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Il «picciol museo» in 4.554 cassettini e 14 armadi

Il «picciol museo» in 4.554 cassettini e 14 armadi

Isabella Neri

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Tutto ciò che sappiamo della figura di Ulisse Aldrovandi, indagatore delle collezioni antiquarie romane, interlocutore del museologo Paolo Giovio, amico del naturalista Guillaume Rondelet, compagno di Francesco Calzolari nelle perlustrazioni del Baldo presso il Lago di Garda, viaggiatore instancabile sognatore del Nuovo Mondo, ideatore nel 1566 del suo personale museo di via del Vivaro e primo docente della cattedra di Scienze naturali nello Studio di Bologna, ha contribuito a fare di lui l’intellettuale e gran regista della vita culturale e scientifica bolognese del suo tempo.


Il volume di Marinela Haxhiraj ci offre un’inedita riflessione sul personaggio; partendo dal materiale conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, inserisce testimonianze nello spazio reale della sua dimora e corregge precedenti ipotesi attributive circa le tavole acquerellate dei pittori Jacopo Ligozzi e Francesco di Mercurio. Sovrapponendo all’attuale mappa della città la Pianta prospettica redatta nel 1575 per la «Sala Bologna» dei Palazzi Vaticani, l’autrice ricava il disegno della casa di via del Vivaro e, basandosi anche sulla scorta delle descrizioni dei visitatori dell’epoca, crea un itinerario espositivo, inserendo le testimonianze raccolte nelle stanze, sulle pareti, sul soffitto.


Nel museo di Ulisse vi erano 18mila cose diverse, disposte in 4.554 cassettini, 3.800 libri, 360 manoscritti, «tavole pictae» collocate in 14 armadi chiamati Pinacoteche. Vi erano anche 7mila piante, essiccate all’ombra tra le carte continuamente rinnovate e asciugate, pressate per conservarne le caratteristiche morfologiche, quindi riunite nei vari volumi del suo «hortus siccus».


Le piante erano preparate per l’identificazione, la classificazione, la pubblicizzazione e la diffusione del sapere, in dialogo con naturalisti, medici e speziali di tutta Europa. Finalmente, è possibile accedere virtualmente, a quello che fu il microcosmo di Ulisse, il «picciol museo del mondo», e ammirare i reperti imbalsamati, sfogliare le tavole acquerellate, ricostruendo l’atmosfera dell’antica attività di pittori, incisori e intagliatori di quel magico laboratorio artistico cinquecentesco che fu lo Studio Aldrovandi.


Ulisse Aldrovandi il museografo
di Marinela Haxhiraj
176 pp., ill.
Bononia University Press, Bologna, 2017
€ 25,00 
 

Isabella Neri, 17 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

Il «picciol museo» in 4.554 cassettini e 14 armadi | Isabella Neri

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