Casa Morandi, a Bologna, conferma la sua programmazione espositiva dedicata ad artisti che hanno avuto una relazione professionale con Giorgio Morandi con la mostra fotografica dal titolo «L’Epoca di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo», visitabile fino al 5 febbraio. L’esposizione, curata da Lorenza Selleri e Silvia De Biasi (figlia del fotografo e responsabile del suo archivio), contiene 19 fotografie scattate al maestro nella sua casa-studio e altri 5 ritratti che De Biasi fece a Elio Vittorini e Lamberto Vitali: entrambi con alle spalle dei quadri di Morandi. È un intreccio di storie, amicizie, passioni e ricordi a zero gradi di separazione.
L’idea di questa mostra nasce da un incontro fortuito, ma molto fortunato, tra Lorenza Selleri, che gestisce Casa Morandi, e Silvia De Biasi. «Aveva visto una fotografia scattata da mio padre a Giorgio Morandi nel 1959, racconta Silvia, e mi ha chiesto notizie su come fosse stata scattata. Le ho risposto che non avevo solo quella, ma mio padre aveva realizzato un intero servizio per “Epoca” e quindi avevo ancora molti altri scatti. Successivamente ho trovato altre fotografie, tra le quali anche i ritratti di Elio Vittorini e Lamberto Vitali, che di Morandi erano amici».
Morandi era una persona molto schiva, non amava essere fotografato. Nei ritratti lo si vede seduto a un tavolo che sfoglia libri d’arte. Uno di questi è un libro di Cartier-Bresson, che aveva ricevuto in dono da Michelangelo Antonioni. È probabile che la passione comune per l’arte abbia fatto «sciogliere» Giorgio Morandi, che aveva ricevuto De Biasi concedendogli inizialmente solo mezz’ora del suo tempo. De Biasi era stato inviato a casa Morandi dall’allora giovane direttore di «Epoca» Enzo Biagi, e l’incontro era stato facilitato da Lamberto Vitali, conoscente di De Biasi e grande collezionista di opere di Morandi.
A chiudere il cerchio, una fortuita ricerca in archivio fece trovare a Silvia De Biasi un ritratto di Elio Vittorini, con alle spalle un quadro regalatogli da Morandi.
E così, tra una conversazione sull’arte e sugli amici comuni, quella giornata si chiuse con un Morandi molto meno introverso, che addirittura si fece fotografare sorridente accanto alla sorella che gli portava il caffè.