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Il segno dell’arte nelle imprese • RADICIGROUP

Decimo excursus tra le collezioni corporate italiane di arte moderna e contemporanea studiate e mappate nel nuovo libro e progetto voluto da Confindustria con il patrocinio del MiC

Nicola Zanella

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Bergamo è una delle province italiane in cui il connubio arte impresa prolifica maggiormente: un fittissimo tessuto industriale si unisce a una grande attenzione per l’arte contemporanea e il collezionismo, molti di questi collezionisti tra l’altro sono riuniti nel Club Gamec. In questo ambiente favorevole nascono realtà virtuose come il RadiciGroup, attivo in diversi settori che dal 2003 ha iniziato a costruire una sua collezione assecondando una passione del proprietario Fausto Radici. Il rapporto dell’azienda con l’arte, a dire il vero, inizia ancora prima, e la inserisce tra i precursori dell’argomento: a metà anni ’90 lancia infatti il progetto «Textile Produkte» che conta sulla collaborazione di 10 artisti, questo «esperimento» viene documentato da un catalogo dal titolo emblematico, Arte e Industria (1995). Del centinaio di opere che compongono la collezione molte hanno un legame diretto o simbolico con l’azienda: «Cementarmato» di Giuseppe Uncini o come l’opera «Il Trono» di Pina Inferrera realizzato con materiali di scarto di Radici Group, c’è poi attenzione per gli artisti del territorio come nel caso di Mariella Bettineschi.

Nicola Zanella, 28 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

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