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Alberto Burri, «Grande Cretto», 1984, Trapani, Gibellina

© Siae 2025

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Alberto Burri, «Grande Cretto», 1984, Trapani, Gibellina

© Siae 2025

Il 15 gennaio al via Gibellina Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026

Si è tenuta oggi, 17 dicembre, la conferenza stampa di presentazione del programma «Portami il futuro», che comincerà nel giorno dell’anniversario del terremoto che distrusse la città nel 1968

Giusi Diana

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Si è tenuta oggi a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura (MiC), la conferenza stampa di presentazione di Gibellina Capitale italiana dell'arte contemporanea 2026. A introdurre i lavori Angelo Piero Cappello, direttore generale Creatività contemporanea del MiC, assente il ministro Alessandro Giuli per impegni istituzionali. Alla presentazione ha partecipato anche il sindaco di Alba che sarà la prossima capitale del contemporaneo nel 2027. Il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera ha parlato di grossa opportunità per un piccolo Comune che vive, come molti altri in Italia, i problemi dello spopolamento e della crisi economica e sociale, sottolineando la cooperazione con gli altri Comuni della Valle del Belìce oltre che con le istituzioni territoriali di Trapani e della Regione Sicilia. Come dichiarato dall’Assessore ai beni culturali e dell’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, presente alla conferenza stampa, il governo regionale ha finanziato con ulteriori 3 milioni di euro le attività che si terranno a Gibellina il prossimo anno.

Il programma «Portami il futuro» è stato illustrato dal direttore artistico Andrea Cusumano, a partire dal logo in cui cinque linee grafiche simbolizzano le cinque articolazioni del programma: mostre; residenze; arti performative; educazione e partecipazione; conferenze, simposi e giornate di studio. Si partirà il 15 gennaio, anniversario del terremoto che distrusse la città nel 1968, con l’inaugurazione ufficiale dell’anno della prima Capitale italiana dell'arte contemporanea. «Abbiamo scelto questa data per affidare ancora una volta alla memoria il compito di guidare la rinascita», ha spiegato Cusumano. E il futuro evocato nel titolo è già prossimo perché il 2026 è oramai alle porte. Tre saranno le mostre inaugurali, la più attesa che si terrà fino a luglio è «Dal mare, dialoghi con la città frontale» sul grande tema del Mediterraneo con due grandi videoinstallazioni di Adrian Paci e del duo Masbedo all’interno del teatro mai completato di Pietro Consagra, i cui lavori per la realizzazione del «Consagra Innovation Hub» affidati all'architetto di origini siciliane Mario Cucinella, come annunciato, inizieranno in autunno.

Più scontata la mostra alla Fondazione Orestiadi con sole artiste donne (oramai una vera e propria moda) dal titolo «Colloqui» con opere di Letizia Battaglia, Isabella Ducrot, Nanda Vigo, Carla Accardi e Renata Boero. Infine «Generazione Sicilia» che si annuncia una mostra di ricerca sugli artisti siciliani viventi a partire dalla collezione Elenk’Art di Francesco Galvagno, in doppia sede al Museo d'Arte contemporanea Ludovico Corrao (Mac) e nella Chiesa di Gesù e Maria riaperta dopo il restauro.

Nel programma fittissimo di eventi espositivi si segnalano un’installazione inedita di Roberto Andò e Mimmo Paladino in occasione del festival «Orestiadi», diretto da Alfio Scuderi, e la commissione a Emilio Isgrò di un’installazione teatrale per l’Orestea di Gibellina che si terrà a giugno nel Cretto di Burri. In occasione dell'anno di Gibellina capitale, infine, l’opera di Richard Long «Circle of Life» tornerà in città, dove era precedentemente esposta alla Fondazione Orestiadi, proveniente dalle Collezioni di Riso, museo regionale d'arte contemporanea di Palermo.

La Chiesa Madre (1985-2005) di Ludovico Quaroni a Gibellina (Tp). Photo: Andrea Repetto; Courtesy Fondazione Orestiadi

Giusi Diana, 17 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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