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Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliAppuntamento televisivo molto atteso, «Stanotte a… Torino» di Alberto Angela, in onda a Natale in prima serata su Rai 1, ha un interessante prequel: «Stanotte a Torino. Appunti di viaggio», su Rai Play Sound. Nei sei piccoli audio, della durata di tre-cinque minuti l’uno, Angela racconta la sua Torino con un tono colloquiale e fuori dalle righe, diverso da quello divulgativo che, di solito, utilizza sulla rete ammiraglia televisiva. Su Rai Play Sound, il conduttore spiega la chiave del programma: «La gente conosce la città, ma noi apriamo le porte per mostrare ciò che non conosce ancora, poi saranno loro a farsi un’idea».
Angela parla dei tanti musei visitati nel programma: il Museo Egizio, dove con la sua troupe aveva dato il via, dieci anni fa, al programma «Stanotte a...»; di questo luogo, prima della sua nuova veste, Alberto ha vividi ricordi da bambino, ad esempio dei capelli delle mummie di giovani donne, che impressionavano i piccoli visitatori degli anni Settanta. Spiega Angela: «Il Museo Egizio è il volto di Torino: ha una bellezza che non ti aspetti; ed è un angolo di Egitto, dove puoi andare senza spostarti dall’Italia». Prosegue parlando dei tanti musei torinesi, visibili nella serata di Rai 1: il Museo del Cinema alla Mole, i Musei Reali, la Biblioteca Reale, con duecentomila volumi e l’autoritratto di Leonardo. Nel Museo di Antichità, («al momento poco frequentato», spiega il conduttore) si trova un ritratto di Giulio Cesare assieme a Cleopatra; e una preziosità che la troupe ha ripreso in esclusiva, ovvero una bottiglia di profumo (del quale ancora si sente la fragranza), in vetro soffiato a forma di colomba, ritrovata sigillata in una tomba romana del vercellese. Ancora, il Museo Nazionale dell’Automobile, con la storia dei modelli dei primi del Novecento. Il Museo della Radio e della Televisione è parte della storia della famiglia Angela. Al padre Piero ora è intitolato il Centro di Produzione della Rai, che viene visitato nel corso della trasmissione; e, accanto all’edificio di via Verdi, un anno fa è stato inaugurato un murale che lo raffigura, opera dello street artist Pivsk. Nelle pillole audio, Alberto racconta che anche la mamma era in forze alla Rai come danzatrice nei primi programmi dell’azienda nascente; e che i genitori, entrambi torinesi, si rincontrarono proprio davanti all’ingresso di via Verdi e da allora non si sono più lasciati. «Stanotte a…» svela, poi, il volto della Torino notturna, il grande museo a cielo aperto con le piazze, le strade, i portici. Infine, si parla delle invenzioni gastronomiche del quotidiano: il gianduiotto, la cioccolata calda, il cremino, il tramezzino, sono frutto della creatività di questa città.
Aggiunge Angela: «Torino di giorno ha una gran voglia di lavorare, mentre di notte puoi cogliere la bellezza delle architetture e dell’arte». Alberto evidenzia che, diversamente dalle altre, la città è rimasta uguale nel tempo, compresi i locali e i negozi, uno dei quali era di proprietà della nonna del conduttore. «Torino mi coccola e mi parla del suo passato, ci regalerà il sogno di tornare bambini. È come un album di fotografie della propria famiglia», conclude.
Una veduta del Museo Egizio di Torino
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