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Valeria Fichera Lo Savio
Leggi i suoi articoliIl Museo Cicladico ha chiuso il 2014 in bellezza con l’apertura di due mostre a distanza di un mese l’una dall’altra. «Hygieia. Salute, malattia, terapia da Omero a Galeno» (fino al 31 maggio) e «Aldilà. Morte e vita ultraterrena nell’antica Grecia» (fino all’8 febbraio). Da Omero a Platone, da Omero a Galeno, attraverso vetrine tematiche e una ponderata scelta di pezzi provenienti da tutto il mondo greco, Nicholas Stampolidis, direttore del museo, accompagna i visitatori tra le risposte che l’uomo e la medicina antica hanno saputo dare a due universali urgenze dell’essere umano.
Che fare se ci si ammala? Quale «diaita» (dieta) seguire? Come usare oppio e sostanze farmaceutiche? Con quali strumenti operare? A queste domande la mostra risponde nelle tre sezioni Salute, Malattia, Terapia con l’esposizione di 300 manufatti dal 1200 a.C. (una tavoletta in lineare B dall’archivio del Palazzo di Pylos con la più antica menzione della parola dottore) al IV secolo d.C.
Dall’Italia provengono, tra gli altri, un cranio di donna da Città della Pieve (Museo Archeologico Nazionale di Firenze) con apparecchio ortodontico aureo, i busti di Ippocrate (Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Museo Archeologico di Ostia) e la statua di Esculapio in marmo grigio dei Musei Capitolini. Un solo grande assente: il kouros di Megara Hyblaea in marmo di Nasso del medico Sombrotidas, figlio di Mandrokles, prima testimonianza greca di un medico incisa in alfabeto megarese sulla sua coscia destra. Mostra e catalogo (in greco o in inglese) a cura di Nicholas Stampolidis e del curatore delle collezioni museali Yorgos Tassoulas.
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