Laura Gilbert
Leggi i suoi articoliIl 25 gennaio la galleria Knoedler e la sua ex direttrice Ann Freedman compariranno in due processi in cui sono accusati di aver deliberatamente venduto quadri falsi attribuiti ad alcuni protagonisti dell’Espressionismo astratto, come, tra gli altri, Marc Rothko e Clyfford Still
Il processo è stato ordinato dal giudice Paul Gardephe, secondo il quale esistono «evidenti» prove a testimonianza del fatto che Freedman «sapeva che i quadri non erano autentici».
Il caso è stato portato in tribunale dal collezionista John Howard e dal presidente di Sotheby’s Domenico De Sole insieme alla moglie Eleanore. Knoedler e la Freedman hanno respinto le accuse. Knoedler e la Freedman non negano che si tratti di falsi, ha dichiarato Gardephe, ma sostengono di non essere responsabili perché al momento delle vendite credevano che le opere fossero autentiche.
Dichiarano di essere stati raggirati dalla mercante d’arte Glafira Rosales, che ha offerto loro 32 falsi. Knoedler, che ha chiuso l’attività nel 2011, ha venduto il grosso di queste opere per circa 60 milioni di dollari. Gardephe ha deciso che la presunta ignoranza di Knoedler è contraddetta, oltre che dalle «storie inventate circa la provenienza delle opere», dalla volontà della Rosales, ribadita più volte, di vendere «capolavori» a Knoedler «per una parte del loro valore» e dal suo rifiuto di firmare una dichiarazione sull’autenticità dei dipinti, dalla «mancanza di documentazione» e da un report del 2003 dell’International Foundation for Art Research (Ifar) che metteva in dubbio l’attribuzione di un’opera di Jackson Pollock.
«Gli imputati tuttavia hanno continuato a vendere i quadri della Rosales», sottolinea Gardephe. «Questo caso ha un importante risvolto positivo: Ann Freedman avrà finalmente la piena opportunità di raccontare la sua storia e provare la sua buona fede», ha dichiarato Luke Nikas, avvocato dell’imputata.