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Tommaso Aveta
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Da un anno esatto i collegi universitari di Urbino godono di un finanziamento di 195mila dollari dalla Getty Foundation di Los Angeles nell’ambito del programma «Keeping it Modern-Planning grant 2015», che sostiene lo sviluppo di metodologie esemplari per la conservazione degli edifici del XX secolo di particolare rilevanza architettonica.
Situati sulle colline, non lontani dal centro storico, i collegi furono realizzati dall’architetto Giancarlo De Carlo fra il 1962 e il 1982 e sono considerati un riferimento per gli studiosi di tutto il mondo. Obiettivo del progetto (che, partito lo scorso settembre, si concluderà a giugno 2017) è la costituzione di un «conservation plan»: uno strumento di lettura e governo delle trasformazioni che, individuando criticità, priorità e metodologie d’intervento, consente di formulare una strategia di azioni tese a garantire la sicurezza degli utenti, l’efficienza energetica, l’utilizzo degli spazi sottoutilizzati e la conservazione di materiali ed elementi architettonici.
Il coinvolgimento di chi risiede nei collegi ha poi un ruolo essenziale per la corretta conservazione del bene: per questo motivo, si stanno studiando alcune «regole d’uso» che consentiranno di limitare i fenomeni di degrado e ridurre le necessità d’intervento. Ogni azione è riportata in un database per monitorare lo stato di conservazione del bene e rivedere la programmazione degli interventi. Il progetto è stato presentato dall’Università di Urbino in collaborazione con Ersu, Politecnico di Milano, Studio Mta Associati-Giancarlo De Carlo e Associati, Cnr.