Joe Ware
Leggi i suoi articoliL’English Heritage ha lanciato una raccolta fondi, denominata «Million and More», per aiutare a preservare e a far luce su oltre un milione di manufatti storici della sua collezione. Attualmente l’ente spende 600mila sterline all’anno per la cura di un vasto repertorio di oggetti, ma l’aumento dei costi e le pressioni sui finanziamenti hanno messo a dura prova la capacità dell’organizzazione di manutenere il proprio patrimonio.
Gli oggetti conservati nei suoi magazzini o esposti nelle sue oltre 400 sedi in tutto il Paese sono un mix eclettico: comprendono infatti un «nucleo» di pietra preistorica proveniente da Stonehenge, estratto da una delle sue pietre «sarsen» durante i lavori di conservazione negli anni ’50; più di 60mila monete; 2.800 dipinti, statue e sculture e oggetti personali come un paio di calze della regina Vittoria. Nel 2015 il Governo britannico ha trasformato l’English Heritage in un ente di beneficenza autofinanziato, senza alcun contributo pubblico.
Kevin Booth, capocuratore delle collezioni dell’English Heritage, ha dichiarato in un comunicato: «È quasi impossibile immaginare un milione di pezzi di qualsiasi cosa, è un numero così grande... Ma all’English Heritage, quando abbiamo preso in carico i 400 edifici storici, sono arrivati con loro un milione e più di manufatti storici, questa è la nostra realtà. In qualità di custodi del patrimonio dell’Inghilterra, prendiamo molto sul serio il compito di occuparci di questi oggetti, che non solo hanno un valore inestimabile, ma sono anche un portale insostituibile verso il nostro passato. Dalla conservazione alla cura, alla catalogazione, alla scoperta, all’acquisizione o all’esposizione, si tratta di un’impresa enorme e costosa, e abbiamo bisogno dell’aiuto del nostro pubblico».
L’associazione auspica che l’appello di raccolta fondi «Million and More» permetta al personale di avviare nuove ricerche sugli oggetti della collezione. Tra questi, le ossa di quello che potrebbe essere l’ultimo lupo d’Inghilterra, sepolto nell’Abbazia di Fountains nel North Yorkshire nel 1500. Ci sono anche 7mila frammenti di vetro di epoca romana provenienti dagli scavi di Corbridge, sul Vallo di Adriano, che devono essere identificati, catalogati e fotografati, per consentire nuove conoscenze sulle rotte commerciali romane. Gli esperti dell’associazione desiderano inoltre utilizzare la scansione a infrarossi e a raggi X per comprendere più da vicino i metodi utilizzati per creare una serie di dipinti di celebri artisti come Tiziano e Joshua Reynolds.
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