Si intitola «I Spend Each Day Embracing Flowers» la mostra di Yayoi Kusama (1929, Matsumoto, Giappone), in corso da David Zwirner sino al 21 luglio e composta da 36 nuovi dipinti e sei sculture. Mentre i quadri sono ricchi di piccoli dettagli e forme ripetute che riflettono la storia dell’ossessione all’interno dell’opera di Kusama, le plastiche sono tre gigantesche forme floreali e tre zucche realizzate con i suoi motivi caratteristici.
Nel percorso, che sancisce dieci anni dalla prima personale da Zwirner, rientra una nuova «Infinity Mirror Room» intitolata «Dreaming of Earth’s Sphericity, I Would Offer My Love». Nel 1965, di pari passo con l’esplorazione umana dello spazio, l’autrice creò i suoi primi ambienti specchiati, che inglobavano lo spettatore in una realtà dai confini ampliati.
Entrando nell’opera, ci si trova in un ambiente riflettente dalle cui finestre rotonde di plexiglas colorato entra la luce che crea una moltitudine di pallini colorati, riflessi nello spazio infinito. Nel corso della sua lunga carriera, l’artista ha sperimentato con diversi media, dalla pittura alla scultura, dai film all’installazione ambientale passando per l’happening. Le sue opere oscillano tra il desiderio narcisistico di autoaffermazione e la volontà di uscire fuori da sé per sentirsi parte di un nulla cosmico.