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Luca Beatrice e Antonella Parigi nel 2011, alla settima edizione di «Torino Spiritualità»

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Luca Beatrice e Antonella Parigi nel 2011, alla settima edizione di «Torino Spiritualità»

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Il monello Luca Beatrice, abituato a essere outsider

Antonella Parigi, già direttrice del Circolo dei Lettori e assessore piemontese alla Cultura, ricorda l'amico e «la sua trasgressiva volontà di essere fuori dagli schemi del politically correct»

Antonella Parigi

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Luca Beatrice, il nostro Luca, era il tipico prodotto del fertile terreno per la cultura che Torino ha saputo essere per un lungo periodo. Gente abituata a essere outsider, cresciuta nei quartieri della Torino industriale, allora un po’ tetra e nebbiosa, lontana dalla ribalta nazionale e per questo più libera e originale. Era una voce fuori dal coro anche e soprattutto perché in un ambiente dominato dalla cultura di sinistra, oggi si parlerebbe di egemonia, osava definirsi di destra e scrivere sui giornali di quello schieramento.

Credo che in questa dichiarata appartenenza ci fosse più che un’ideologia la sua voglia di essere monello, il suo rifiuto dell’omologazione e la sua trasgressiva volontà di essere fuori dagli schemi del politically correct. Per lungo tempo Luca fu snobbato dagli ambienti culturali ufficiali soprattutto nella sua città, suonava stonato, diverso nella lingua, nei modi, nello stile. Otteneva incarichi «istituzionali» solo quando doveva essere espressione dei governi di destra e anche per questo rimaneva un corpo estraneo nel circolo ristretto dell’arte contemporanea. Ma lui non ne soffriva, anzi se la rideva e lavorava tanto: mostre, articoli, prefazioni a cataloghi, libri. Andava anche nei villaggi vacanza a tenere lezioni sulle opere delle aste di arte. Diceva che lo faceva per mantenere la sua famiglia, ma io sono sicura che a lui piacesse scendere dall’Olimpo e mentre scendeva lui, abbassare la bellezza a portata di tutti e tutte.

Fu la scelta coraggiosa dell’allora assessore alla Cultura, Michele Coppola, di nominarlo presidente del Circolo dei Lettori di Torino (2010-18) che gli permise di farsi apprezzare anche da coloro che nutrivano per lui sospetto e diffidenza. E così finalmente fu riconosciuto per quello che veramente era, un uomo libero, curioso, brillante e vorace delle cose belle della vita che per lui erano l’arte, la musica, la letteratura contemporanea, le moto Harley Davidson, la sua Juventus e il tifo della domenica allo stadio. Di tutto sapeva tantissimo e tutto metteva insieme, alto e basso, in una lettura senza gerarchie della contemporaneità.

Sono anni di luce quelli passati insieme a lui al Circolo. Ci univa la stima reciproca, la voglia di ridere, l’insana passione per Renato Zero e la segreta confessione che ad entrambi piaceva Al Bano, l’entusiasmo e la passione per il nostro lavoro, l’amore per le idee. 

 

Antonella Parigi è stata fondatrice nel 2006 del Circolo dei Lettori, di cui è stata direttrice sino al 2014. Nel 2014-19 è stata assessore alla Cultura della Regione Piemonte

Antonella Parigi, 22 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

Il monello Luca Beatrice, abituato a essere outsider | Antonella Parigi

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