Fulvio Roiter, La casa di Bepi a Burano, 1997 © Fondazione Fulvio Roiter

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Fulvio Roiter, La casa di Bepi a Burano, 1997 © Fondazione Fulvio Roiter

Essere Roiter

Alla Casa dei Tre Oci la prima retrospettiva sul fotografo a due anni dalla scomparsa

Fino al 26 agosto la Casa dei Tre Oci presenterà una grande mostra retrospettiva dedicata all’opera di Fulvio Roiter, la prima dedicata al fotografo a seguito della sua scomparsa, avvenuta il 18 aprile 2016.

L’esposizione, a cura di Denis Curti con la collaborazione della moglie di Roiter, la fotoreporter belga Lou Embo, raccoglie 200 fotografie che ripercorrono la carriera di uno dei più noti fotografi italiani della seconda metà del Novecento (catalogo Marsilio).

Il percorso espositivo si declina in nove sezioni temporali e stilistiche: dai primi approcci alla fine degli anni Quaranta, in piena stagione neorealista, a Venezia, sua città di origine, sino ai viaggi che a partire dal 1953 intraprese in tutto il mondo, da New Orleans al Belgio, dal Portogallo all’Andalusia fino al Brasile.

Maestro della stampa in bianco e nero, meticoloso in tutte le fasi della produzione fotografica, dedito alla camera oscura e a uno scrupoloso sistema di archiviazione, in mostra saranno presenti molte sue stampe originali.

Accompagnano le opere fotografiche una ventina delle oltre cento pubblicazioni da lui realizzate, elemento centrale nella diffusione e affermazione del suo lavoro, e grazie alle quali si aggiudicò riconoscimenti quali il prestigioso Premio Nadar, con il libro Umbria. Terra di San Francesco, nel 1956, e il Grand Prix dei Rencontres de la Photographie d’Arles nel 1978, con il best seller Essere Venezia.

Completano la mostra videoproiezioni e ingrandimenti dalla dimensione installativa, e un omaggio della moglie Lou, in ricordo di quel primo incontro che dal Belgio diede vita a una relazione professionale e sentimentale durata quarant’anni.

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Ilaria Speri, 10 aprile 2018 | © Riproduzione riservata

Essere Roiter | Ilaria Speri

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