgo, Nižnij Novgorod, Ul’janovsk e Samara. L’Fsb non ha esitato a usare la forza, sfondando le porte e puntando le armi contro gli artisti e i loro familiari. Alcuni, come l’artista di fama internazionale Anatolij Osmolovskij, sono fuggiti dal Paese e hanno chiesto asilo politico in Germania. Dall’inizio della guerra, le opere d’arte sono state rimosse dalle mostre, confiscate o distrutte, moltiartisti sono stati detenuti, sottoposti a indagini penali e alcuni sono finiti in carcere. Le repressioni di marzo dimostrano che è aperta la caccia all’opposizione e che lo Stato non intende tollerare il dissenso artistico.
In questo contesto, sono in corso i preparativi per un imponente progetto espositivo intitolato «Immagine e spazio», che si terrà dal 20 giugno al 27 ottobre presso il Ges2, il sontuoso centro d’arte di Mosca di proprietà della V-A-C Foundation di Leonid Michel’son (dal 2017 era stato diretto da Francesco Manacorda, che lo ha lasciato dopo l’invasione russa dell’Ucraina e oggi dirige il Castello di Rivoli). La mostra ha tra i suoi obiettivi creare l’impressione che la Russia non sia isolata a livello internazionale e che importanti curatori occidentali siano pronti a collaborare con le sue istituzioni culturali. Presenterà opere famose, tra cui il «Quadrato nero» (1915) di Malevič della Galleria Tret’jakov di Mosca, il «Ritratto di Ambroise Vollard» (1909-10) di Picasso del Museo Puškin e opere di artisti europei e americani del Museo Ludwig di San Pietroburgo.
Questa costosa vetrina di capolavori sarà curata da Zelfira Tregulova, ex direttrice della Galleria Tret’jakov, e da Francesco Bonami, ex curatore senior del Museum of Contemporary Art di Chicago, ex direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e curatore della Biennale di Venezia del 2003, residente tra New York e l’Italia. Bonami non è il primo, ma di certo è il più importante curatore internazionale attirato da Mosca dall’inizio della guerra. È lo stesso Bonami a spiegare: «Il mio rapporto di collaborazione e amicizia con la V-A-C Foundation va avanti dal 2008, da 16 anni, e non si è mai interrotto. Non sono stato “attirato” quindi e non da Mosca ma da un progetto culturale che rimane una delle poche zone di speranza. Ges2 disegnata da Renzo Piano e Rpbw è un luogo vitale visitato dalla sua apertura da più di un milione di persone che al suo interno trovano una tranquillità e un offerta culturale eccezionali. Distruggere o interrompere il dialogo e lo scambio culturale significa da sempre abbandonare ogni speranza di pace. Da curatore sento la responsabilità verso le giovani generazioni di mantenere questo dialogo aperto, non importa il rischio che posso correre, sia professionale che personale. La mia non è una decisione ma banalmente un obbligo intellettuale. La mostra sarà un grande riflessione sulla trasformazione del rapporto fra opera d’arte, architettura e spazio sociale. Dal gesto radicale alla cultura dei selfie».
Bonami, dicevamo, non è il primo italiano a collaborare con le istituzioni culturali russe durante l’isolamento internazionale seguito all’aggressione dell’Ucraina. Nel luglio del 2023, Alessandro Romanini, specializzato in arte africana, ha curato «The Flipped Safari. Arte contemporanea dell’Africa», inaugurata a San Pietroburgo come evento culturale principale del Secondo Forum Economico e Umanitario Russia-Africa. La mostra doveva sottolineare il ruolo della Russia di Putin come campione della «decolonizzazione». La controversa mostra «Nuovi segreti dei dipinti di Leonardo», inaugurata il 21 febbraio all’Ermitage, è stata realizzata in collaborazione con Luca Tomio, definito «consulente del Ministero della Cultura italiano» nella versione russa del comunicato stampa dell’Ermitage (informazione omessa nella versione inglese).
I russi aspirano al riconoscimento internazionale anche se le loro relazioni attuali sono sostanzialmente limitate a Iran, Corea del Nord, Cina e alcune nazioni del Sud globale. Nelle relazioni culturali cercano quindi collaborazioni che promuovano l’idea che l’arte sia «apolitica». Senonché Leonid Michel’son, il proprietario di Ges2, è sottoposto a sanzioni da parte di Stati Uniti e Ue e le sue aziende producono carburante per razzi e lanciamissili come il Grad, lo Smerch e l’Uragan Mlrs. Quelli che ogni giorno uccidono gli ucraini.