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Winston Branch, Today is not a surprise, 2023

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Winston Branch, Today is not a surprise, 2023

Gallerie. Le mostre che inaugurano a novembre in Europa

Una selezione delle esposizioni che durante il mese hanno aperto nei principali centri artistici del continente, da Parigi a Vienna

Silvia Conta

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Parigi

Thaddeus Ropac, Marais | Sean Scully. Blue
Dal 14 novembre 2025 al 17 gennaio 2026

https://ropac.net/exhibitions/771-sean-scully-blue/

Il colore blu ha una particolare risonanza nell'opera di Sean Scully e in questo percorso espositvo la sua espressione unica di luce ed emozione attraverso le sfumature cromatiche viene celebrata con un effetto particolarmente poetico. Ciascuno dei nove dipinti Wall of Light, simili a gemme, in varie tonalità di blu su rame, è un'ode agli echi della memoria e dei luoghi che il colore blu suscita nell'artista. Queste opere incarnano non solo il profondo legame emotivo dell'artista con i luoghi, ma anche un profondo coinvolgimento con la storia della pittura e “la profonda tradizione romantica delle superfici colorate e luminose”. Esplorando la vasta gamma di possibilità emotive e improvvisative accessibili attraverso il colore blu, Scully attinge ai registri tonali utilizzati all'inizio del XX secolo dai grandi pittori del modernismo europeo. Le tavolozze delle opere esposte rifrangono, a loro volta, la malinconia del periodo blu di Picasso e del dipinto di Matisse del 1902 Notre-Dame, une fin d'après-midi, nonché i blu eterei e luminosi del Mediterraneo delle opere che Matisse dipinse nel suo studio di Tangeri un decennio dopo.

Galerie Nathalie Obadia | Andres Serrano. A Personal Mythology: Immersions and Bodily Fuids (1986 - 1990)
Dal 10 novembre 2025 al 24 gennaio 2026

https://www.nathalieobadia.com/exhibitions/347-andres-serrano-a-personal-mythology-immersions-and-bodily-fluids/works/

La mostra riunisce quindici opere provenienti da due serie iconiche dell'artista americano. Il percorso espositivo si concentra sulle origini della sua pratica artistica, con le prime opere che testimoniano il profondo impegno di un artista che, sin dall'inizio, ha messo in discussione le fondamenta culturali, religiose e sociali degli Stati Uniti contemporanei. Nel 1986, il lavoro di Andres Serrano raggiunse un punto di svolta: William «Bill» R. Olander, allora curatore capo del New Museum of Contemporary Art di New York, lo invitò a partecipare alla mostra FAKE, che esplorava il concetto di «falso» nella cultura postmoderna. Da questo scambio nacque Milk, Blood (1986), una fotografia la cui superficie, divisa in sezioni nello stile di Piet Mondrian, contrappone il latte (bianco) al sangue (rosso). Quest'opera incarna la nascita di un dialogo tra l'astrazione modernista e la materialità organica: con la serie Bodily Fluids (1986-1990), l'artista ha continuato a realizzare vasti monocromi, rigorosamente incorniciati con latte, urina e sangue, ai quali ha presto aggiunto lo sperma. Queste opere sono permeate da una forte dimensione organica, che rompe radicalmente con l'autonomia estetica dell'astrazione. Qui le fotografie sembrano incapaci di distaccarsi dal mondo o dall'artista, attraverso il quale il significato irrompe nel mondo. Questa scelta, filtrata attraverso il prisma di Andres Serrano, è intrisa di un marcato simbolismo cristiano: il sangue evoca il sacrificio di Cristo, il latte rimanda alla Vergine Maria nutrice, mentre lo sperma e l'urina richiamano la carne banale, percepita come impura. Con la serie Immersions (1987-1990), Andres Serrano ha radicalizzato questo suo approccio.

Galerie Nathalie Obadia | Patrick Faigenbaum. Paris, Saint-Louis, Santulussurgiu 2019 - 2024

Faigenbaum (1954, Parigi) è considerato uno dei fotografi più importanti della sua generazione. Questa mostra riunisce opere provenienti da tre serie distinte: Rue de Clichy, juin 2024, inedita, rende omaggio alla casa della sua defunta madre; Cristallerie Saint-Louis (2022) è il risultato di diverse settimane di immersione nel cuore della cristalleria nei Vosgi settentrionali; Santulussurgiu (1999-2019), infine, esplora il villaggio natale di sua moglie in Sardegna, dove l'artista trascorre regolarmente le vacanze dalla fine degli anni Novanta. 

Cadogan Gallery | Adeline de Monseignat. The Great Escape
Dal 6 novembre al 5 dicembre 2025

https://cadogangallery.com/exhibitions/125-adeline-de-monseignat-the-great-escape/

La prima mostra personale in galleria dell'artista Adeline de Monseignat, che vive a Città del Messico. Nota per la sua capacità di infondere nei materiali inanimati un senso di vita interiore, l'artista lavora con pietra, metallo e forme organiche. La sua pratica artistica attinge alla mitologia e al simbolismo per esplorare i cicli della nascita, della trasformazione e della rinascita. In questo perocrso espostivo, sculture sovradimensionate simili a bruchi scolpite in onice e bronzo evocano l'energia irrequieta della prima infanzia. Ispirate al “vero sé” dello psicoanalista Donald Winnicott e con un riferimento giocoso al film di Steve McQueen La grande fuga, le opere incarnano l'istintivo desiderio di libertà, movimento e cambiamento dei bambini, celebrano il gioco intuitivo e la continua metamorfosi dell'infanzia.

193 Gallery | Thandiwe Muriu. Clouds Bring Blessings
Dall'8 novembre 2025 al 15 gennaio 2026

https://www.193gallery.com/exhibitions/58-thandiwe-muriu-clouds-bring-blessings/

È la terza mostra in galleria dell'artista keniota, il cui lavoro esplora i temi dell'identità, della cultura e dell'emancipazione femminile. Il percorso espostivo svela una nuova serie di opere in cui l'artista apre un dialogo con il suo ambiente naturale e afferma il suo costante impegno nell'esplorazione del patrimonio culturale. Per questi ritratti, Muriu ha realizzato i propri motivi tessili utilizzando la tecnica tie & dye. Un cortometraggio, inoltre, cattura questo percorso creativo.

193 Gallery | Roxane Mbanga. Noires
Dall'8 novembre 2025 al 10 gennaio 2026

https://www.193gallery.com/exhibitions/59-roxane-mbanga-noires/

La prima mostra in galleria di Mbanga, artista multidisciplinare, la cui pratica spazia dalla moda al cinema, dal graphic design alla fotografia, dalla scrittura alla performance. Come narratrice, raccoglie le storie di donne con identità plurali, esplorando la complessità delle prospettive intersecanti sui loro corpi in diverse aree geografiche. Dal 2021, Mbanga sta sviluppando NOIRES, un progetto immersivo in cui ricostruisce le stanze della sua casa immaginaria all'interno di spazi artistici. Intrecciando i fili delle sue origini guadalupesi, camerunesi e ivoriane, integra le storie raccolte durante i suoi viaggi in Africa e nei Caraibi. Le prime installazioni - The Balcony, The Street, The Living Room e The Bathroom - sono state esposte alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, al Museo Nazionale del Camerun a Yaoundé, alla San Mei Gallery di Londra e alla Fondation H di Parigi. Per la sua mostra in galleria, Mbanga svela due nuove installazioni immersive: The Dining Room e The Terrace. Un programma culturale variegato, che comprende letture, workshop e scambi interdisciplinari, amplia questa esplorazione e invita il pubblico a interagirecon questi spazi.

Galerie Peter Kilchmann | Valérie Favre. Un billet pour quatre pièces
Dall'8 novembre al 19 dicembre 2025

https://www.peterkilchmann.com/exhibitions/563-valerie-favre-un-billet-pour-quatre-pieces11-13-rue-des-arquebusiers/

Distribuita in quattro sale, la mostra di Valérie Favre (nata nel 1959 in Svizzera, vive e lavora tra Berlino e Neuchâtel) riunisce una ventina di opere che intrecciano serie di lunga data con pezzi nuovi e inediti. In esse, figure ibride, paesaggi onirici e narrazioni enigmatiche si dispiegano come scenografie teatrali o costellazioni, dando forma a trasformazioni sensuali e filosofiche. La mostra - la prima dell'artista nella sede parigina della galleria - invita gli spettatori a entrare in questo spazio poetico, dove la pittura diventa una performance e ogni immagine un dialogo che celebra la metamorfosi, la creazione e l'atto stesso di dipingere. Questo momento di metamorfosi, quell'istante fugace di transizione da uno stato all'altro, è celebrato dalla pittrice come un'esplosione di energia. La natura dei suoi protagonisti, come spesso accade, rimane fluida; è proprio da questa sospensione che traggono una vitalità cosmica e radiosa.

Hauser & Wirth Invite(s) in collaborazione con Caccia Levi | Leonardo Devito
Dal 27 novembre al 20 dicembre 2025

https://www.hauserwirth.com/news/hauser-wirth-invites-leonardo-devito/

Di ritorno a Parigi per la sua quarta presentazione nella città, il progetto Hauser & Wirth Invite(s) presenta le opere recenti di Leonardo Devito ed è ospitato al secondo piano della sede parigina della galleria. Organizzata con Olivier Renaud-Clément, Hauser & Wirth Invite(s) è una recente iniziativa volta a ospitare colleghi artisti, gallerie e scrittori negli spazi espositivi della galleria, offrendo una maggiore visibilità al loro lavoro e alle loro idee e coinvolgendo la vivace comunità creativa delle cittò in cui si svolge.

 

Andres Serrano, Frozen Sperm II (Bodily Fluids), 1990

Londra

David Zwirner | Diane Arbus. Sanctum Sanctorum
Dal 6 novembre al 20 dicembre 2025

https://www.davidzwirner.com/exhibitions/2025/diane-arbus-sanctum-sanctorum

Una mostra di quarantacinque fotografie scattate in luoghi privati a New York, nel New Jersey, in California e a Londra tra il 1961 e il 1971. Grazie alla sua singolare combinazione di intelligenza, carisma, intuizione e coraggio, Diane Arbus era spesso invitata in case e altri luoghi privati raramente accessibili agli estranei. Sebbene realizzate in contesti intimi, le sue fotografie non trasmettono alcun senso di intrusione o violazione. Al contrario, rivelano uno scambio tacito tra la fotografa e i soggetti, un momento di riconoscimento in cui le confidenze emergono liberamente e senza giudizio. Nella primavera del 2026 la mostra sarà esposta alla Fraenkel Gallery di San Francisco.

Vitoria Miro | Chantal Joffe. I Remember
Dal 14 novembre 2025 al 17 gennaio 2026

https://www.victoria-miro.com/exhibitions/chantal-joffe-london-2025/

Nel percorso espostivo la nuova serie evocativa di dipinti su larga scala che esplora i temi della memoria, della nostalgia e della storia personale per offrire un viaggio riflessivo e profondamente personale nell'infanzia e nella vita familiare dell'artista. La mostra prende il titolo dall'iconico libro di memorie di Joe Brainard e si ispira alle suggestioni poetiche dello scrittore americano scomparso, che evocano l'atmosfera e il tempo dei ricordi. I dipinti di Joffe cercano di catturare la natura fugace ma duratura della memoria e il modo in cui essa plasma il nostro senso di identità.

Victoria Miro | The Stories We Tell: Tidawhitney Lek, Emil Sands, Khalif Tahir Thompson
Dal 14 novembre 2025 al 17 gennaio 2026

https://www.victoria-miro.com/exhibitions/the-stories-we-tell-london-2025/

È la prima importante presentazione di tre artisti emergenti, tutti nati negli anni Novanta. La mostra offre una vivida esplorazione della memoria, dell'identità e della famiglia attraverso le lenti distintive di Tidawhitney Lek, Emil Sands e Khalif Tahir Thompson. Ciascun artista fonde elementi autobiografici con narrazioni immaginarie e storiche, unendo le proprie storie individuali attraverso un focus sulla figura umana.

PACE Gallery | Monument to the Unimportant
Dal 26 novembre 2025 al 14 febbraio 2026

https://www.pacegallery.com/exhibitions/monument-to-the-unimportant/

Una mostra collettiva che riunisce sculture, dipinti, opere su carta e un'installazione che prendono come punto di partenza oggetti di uso quotidiano, rivelando la capacità intramontabile dell'arte di trasformare ciò che viene trascurato in luoghi di indagine e visioni di gioia. Spesso direttamente mimetiche, queste opere ribaltano le gerarchie visive nelle belle arti e suggeriscono che attraverso il banale si può ottenere un effetto monumentale. Realizzate nell'arco di oltre 60 anni, condividono soggetti comuni: le torte abbondano nelle opere di Oldenburg e Thiebaud; l'architettura della casa ispira le sculture di Wurm e Belanger; e sia Klapheck che Hockney mettono in luce le infrastrutture - i cavi e le tubature - della vita quotidiana. Queste risonanze suggeriscono che, mentre ciò che scegliamo di celebrare varia a seconda delle culture e dei tempi, ciò che non è importante è quasi sempre legato alla sfera domestica e alimentare. Nel percorso espostivo opere di, tra gli altri, Keith Coventry, Elmgreen & Dragset, Nathalie Du Pasquier, Urs Fischer, Sylvie Fleury, Robert Gober, David Hockney, Tony Matelli, Claes Oldenburg, Michelangelo Pistoletto, Wayne Thiebaud, Rachel Whiteread e Erwin Wurm.

White Cube, Bermondsey | Howardena Pindell. Off the Grid
Dal 21 novembre 2025 al 18 gennaio 2026

https://www.whitecube.com/gallery-exhibitions/howardena-pindell-bermondsey-2025

Presentando opere che abbracciano i suoi sessant'anni di carriera, la mostra conferma lo status di Howardena Pindell (1943, Stati Uniti) come una delle principali artiste astrattiste dell'ultimo mezzo secolo. Spaziando dalle prime opere geometriche su carta ai video e alle tele di grandi dimensioni, la mostra esplora la sovversione della griglia come dispositivo formale da parte di Pindell, insieme alle più ampie preoccupazioni personali e sociopolitiche della sua pratica artistica, che non rinuncia mai a un sottotesto politico radicato nell'esperienza afroamericana. Accanto a colleghi come Jack Whitten, Sam Gilliam, Lorraine O'Grady, Adrian Piper e Ana Mendieta - artisti che, in modi distinti, hanno sfidato le ortodossie critiche del periodo e ampliato le capacità formali e concettuali dell'astrazione - il lavoro di Pindell riflette un impegno profondamente politico. 

White Cube, Mason’s Yard | Beatriz Milhazes. Além do Horizonte
Dal 19 novembre 2025 al 17 gennaio 2026

https://www.whitecube.com/gallery-exhibitions/beatriz-milhazes-masons-yard-2025

In quetsa mostra, il cui titolo significa “oltre l'orizzonte”, Beatriz Milhazes approfondisce la sua ricerca in continua evoluzione sul potenziale estetico ed emotivo del colore, dei motivi e degli ornamenti. Basandosi sulle ricerche intraprese per la prima volta nella sua presentazione alla Biennale di Venezia del 2024, questa mostra riunisce nuovi dipinti, collage e un'installazione site-specific, attingendo a un ampio archivio di fonti tessili e decorative che ripercorrono la psichedelia della cultura tipografica della metà del XX secolo, il design indigeno brasiliano ed europeo, le tradizioni artigianali ornamentali e i materiali accumulati nella sua pratica artistica. In tutto il lavoro, Milhazes orchestra questi idiomi sincretici in architetture cromatiche in cui ordine ed esuberanza accendono una tensione produttiva, sostenendo un senso di simultaneità e interconnessione.

Goodman Gallery | Winston Branch. Out of the Calabash
Dal 27 novembre 2025 al 17 gennaio 2026

https://goodman-gallery.com/exhibitions/london-gallery-winston-branch-out-of-the-calabash

È la prima mostra dell'artista britannico caraibico Winston Branch OBE (nato nel 1947 vicino a Santa Lucia e giunto nel Regno Unito negli anni Sessanta) con la Goodman Gallery e coincide con l'annuncio della sua rappresentanza globale dell'artista, in collaborazione con la Varvara Roza Galleries. Per l'occasione viene esposta una nuova serie di dipinti astratti che esplorano il colore, la luce e lo spazio. Tornando ai dipinti di grandi dimensioni per la prima volta dopo molti anni, le opere più recenti di Branch segnalano un cambiamento di orientamento. Mentre i lavori precedenti contenevano un senso di spessore, come se la pittura fosse stata applicata, riapplicata e applicata ancora per creare un senso di profondità e intensità, le opere più recenti sono più leggere e si aprono sulla superficie. Le opere degli anni Ottanta e Novanta mettono in risalto una straordinaria tecnica pittorica più breve ed energica, mentre i dipinti recenti esplorano la disposizione dei segni attraverso pennellate ampie e dinamiche che creano un senso di espansione.

Dirimart | Sarkis. Stays Together
Dal 25 novembre 2025 al 10 gennaio 2026

https://dirimart.com/en/Exhibitions/Stays-Together/212

Il percorso espostivo segna la prima personale a Londra dell'artista armeno Sarkisnato a Istanbul nel 1938, pioniere dell'arte concettale in Turchia: l'ultima opera che ha creato per la città risale al 1969 per la celeberrima mostra When Attitudes Become Form all'ICA Institute of Contemporary Arts. La mostra riunisce ventiquattro opere realizzate dall'artista in periodi diversi, utilizzando tecniche e gesti diversi. Ricche di immagini, le opere offrono un ciclo di domande e risposte che indagano ciò che ci tiene uniti. Nella sua pratica artistica, Sarkis personifica ciascuna delle sue opere e chiede loro l'approvazione per l'inclusione in una mostra. Realizzate nel suo studio di Villejuif, a Parigi, l'artista si assicura che ogni opera porti con sé il proprio contesto, pur mantenendo un dialogo continuo con le altre e con l'ambiente circostante. Le relazioni complesse tra le sue opere generano una multivocalità silenziosa. Al centro della mostra c'è In the beginning, candle (to Christian Bernard) (2023), un'installazione che riunisce in un'unica composizione opere realizzate tra il 1969 e il 2023. Il dialogo intricato tra queste opere provenienti da diversi periodi del percorso artistico di Sarkis crea un coro che risuona attraverso il tempo, lo spazio e le credenze. Tutte queste opere sono "osservate" dalla sua altra serie recente, 85 Screams: After Munch (2023), ispirati alla figura de L'urlo di Munch, questi dipinti a olio realizzati rapidamente, senza pennello e applicati direttamente sulla carta, possono essere percepiti come autoritratti dell'artista. Sarkis trasforma poi queste opere in vetrate ingrandendo i volti fluttuanti, che sono dispersi nello spazio espositivo. 

Sprüth Magers | Seriously.
Dal 21 novembre 2025 al 31 gennaio 2026

https://spruethmagers.com/exhibitions/seriously-group-exhibition-london/

Una mostra collettiva curata da Nana Bahlmann, con oltre un centinaio di fotografie concettuali, stampa e film selezionati dagli anni '60 ad oggi, che mettono in luce le assurdità del nostro mondo e delle sue rappresentazioni. Attraverso l'arguzia visiva, la sovversività e persino la comicità slapstick, questi esperimenti fotografici offrono indagini concettuali umoristiche su come le immagini vengono costruite e interpretate. Utilizzando una serie di strategie, dalla mascherata e dal gioco di ruolo alla costruzione di scenari inspiegabili, giustapposizioni inaspettate e composizioni scultoree idiosincratiche, queste opere rivelano il lato farsesco e fantastico del regno visivo. Riformulando il nostro mondo visivo attraverso la satira e la mimica giocosa, creano uno spazio sia per la riflessione che per il divertimento. Nel percorso espositivo opere di, tra gli altri, John Baldessari, Massimo Bartolini, Bernd and Hilla Becher, Lynda Benglis, Helen Chadwick, Robert Cumming, Cao Fei, Hans-Peter Feldmann, Peter Fischli and David Weiss, Ceal Floyer, Tom Friedman, Dan Graham, Andreas Gursky, Nancy Holt and Robert Smithson, Rebecca Horn, Birgit Jürgenssen, Sarah Lucas, Urs Lüthi, Bruce Nauman, Dennis Oppenheim, Sigmar Polke, Charles Ray, Thomas Ruff, Ed Ruscha, Cindy Sherman, Santiago Sierra and Franz Erhard Walther, Rosemarie Trockel, Gillian Wearing.

Lisson Gallery | Tony Cragg
Dal 19 novembre al 31 gennaio 2026

https://www.lissongallery.com/exhibitions/tony-cragg-0d12a248-0f41-403b-b784-27410b0d7760

Il percorso espsotivo è incentrato sulla più nuova serie di sculture di Cragg, Incident, presentata insieme a lavori recenti appartenenti a cicli correlati e ancora in corso. La mostra ruota attorno a numerose forme verticali che ricordano figure in piedi o pilastri colonnari, ma che sono rese astratte e complesse dal rigoroso processo di intaglio a mano di Cragg, sia attraverso l'atto di costruire e modellare, sia attraverso un'attenta erosione e svuotamento. La porosità e l'apertura di queste nuove opere della serie Incident abbattono ogni confine tra struttura interna ed esterna, tra solidità e aria, creando momenti scultorei che sono al tempo stesso transitori ed eterni, organici e deliberati. Un'ulteriore dimensione di queste configurazioni animate e gestuali - che sembrano danzare e comunicare tra loro come se fossero disegnate nello spazio - è la loro materialità dai contorni netti, essendo realizzate in vari modi con bronzo patinato, acciaio inossidabile riflettente o la superficie vellutata dell'acciaio Corten.

Incubator | Lorena Levi. Cold Hard Plastic
Dal 6 al 30 novembre 2025

https://www.incubatorart.com/exhibitions/61-lorena-levi-cold-hard-plastic/

Attraverso l'uso di olio, acquerello e matita, Levi esamina lo scontro tra le fantasie infantili di perfezione e la dura realtà della malattia. Attingendo alla sua esperienza personale di trattamento contro il cancro, utilizza la figura di Barbie, con il suo corpo perfetto, la sua vita ideale e la sua completa autosufficienza, come misura degli standard impossibili che le donne interiorizzano fin dalla tenera età. Sulla scia del rinnovato interesse culturale per Barbie e la sua esplorazione della femminilità, il lavoro di Levi riflette su ciò che accade quando il mito del controllo incontra la vulnerabilità del corpo. Il mondo plastico di Barbie, immutabile e privo di problemi, è in netto contrasto con l'esperienza della diagnosi e della chemioterapia, mettendo a nudo il divario tra fantasia culturale e realtà vissuta. Levi presenta la malattia come qualcosa di più di una condizione fisica: essa diventa una rottura, un ritorno forzato alla realtà che frantuma l'illusione di perfezione che ci viene insegnato a sostenere.

 

Chantal Joffe, Matrushka Dolls, 2025

Basilea

Hauser & Wirth | Piero Manzoni. ‘L’invincibile Jean’ and Early Works 1956 – 1957
Dal 27 novembre 2025 al 14 febbraio 2026

https://www.hauserwirth.com/hauser-wirth-exhibitions/piero-manzoni-linvincibile-jean-and-early-works-1956-1957/

Con una selezione delle prime opere dell'artista esposte insieme per la prima volta, la mostra rappresenta un'occasione unica per esplorare questa fase formativa della pratica artistica di Manzoni, rivelando le basi inaspettate su cui si è fondata la sua produzione artistica successiva, compresa la sua celebre serie di Achromes bianchi. In concomitanza con questa mostra, la Fondazione Piero Manzoni, in collaborazione Hauser & Wirth, pubblicherà una monografia dedicata a questa fase iniziale e formativa della pratica artistica di Manzoni.

 

Ginevra

PACE Gallery | 65 Years

https://www.pacegallery.com/exhibitions/pace-65-years/

È il terzo appuntamento di Pace: 65 Years. Questa mostra collettiva approfondisce i 65 anni di storia della galleria attraverso un'esposizione mutevole di opere che colloca il programma contemporaneo della galleria nel contesto della sua storia del XX secolo, coltivando un dialogo tra passato e presente. Nel 1960, Arne Glimcher e sua moglie Milly, allora ancora studenti, fondarono la Pace Gallery in Newbury Street a Boston, Massachusetts. Nel corso dei decenni, Pace ha svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la carriera di alcuni dei più importanti artisti del XX e XXI secolo, dal suo sostegno pionieristico agli artisti dei movimenti dell'Espressionismo Astratto e Light and Space alle collaborazioni in corso con le voci più autorevoli dell'arte contemporanea. Nel marzo 2018, Pace ha aperto una galleria a Ginevra, il suo primo spazio permanente in Svizzera, dove da allora ha presentato 33 mostre di artisti tra cui Sam Gilliam, Loie Hollowell, Yoshitomo Nara e James Turrell. Nel percorso espositivo nella sede elvetica, opere di Yto Barrada, Huong Dodinh, Latifa Echakhch, Louise Nevelson, Richard Pousette-Dart, Robert Rauschenberg, Kiki Smith e Antoni Tàpies.

 

Zurigo

Galerie Peter Kilchmann, Rämistrasse | Yael Bartana. If You Will It, It Is Not a Dream
Dal 21 novembre al 19 dicembre 2025

https://www.peterkilchmann.com/exhibitions/565-yael-bartana-if-you-will-it-it-is-not-a/

Diverse opere al neon punteggiano questa mostra, attingendo a titoli e frasi tratte dall'opera di Yael Bartana. Trasformate in luce, queste frasi rendono immediatamente evidenti i temi della mostra, consentendo ai significati di mutare man mano che opere provenienti da progetti diversi condividono lo stesso spazio. Una di esse, If You Will It, It Is Not a Dream, che dà anche il titolo alla mostra, distilla un progetto precedente in cui Bartana ha riunito gli spiriti di Sigmund Freud e Theodor Herzl, due pensatori che hanno cercato, in modi diversi, di realizzare la redenzione individuale e collettiva. In If You Will It, It Is Not a Dream, la volontà di plasmare il mondo e il sogno che resiste al controllo appaiono come due facce della stessa medaglia. La mostra riunisce opere provenienti da tutta la produzione artistica di Bartana: sculture, fotografie, film e neon, comprese alcune opere tratte da Light to the Nations, il suo contributo al Padiglione tedesco alla Biennale di Venezia del 2024. 

Galerie Peter Kilchmann, Zahnradstrasse | Sculpture Today
Dal 4 novembre al 19 dicembre 2025

https://www.peterkilchmann.com/exhibitions/567-sculpture-today-with-works-by-alys-bajevic-caniaris-los-carpinteros/

Con opere di Francis Alÿs, Maja Bajević, Vlassis Caniaris, Los Carpinteros, Andriu Deplazes, Willie Doherty, Valérie Favre, Christoph Hänsli, Leiko Ikemura, Zilla Leutenegger, Tobias Spichtig, Didier William e Artur Zmijewski la mostra presenta un'ampia selezione di ricerche che, in varie generazioni, hanno declinato il concetto di scultura. 

Blue Velvet | Marie Matusz. Shift
Dal 22 novembre 2025 al 24 gennaio 2026

https://www.bluevelvetprojects.com/marie-matusz-shift

In Shift Matusz (nata nel 1994 in Francia, vive e lavora a Basilea) approfondisce la dimensione tattile della sua pratica artistica attraverso sculture e opere murali realizzate con impiallacciature, metallo e altri compositi derivati dall'edilizia, assemblati con cura domestica. Queste nuove opere recano tracce d'uso e di "autorialità meccanica", formando uno spazio ambivalente in cui la struttura incontra l'ornamento e i frammenti industriali si aprono ad atmosfere intime, rivelando come gli oggetti oscillino tra ciò che si vede e ciò che si percepisce. Basandosi sull'eredità della fenomenologia e del brutalismo, la mostra invita gli spettatori in un ambiente radicale, metà teatro e metà fabbrica, dove la percezione agisce più come risonanza che come riconoscimento.

 

Bruxelles

Almine Rech | Brent Wadden Best Before
Dal 7 novembre 2025 al 10 gennaio 2026

https://www.alminerech.com/exhibitions/11762-brent-wadden-best-before

La personale di Brent Wadden nello spazio belga al Almine Rech si svolge in parallelo con quella nel front space della galleria a Parigi, affacciato su rue de Turenne (fino al 29 novembre). Il lavoro di Brent Wadden fa riferimento sia ai costrutti storici e sociali dell'artigianato e del modernismo attraverso dialoghi tra la tessitura e varie modalità di produzione artistica modernista. Lavorando nell'ottica dell'assemblaggio, Wadden realizza dipinti mettendo insieme i suoi tessuti fatti a mano per creare astrazioni geometriche su larga scala e dai contorni netti. A differenza della pittura tradizionale, la composizione viene decisa durante le fasi finali della preparazione e l'uso della luce e dell'oscurità crea uno spazio positivo/negativo che si sposta dal primo piano allo sfondo.

Galerie Nathalie Obadia | Sacha Cambier de Montravel. j'ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère
Dal 5 novembre 2025 al 10 gennaio 2026

https://www.nathalieobadia.com/exhibitions/349-sacha-cambier-de-montravel-j-ai-assis-la-beaute-sur-mes-genoux./overview/

La prima mostra personale di Sacha Cambier de Montravel nella sede belga della galleria, il cui titolo significa "Ho fatto sedere la bellezza sulle mie ginocchia. - E l'ho trovata amara", presenta un singolare insieme di undici dipinti, attraverso i quali l'artista trasporta lo spettatore in un paesaggio innevato nel cuore delle Fiandre post-industriali. La mostra omaggia la tradizione pittorica fiamminga del XVI secolo, con Brueghel il Vecchio come figura di spicco. L'architettura della regione fa da sfondo a un vagabondaggio in cui i protagonisti cedono a gesti che sono al tempo stesso sensuali e distruttivi. Qui le ferite del presente continuano questa tradizione: figure umane e canine evocano la condizione omosessuale contemporanea, mentre le superfici ghiacciate si trasformano in specchi di un mondo alla ricerca di un significato.

 

Open a larger version of the following image in a popup: Yael Bartana Heroes, 2023

Andorra

Galería Alta | Carlos Idun-Tawiah. I'll Be Here to Remind You
Dal 12 novembre 2025 al 6 marzo 2026

https://www.galeriaalta.com/about/

Carlos Idun-Tawiah è il vincitore della sezione Segnalazioni del Photo Grant di Deloitte 2025. L'artista ventottenne, voce emergente della fotografia africana contemporanea, ha debuttato a Parigi lo scorso ottobre, nello stand della galleria a Paris Photo, presente per il secondo anno consecutivo. Lavorando da Accra, capitale del Ghana, Carlos Idun-Tawiah trasforma archivi fotografici in avvincenti storie contemporanee che rivelano il potere silenzioso della vita quotidiana. Le sue fotografie esplorano temi universali come la famiglia, la gioia, la fede e la giovinezza, confondendo i confini tra finzione e realtà, passato e presente, memoria e immaginazione. In collaborazione con la Galleria Rossella Colombari di Milano, la mostra mette in scena un dialogo tra la fotografia africana contemporanea e il design italiano della metà del secolo, dove tre pezzi di arredamento selezionati creano un ambiente intimo per una narrazione interculturale.

 

Madrid

1 MIRA | Ángeles Marco
Dal 15 novembre 2025 all'11 gennaio 2026

https://1miramadrid.com/exhibitions/angeles-marco

La mostra si configura come un percorso visivo attraverso le serie più significative di Ángeles Marco (Valencia, 1947-2008), presentate in ordine cronologico. La storiografia contemporanea ha assegnato Marco a quella che definisce Nuova Scultura Spagnola, un periodo iniziato negli anni Ottanta e giunto al suo apice negli anni Novanta, che ha inaugurato una nuova visione della scultura che, come hanno sostenuto diversi storici, è diventata un nuovo orizzonte artistico. Il contributo principale di questa generazione di scultori è stato quello di introdurre un rapporto innovativo tra forma e concetto, ciascuno attraverso il proprio approccio individuale. La pratica di Marco non può essere separata dalle posizioni post-minimaliste e post-concettuali che, a loro volta, avrebbero ispirato le generazioni successive. 

Albarran Bourdais | Iván Argote. Una lucha de paisajes
Dal 20 novembre 2025 al 10 gennaio 2026

https://albarran-bourdais.com/exhibition/ivan-argote/

La lunga traiettoria di Argote nel campo degli interventi pubblici spazia da azioni su piccola scala a recenti opere monumentali, come la Plinth Commission “Dinosaur” alla High Line di New York (in mostra fino al 2026), l'installazione “Descanso” alla Biennale di Venezia del 2024 e una serie di interventi pubblici nell'ambito della sua mostra del 2022 al Centre Pompidou, in relazione alla sua nomina al Prix Marcel Duchamp. Per la sua seconda mostra alla galleria Albarrán Bourdais, l'artista colombiano Iván Argote, che vive a Parigi, presenta una nuova serie di opere attraverso le quali continua a interrogarsi con delicatezza e umorismo sui concetti di monumento, spazio pubblico e identità collettiva. Il percorso espositivo è incentrato su un nuovo lavoro video che documenta azioni realizzate all'esterno della galleria, in cui Argote compie un atto di riparazione modesto ma simbolico: riempire le crepe del marciapiede con cemento pigmentato, su cui incide parole come “Dignità e rispetto”, “Una lotta di paesaggi” o “Senti il tuo peso”. Il video entra in dialogo con altre opere che, traendo ispirazione dal linguaggio e dai materiali urbani, creano uno spazio pubblico immersivo all'interno della galleria che incoraggia modi più orizzontali di relazionarsi gli uni con gli altri e con il patrimonio culturale. Attraverso l'uso del testo, le opere invitano gli spettatori a riflettere sul potere del linguaggio e a mettere in discussione le strutture di autorità e potere che spesso vengono date per scontate.

Galería Casado Santapau | Iris Van Dongen. To be at home in the world 
Dall'8 novembre al 31 dicembre 2025

https://casadosantapau.com/current-exhibition/

È la prima mostra personale dell'artista olandese Iris van Dongen (Tilburg, 1975) in galleria. Attraverso una pratica che combina pastello, carboncino pressato, guazzo e pittura acrilica su carta, van Dongen presenta una serie di nuovi ritratti in cui ricompone elementi provenienti da stili e culture diverse, dall'arte asiatica all'Art Nouveau, dando forma a una nuova iconografia femminile che rivisita la sensibilità preraffaellita attraverso una malinconia contemporanea. Il suo lavoro offre una prospettiva attuale che dialoga con l'eredità di Dante Gabriel Rossetti e di Gustav Klimt, dove introspezione, bellezza e tensione emotiva si intrecciano con la  delicatezza. Tra le opere in mostra spiccano le rappresentazioni di Giuditta, l'eroina biblica che decapita Oloferne. Lontana da un'interpretazione violenta, van Dongen la presenta come simbolo di determinazione e resilienza. 

 

Amsterdam

Annet Gelink,  | Carla Klein, Robby Müller, Leo Arnold, Rinella Alfonso. Paintings and Polaroids – A Chair, A Clock, A Shirt, A Car
Dal 7 novembre al 20 dicembre 2025

https://www.annetgelink.com/exhibitions/371-paintings-and-polaroids-a-chair-a-clock-rinella-alfonso-leo-arnold-carla-klein-and-robby/overview/

Una mostra collettiva nello spazio principale della galleria che prende le mosse da una serie di Polaroid realizzate da Robby Müller a Los Angeles negli anni Ottanta. Attraverso le opere di Leo Arnold, Carla Klein e Rinella Alfonso, la mostra si sviluppa in un ampio dialogo tra fotografia e pittura, istante e permanenza, realtà e riproduzione. Le Polaroid di Müller parlano il linguaggio dell'immediatezza, catturando momenti di sospensione in cui la luce naturale e quella artificiale si incontrano. Ogni immagine funge sia da documento di un tempo e di un luogo specifici, sia da spazio aperto di proiezione. In galleria, la pittura diventa sia un'eco che un contrappunto al mezzo istantaneo di Müller. Le opere di Leo Arnold sembrano racchiudere un'esperienza completa in un solo sguardo, ma le loro superfici dipinte rivelano il tempo come dilatato e stratificato. I dipinti di Carla Klein rendono esplicito il dialogo tra fotografia e pittura, utilizzando le stampe e i loro segni di sviluppo come base per rivelare la distanza tra immagine e pittura. Rinella Alfonso traccia lo spazio in cui il mondo materiale incontra quello simbolico, creando composizioni in cui sedie, orologi, camicie e automobili portano tracce della presenza umana e della memoria, radicate nella storia e nella sensibilità di Curaçao e dei Caraibi. 

Annet Gelink, Bakery | Ai Ozaki. Fig Leaves
Dal 7 novembre al 20 dicembre 2025

https://www.annetgelink.com/exhibitions/372-ai-ozaki-fig-leaves/overview/

The Bakery è il project space della galleria e ospita una mostra personale di Ai Ozaki (Saitama, Giappone, 1991), in cui l'artista esplora il rapporto tra corpo, percezione e vita quotidiana. La sua pratica multidisciplinare - che comprende video, scultura, testo, disegno e installazione - esamina come il corpo interagisce con “l'Altro”, un concetto che per Ozaki include non solo le altre persone, ma anche gli animali, le piante e il sé.

 

Wainer Vaccari, Capriccio 31, 2023

Berlino

Sprüth Magers | Kara Walker. Kara Elizabeth Walker presents Dispatches from A- and the Museum of Half-remembered Histories
Dal 14 novembre 2025 al 4 aprile 2026

https://spruethmagers.com/exhibitions/kara-walker-berlin-2/

L'opera di Kara Walker analizza temi quali razza, genere, sessualità e violenza, mettendo in luce una profonda esplorazione delle complessità sociali e posizionandola come figura di spicco tra gli artisti statuinitensi contemporanei. In galleria Walker presenta per la prima volta collage completamente nuovi, realizzati con inchiostri vivaci e acquerelli. Presentate su larga scala, come i dipinti storici, queste opere si basano sulle sue iconiche sagome monocromatiche, sfruttando il potere della composizione formale, della texture e del colore. La mostra è completata da nuovi pastelli che reinterpretano i generi tradizionali e da diversi affascinanti disegni ad acquerello. Per la sua nuova serie di opere, Walker trae ispirazione da un'opera illustrata del 1870, Popular History of the United States, per esplorare come viene negoziata l'emergere della storia, che continua a sostenere le difficili realtà del paese natale dell'artista. Esaminando questa fonte post-guerra civile, l'artista interroga i meccanismi stessi attraverso i quali l'identità statunitense è stata costruita e mitizzata.

Sprüth Magers | Gretchen Bender. Political Entertainment
Dal 14 novembre 2025 al 4 aprile 2026

https://spruethmagers.com/exhibitions/gretchen-bender-berlin/

La mostra presenta la serie di Gretchen Bender Top Ten Grossing Films of 1988, esposta per la prima volta dal suo debutto nel 1989. Dieci sculture, realizzate in vinile nero accartocciato e fissato a caldo, retroilluminate da neon, riportano i titoli dei film di maggior incasso del 1988, come Die Hard, Coming to America e Crocodile Dundee II. Annotatii dalla Bender durante la sua costante analisi dei quotidiani e delle riviste di Hollywood, questi titoli rappresentano l'identità culturale di quell'anno definita dal successo al botteghino. Durante le sue ricerche sull'industria cinematografica, Bender ha scoperto che quella che veniva descritta come un'industria dell'“intrattenimento” era in realtà guidata da interessi politici e finanziari. In questo contesto, i dieci titoli non vengono presentati come storie di successo culturale, ma come i prodotti più consumati di tali influenze, riflettendo sia il controllo delle aziende sulla produzione sia il consumo acritico del pubblico. 

LEVY Galerie | Wainer Vaccari. Capricci
Dal 14 novembre al 19 dicembre 2025 

https://levy-galerie.de/artists/wainer-vaccari/

La serie di dipinti Capricci di Vaccari esiste in una dimensione liminale. Si nutre di contraddizioni: tra trasformazione e stasi, sé e altro, spazio pubblico e privato. Spazi e paesaggi spogli, simili a palcoscenici, che sembrano presi in prestito dalla pittura surrealista, sono infestati dall'intensità psicologica dei loro inquietanti abitanti. La mostra della LEVY Gallery presenta opere che catturano il doppio significato di capricci, sia capriccio che eccentricità in italiano, allo stesso tempo giocose e inquietanti, che rifiutano di adattarsi a un'unica interpretazione.

 

Praga

Hunt Kaster | Michaela Thelenová. The Linden
Dal 29 novembre 2025 al 31 gennaio 2026

https://huntkastner.com

La quarta mostra di  di Michaela Thelenová (1969)  in galleria riunisce diverse serie fotografiche, sia recenti che precedenti: Self-Portraits del 1994, T-shirts del 2003 e la serie più recente, Under the Linden Tree, del 1996-2024. Quest'ultima serie in particolare ha radici profonde nella storia del luogo in cui l'artista vive, nel centro dell'ex Sudetenland della Boemia settentrionale, nel villaggio di Sovolusky vicino a Ústí nad Labem.

 

Vienna

Galerie Eva Presenhuber | Tobias Pils. Fade to Morning. Drawings
Dal 20 novembre al 19 dicembre 2025

https://www.presenhuber.com/exhibitions/tobias-pils8#tab:slideshow;tab-1:slideshow

La mostra presenta i nuovi disegni a matita e inchiostro del pittore austriaco Tobias Pils. Il percorso espostivo è dedicato al disegno come filtro, come inizio e fine, come origine e prisma attraverso cui si riflette l'intera pratica artistica di Pils e si proietta nel futuro. Si tratta dell'ottava mostra personale dell'artista presso la galleria, che si svolge in parallelo alla sua mostra personale al mumok di Vienna. L'attività del disegno è strettamente legata a quella della pittura. Grazie all'intimità attribuita al disegno e all'immediatezza che collega l'atto creativo al lavoro mentale, al centro del pensiero e dei sentimenti, gli spettatori credono di poter intuire il riflesso più intimo delle emozioni, nonché quello personale e soggettivo. Ma Tobias Pils ci mostra simboli sovraindividuali, distillati dalle profondità del collettivo.

Galerie nächst St. Stephan. Rosmeria Schwarzwälder| Fährten
Dal 25 novembre 2025 al 14 febbraio 2026

https://www.schwarzwaelder.at/exhibitions/faehrten-2025

Con opere di venti artisti (tra cui Josef Albers, Jospeh Beuys, Katharina Grosse, Imi Knoebel e Peter Weibel), la mostra è concepita come un doppio esperimento: da un lato, funge da indagine archivistica-artistica sui rapporti tra professori e studenti; dall'altro, offre un'esperienza multisensoriale. Indizi, atmosfere e tracce materiali si accumulano, aprendo molteplici percorsi di percezione. La scelta di creare uno spazio di ambiguità, in cui le divergenze tra le opere diventano visibili e le letture individuali possono dispiegarsi, ha la precedenza su qualsiasi aspirazione ad arrivare a dichiarazioni definitive di storia dell'arte. Allo stesso tempo, diverse opere sono storicamente intrecciate con la galleria stessa; scoprire le loro storie e tracciare i loro percorsi è uno degli obiettivi centrali della mostra.

Galeria Krinzinger | Marina Abramović – Thomas Lips
Dal 21 novembre 2025 al 18 febbraio 2026

https://galerie-krinzinger.at/exhibitions/marina-abramovic-thomas-lips-814ab136/

Marina Abramović ha performato per la prima volta Lips of Thomas nel 1975 alla Galerie Krinzinger di Innsbruck. L'invito è venuto dalla gallerista Ursula Krinzinger, pioniera nella promozione delle performance artistiche negli anni Settanta. Ursula Krinzinger aveva letto della prima performance di Abramović, Rhythm 10, sulla rivista Flash Art e scrisse all'artista, allora ventinovenne, chiedendole di partecipare a una serie di performance con un nuovo lavoro alla Galerie Krinzinger. Il risultato fu Thomas Lips, il titolo originale, un'opera d'arte che sarebbe diventata una delle più importanti della carriera iniziale di Abramović. In occasione del cinquantesimo anniversario della performance originaria, la galleria presenta una mostra basata sulla sensazionale riscoperta di negativi vintage inediti di F. Krinzinger, rinvenuti durante il trasferimento dell'archivio della galleria da Innsbruck a Vienna. La mostra mette in evidenza i momenti salienti della performance, con fotografie e installazioni di grandi dimensioni, e per celebrare il materiale ritrovato è stata creata una parete collage che permette di osservare insieme tutti i negativi ritrovati.

 

Silvia Conta, 26 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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