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La Madonna di Sivignano (prima metà del XIII secolo, particolare), custodita nella collezione del MuNDA dell'Aquila

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La Madonna di Sivignano (prima metà del XIII secolo, particolare), custodita nella collezione del MuNDA dell'Aquila

Il magnifico planetario dell’Abruzzo

Il bilancio e il futuro del Polo Museale diretto da Lucia Arbace

Giorgio D'Orazio

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In seguito alla prima Riforma Franceschini, nel 2014 anche in Abruzzo è stato definito un Polo Museale diretto da Lucia Arbace, che sin dal 2009 come soprintendente BSAE nella stessa regione si è impegnata a vantaggio dell’intera rete programmando numerosi restauri del patrimonio artistico e importanti lavori di adeguamento e manutenzione delle strutture e ha inoltre curato in prima persona le attività di valorizzazione organizzando mostre e cicli di conferenze nei luoghi della cultura.

Direttrice Lucia Arbace, com’è strutturato il Polo Museale dell’Abruzzo?

L’articolazione ha previsto l’ancoraggio di non pochi «gioielli», fra cui i più notevoli musei regionali, forti di capolavori assoluti. Sedici luoghi della cultura straordinari, in precedenza gestiti da quattro diverse soprintendenze o dal segretariato regionale, che a seguito della Riforma del 2016 includono anche la Basilica di San Bernardino a L’Aquila e la Chiesa di San Giovanni in Venere a Fossacesia. In questo magnifico planetario brillano ben tre musei archeologici nazionali (Campli, «Villa Frigerj» e «La Civitella» a Chieti), prestigiose abbazie, come San Clemente a Casauria e Santo Spirito al Morrone a Sulmona, le due strutture di Celano (Castello Piccolomini e Musè di Paludi), la Casa Natale di Gabriele d’Annunzio a Pescara, la Taverna Ducale di Popoli e altre perle come le chiese di San Pietro in Albe e di San Pietro ad Oratorium a Capestrano. In capo a tutti era il nuovo Museo Nazionale d’Abruzzo (MuNDA), inaugurato nell’ex-mattatoio dell’Aquila a fine 2015 che ora, con la terza Riforma Franceschini diventa autonomo, mentre il Polo Museale è convertito nella Direzione Regionale Musei Abruzzo con sede a Chieti. Dunque ci saranno due istituti guidati da due diversi dirigenti, a seguito di una divisione che sinceramente avrei evitato.

Che ripercussioni ha sul settore culturale regionale l’emergenza Covid-19?

L’Abruzzo è una regione straordinaria e credo che il nuovo corso che ci aspetta dopo la conclusione dell’emergenza la favorirà moltissimo. Quelli che prima potevano essere considerati dei gravi handicap ora sono destinati a diventare preziose potenzialità: i piccoli borghi isolati, i percorsi di montagna battuti da pochi appassionati e il silenzio e la natura incontaminata rappresentano sia valori riscoperti da un più ampio pubblico sia altrettanti suggerimenti per un nuovo modo di vivere le proprie vacanze in totale sicurezza. Sono certa che tutti gli enti preposti, in primis la Regione Abruzzo, vareranno importanti iniziative per valorizzare e rilanciare l’Abruzzo a livello turistico, mettendo a frutto le esperienze di quest’ultimo decennio e il grande lavoro svolto. Già i miei obiettivi orientavano verso un turismo di qualità in cerca di esperienze importanti, dai capolavori nei musei a meravigliose chiese nascoste.

Nell’anniversario del sisma del 2009, qual è stato il bilancio dell’operato del Polo per L’Aquila e l’Abruzzo?

Sono orgogliosa dei risultati ottenuti, con impegno e sacrificio. Nel 2009, quando sono stata incaricata come soprintendente, L’Aquila era devastata dal terremoto. Le collezioni d’arte, evacuate dalle chiese e dal Castello, erano confinate in vari depositi perché danneggiate, quasi tutti i luoghi della cultura erano inaccessibili o dimenticati. Nei sei anni successivi sono riuscita a riaprire al pubblico il Castello di Celano, la Taverna Ducale di Popoli, l’Abbazia di San Clemente a Casauria e quella di Santo Spirito a Sulmona, a rilanciare la Casa Natale di d’Annunzio e ad allestire il MuNDA, dove ora si ammirano oltre duecento opere, quasi tutte sottoposte a interventi conservativi. Avrei voluto portare ad uno stato ancora più avanzato a livello impiantistico e di sicurezza l’adeguamento delle diverse sedi acquisite nel 2015 con non pochi problemi irrisolti. Lascio inoltre un’eredità di relazioni con musei nazionali e internazionali; importanti prestiti hanno reso autentiche star alcuni nostri capolavori, il patrimonio d’arte dell’Abruzzo in genere ha acquisito una migliore reputazione e una considerazione diffusa.

Che futuro immagina per Polo e MuNDA?

Tra poco lascerò il testimone nelle mani di due nuovi dirigenti. A uno consegnerò il MuNDA come un museo destinato a crescere ancora in termini di affluenza e gradimento, dotato di un’ottima squadra da implementare e di servizi educativi di eccellenza in convenzione all’associazione D-Munda. Resta da attuare il progetto già finanziato che prevede la realizzazione di un passaggio coperto e di un’area esterna attrezzata per eventi. La vera prospettiva è però legata al recupero e alla riapertura della sede storica, la fortezza spagnola, ancora oggetto di lavori strutturali, nonché alla capacità di dialogare con il MAXXI L’Aquila e con le altre realtà cittadine ancora al palo come il Museo Signorini Corsi. All’altro collega consegnerò una rete museale che ha guadagnato il plauso di un pubblico in costante crescita e un aumento delle concessioni di spazi per matrimoni e spettacoli di successo. Sono da completare alcuni progetti già finanziati, come quello che mira alla riduzione dei consumi energetici de La Civitella a Chieti e il pieno recupero della grandiosa Abbazia di Santo Spirito al Morrone a Sulmona, che dovrà essere dotata di biglietteria, caffetteria, illuminazioni e parcheggio. Dopo un percorso esaltante ma in salita, quella del mio successore potrebbe rivelarsi un’esperienza gratificante e meno disagiata, sempre che il Ministero implementi le dotazioni di personale, tecnico e di vigilanza.


L’AQUILA CITTA' D'ARTE
Definito a dieci anni dal sisma, L’Aquila città d’arte è un progetto che porta nuova energia e visibilità al patrimonio culturale, storico e artistico cittadino. È un programma di mappatura e promozione dei luoghi e beni culturali, nato da un’intesa sottoscritta dal Mibact con il Comune dell'Aquila, attuato dal Polo Museale dell’Abruzzo sotto la direzione di Lucia Arbace. «Grazie agli incarichi affidati a 16 giovani laureate, selezionate attraverso un Bando, penso di aver dato un impulso soprattutto alla cultura dell’accoglienza», spiega Arbace. «Da aprile a novembre 2019 chi ha visitato L’Aquila è stato accolto con un sorriso e sollecitato a rispondere a un agile questionario di gradimento, ricevendo all’occorrenza anche informazioni in lingua straniera». Sono stati inoltre realizzati materiali per orientarsi durante la visita, come la nuova cartina dell’Aquila distribuita in 50mila copie: una mappa aggiornata che documenta lo stato attuale della ricostruzione, proposta anche nel plastico della città in 3D in scala 1:1000, collocato nell’atrio del MuNDA accanto al totem che consente la visita virtuale al noto Mammuth meridionalis e ai sotterranei del castello. «Nello stesso museo abbiamo programmato e realizzato ben cinque mostre, rispettando le date e i contenuti annunciati ad aprile ne “Il Giornale dell'Arte”», prosegue Arbace. Sono stati realizzati anche i cataloghi delle prime quattro mostre: «San Sebastiano nell’Arte e nella Poesia», «Balli d’amore», «La Madre Generosa. Dal culto di Iside alla Madonna lactans» e la «Musica degli angeli»; della quinta, intitolata «Senza Polvere», è previsto un prosieguo nel 2020. A ciò si aggiunge l’iniziativa in corso «Le mura dell'Aquila. Un abbraccio lungo sei chilometri», un chiaro omaggio alla storia della città che rinasce dopo il disastroso terremoto.

IL MUSE' E LE PALAFITTE
Museo della Preistoria, spazi espositivi per mostre temporanee, laboratori di restauro e di antropologia, sala conferenze e depositi antisismici. È il Musè (Nuovo Museo Paludi di Celano - Centro di Restauro Località Le Paludi, tel. 0863/790357), struttura polifunzionale nei pressi dell’Area Archeologica Le Paludi di Celano (Aq), un insediamento del terzo millennio avanti Cristo sulle rive dell’antico lago del Fucino, portato alla luce con gli scavi del 1985-98. La collezione archeologica del museo spazia dall’Età del Bronzo all’epoca romana e illustra la storia della Marsica dai primi villaggi palafitticoli. Fra i reperti, basi di pali lignei delle capanne e tombe a tumulo del Bronzo finale che conservano i resti del defunto.

MARSICA SACRA
Il Castello Piccolomini di Celano, edificato a fine XIV secolo, oggi a guardia della piana del Fucino, dal 1992 è sede del Museo Nazionale d’Arte Sacra della Marsica (tel. 0863/792922, musei.abruzzo.beniculturali.it). Il percorso tematico va dalla scultura lapidea e lignea alla pittura murale, su tela e su tavola, all’oreficeria. Le opere provengono dal territorio marsicano e sono datate dal VI al XVIII secolo. Spiccano due porte lignee intagliate del XII secolo, il trittico di Alba Fucens, la croce degli Orsini del 1334 e la Collezione Torlonia con reperti rinvenuti nel prosciugamento del lago Fucino.

ANTIQUARIUM PER DUE
Due Antiquarium in due monumenti medievali tra i più belli d’Abruzzo. Presso l’Abbazia benedettina di San Clemente, una delle architetture sacre più affascinanti della regione situata nel Comune di Castiglione a Casauria, si può visitare l’Antiquarium dedicato all’intellettuale Pier Luigi Calore, noto per le sue attività di ricerca condotte sul territorio abruzzese a cavallo tra Otto e Novecento; custodisce notevoli testimonianze archeologiche e medievali (tel. 085/8885162). Nell’architettura civile della Taverna Ducale di Popoli (via Giuseppe Garibaldi 3, tel. 085/98670), invece, custodisce una piccola raccolta di materiali lapidei e alcuni reperti, fra cui due statue acefale di epoca romana e un’ara pagana del I secolo d.C.

NELLA CASA DEL VATE
Monumento Nazionale dal 1927 nel cuore di Pescara, la Casa Natale di Gabriele d’Annunzio, dove nacque nel 1863, è un museo dall’atmosfera ottocentesca con arredi, dipinti dell’epoca ricordi d’infanzia, memorie familiari, abiti, divise, cimeli e fotografie (corso Manthoné 116, tel. 085/60391, musei.abruzzo.beniculturali.it). Nelle volte delle sale di rappresentanza, inoltre, le tempere neoclassiche di artisti marchigiani di metà Ottocento: la più antica testimonianza cittadina di decorazione pittorica conservatasi integra.

NEL MUNDA C'E' TUTTO IL MONDO (ABRUZZESE)
Il MuNDA-Museo Nazionale d’Abruzzo (tel. 0862/28420, musei.abruzzo.beniculturali.it), inaugurato nel 1951, era ospitato nella fortezza spagnola dell’Aquila, con reperti come lo scheletro fossile di Mammuthus meridionalis rinvenuto nella conca aquilana. Con il sisma del 2009 ha lasciato la sua sede per trasferirsi, nel 2015, nell’ex mattatoio comunale in Borgo Rivera, di fronte alla Fontana delle 99 Cannelle. È iniziata così la nuova vita del MuNDA, che ospita una sessantina di reperti archeologici e 140 tra dipinti, sculture e oreficerie dal Medioevo all’Età Moderna. Opere che testimoniano l’identità e la vivacità culturale della regione, alcune recuperate tra le macerie del terremoto e salvate con complessi restauri. Nella sezione archeologica (sala A) reperti provenienti da Amiternum, Aveia e Peltuinum; in quella del Medioevo abruzzese (sala B) una collezione di Madonne riconosciute a livello internazionale per la qualità artistica; nella sezione del Quattrocento (sala C) il Trittico di Beffi (1410-15), dipinti di Andrea Delitio e sculture lignee di Giovanni di Biasuccio e Silvestro dell’Aquila, come il «San Sebastiano» del 1478. E poi i dipinti di soggetto e committenza francescana (sala D); il Cinquecento (sala E) con Saturnino Gatti. E infine i maestri del Seicento napoletano (sala F): Mattia Preti, Bernardo Cavallino, Jusepe de Ribera, Andrea Vaccaro e altri.

DAL PALEOLITICO AL GUERRIERO DI CAPESTRANO E OLTRE
Sulla sommità dell’acropoli di Chieti, negli ultimi due decenni del Novecento sono riemersi i resti di un santuario del II secolo a.C. composto da tre templi e la parte inferiore dell’anfiteatro del I secolo d.C. Nel 2000 è stato inaugurato il Museo Archeologico Nazionale La Civitella (via Giuseppe Salvatore Pianell 1, tel. 0871/63137) per valorizzare e fruire il sito archeologico e i suoi reperti, ma anche i manufatti della collezione dell’erudito Vincenzo Zecca dell’Antiquarium Teatino, quelli delle indagini archeologiche di Chieti e dell’area marrucina. Un arco temporale che va dal Paleolitico al 1800. Sempre a Chieti, la villa neoclassica progettata da Errico Riccio per il barone Ferrante Frigerj nel 1830, ospita dal 1959 il Museo Archeologico Nazionale Villa Frigerj (via Guido Costanzi, tel. 0871/404392). Vi è esposta la più importante raccolta archeologica abruzzese, riallestita nel 2011 e poi ampliata in un percorso che privilegia gli aspetti etnici e topografici delle antiche popolazioni regionali (Vestini, Peligni, Marrucini, Carricini, Sabini, Frentani, Equi e Marsi) e il Guerriero di Capestrano del VI secolo a.C., al quale è dedicata la sala “Al di là del tempo” allestita da Mimmo Paladino. Spostandosi di provincia merita infine una visita il Museo Archeologico Nazionale di Campli (Te) con sede nel duecentesco Convento di San Francesco (tel. 0861/569158, musei.abruzzo.beniculturali.it). Nato nel 1989 per ospitare i reperti della necropoli di Campovalano con l’ausilio di ricostruzioni grafiche e ambientali, il museo documenta inoltre l’evoluzione del rito funerario presso un’etnia Pretuzia di ambito culturale Medio-Adriatico o Piceno.

I LUOGHI DELLO SPIRITO
Del Polo Museale fanno parte le espressioni più interessanti di architettura sacra abruzzese. Nell’aquilano vanno annoverate la Basilica di San Bernardino all’Aquila, la Chiesa di San Pietro ad Oratorium di Capestrano, la Chiesa di San Pietro in Alba Fucens a Massa d’Albe (per tutte tel. 0864/28420) e l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona (tel. 0864/32849). Nel chietino sono da visitare l’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia e la Chiesa di San Domenico al Corso di Chieti (per entrambe tel. 085/60391). Nel pescarese, infine, l’Abbazia di San Clemente a Casauria presso Castiglione a Casauria (tel. 085/8885162) e la Chiesa di San Bartolomeo a Carpineto della Nora (tel. 085/60391).

Giorgio D'Orazio, 04 giugno 2020 | © Riproduzione riservata

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